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The Man In The High Castle 1×02 – SunriseTEMPO DI LETTURA 4 min

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Il fatidico giorno è arrivato: Amazon ha rilasciato l’intera stagione di The Man In The High Castle, una delle serie tv più attese alla luce di un particolare e ben fatto pilot che aveva già convinto tutti. Ma è il secondo episodio quello che ci fa cedere completamente alla serie Amazon.
Lo avevamo detto: la storia parte da premesse troppo grandi e ingombranti per poter essere lasciata in secondo piano e la sua centralità nell’episodio pilota si spiega in questi termini. Una descrizione accurata e dettagliata del mondo in cui vivono i protagonisti era necessaria per poter far inquadrare allo spettatore un 1962 ben diverso da quello reale, provando a immaginare il dominio nazista oltreoceano. Una volta fatto l’occhio alle svastiche piazzate su tutta New York e accettando, per modo di dire, che la Germania abbia vinto la Seconda Guerra Mondiale, entra in gioco “Sunrise” che ci ripresenta perfettamente tutti i personaggi, quasi reintroducendoli e avanzando la trama orizzontale in un susseguirsi di scene cariche di tensione e ad alto tasso emotivo.
Juliana è a Canon City, città della zona neutrale tra il territorio comandato dai giapponesi e i terreni della Germania: qui, il fatto che le cose non siano vietate per le legge, non le rende legali (“No laws around here. They may not be illegal, but, uh, that doesn’t exactly make them legal, if you know what I mean.“) ed è quello che ci dice il proprietario della libreria quando tentennante decide comunque di vendere la Bibbia a Juliana. La ragazza continua a essere alle prese con il segreto della sorella, continuando a trasportare ciò che i nazisti temono di più: la libertà. Diffondere un mondo diverso da quello conosciuto, introdurre nelle menti delle persone concetti come libera manifestazione del pensiero, opposizione e speranza è quanto di più grave possa esserci per il Führer e i suoi alleati disposti a qualsiasi mezzo per continuare a detenere il potere.
La lotta ai sovversivi si installa soprattutto su terreni neutri e delicati: è Frank quello preso di mira, preso di mira per via indiretta per colpa di Juliana. Un mite cittadino apparentemente fedele alla legge, che finge un consenso per il governo pur di sopravvivere e costruirsi una vita, quanto più dignitosa possa avere. Le scene dedicate a Frank sono le più dense e le più emotive, con un finale agghiacciante che purtroppo ci ricorda che certe cose sono accadute anche nel nostro mondo e non solo in quello di Philip K. Dick. Così come agghiacciante è la scena che si svolge nella cucina del obergruppenführer dove in un semplice dialogo si spiega un’ideologia:

Your goals are directed outward. A boy like Randalph wants only to gratify himself. This is the parth to moral decay. The decadence ruined this country before the war.”

È servendo il proprio Paese che si potrà essere validi membri della società, la gratificazione personale e l’anticonformismo rovineranno la società perfetta costruita dai nazisti. I ragazzi come Randalph rovineranno questo Paese.
E infine Joe. Joe è il personaggio che a oggi rimane in parte un’incognita e sarà quello più interessante da seguire. Già in questo secondo episodio scopre tutto e capisce perfettamente che la ragazza che si trova di fronte è la ricercata dai suoi superiori; ma non la denuncia e, anzi, fa un passo in più, la salva. È chiaro che ormai anche Joe fa parte dei giochi e non è più un semplice fattorino dei nazisti: starà fingendo in nome del Paese e del suo partito o davvero qualcosa di Juliana l’ha colpito? Il dialogo in macchina tra i due sembra sincero e ha quasi il sapore di uno sfogo per Blake: “Just about anything else“. Tutto, pur di non seguire le orme del padre.
A tutto ciò si aggiunge il delicato clima politico che percepiamo quanto mai instabile: i giapponesi e i tedeschi camminano sul sottile filo dell’alleanza che li lega, ma di fronte al potere non c’è accordo che tenga e anche la divisione dei territori americani potrebbe diventare motivo bellico. D’altronde si sa, le alleanze sono fatte per essere spezzate e la malattia che sta affliggendo Hitler non lascia spazio ad errori da parte di entrambe le compagini. Sempre se l’intenzione è sempre quella di non farsi una guerra.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Scenografia, regia, scrittura. Un episodio ben fatto 
  • Struttura dell’episodio che riesce a farci inquadrare tutti i personaggi, mandando avanti la trama 
  • Il personaggio di Joe: finora è quello caratterizzato meglio ed è il più intrigante
  • Rapporto tra Juliana e Joe che da adesso in poi subirà, per forza di cosa, un’evoluzione
  • Scena della colazione: racchiude in poche battute un’intera filosofia di pensiero  
  • “This ends only when people like us refuse to obey, no matter the cost”
  • La facilità con cui Juliana affida una lettera importantissima a quello che per lei è, alla fine, un perfetto sconosciuto 

 

Secondo episodio ancora più convincente del primo: i personaggi si muovono in un contesto ben delineato e in un clima politico che comincia a farsi sentire.

 

Pilot 1×01 ND milioni – ND rating
Sunrise 1×02 ND milioni – ND rating

 

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