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Graceland 2×13 – Faith 7TEMPO DI LETTURA 5 min

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Ogni season finale viene atteso spasmodicamente in un misto di ansia e trepidazione perché si sa che accadrà qualcosa di molto importante ma non si sa mai chi riguarderà, come accadrà e se effettivamente porterà un effetto positivo o negativo allo show. A questo ovviamente va abbinata anche una considerazione generale sul tenore dello show e soprattutto sulla situazione in cui versa, cioè se sarà un season finale che fungerà da series finale, se è già stato rinnovato per la stagione successiva oppure se gli ascolti non sono granché e questa potenzialmente potrebbe essere un series finale involontario. Questo ovviamente è un discorso generico che dev’essere fatto per tutte le serie televisive ma, nel nostro caso, è riferibile perfettamente a Graceland. Purtroppo.
Innanzitutto è doveroso precisare una cosa: non esiste serie televisiva dove il protagonista muoia senza che alle spalle ci siano stati problemi contrattuali o svolte cinematografiche nella carriera di un attore. Facendo due più due, almeno stando alle informazioni in nostro possesso, il cliffhanger finale assume tutto un altro sapore allontanando lo spettro che il corpo di Mike Warren sia un mero involucro vuoto e freddo e facendo invece ipotizzare che i medici messicani sappiano come usare il defibrillatore. D’altronde, nonostante la pessima annata di cui si è visto protagonista Mikey Mike, la sua assenza in Graceland non è neanche da tenere in considerazione.
“Faith 7” aveva il difficile compito di riuscire a rimettere insieme tutti i pezzi del puzzle cocci della trama orizzontale, farli amalgamare per bene ed infine chiudere il cerchio di questa seconda annata in maniera dignitosa. In fin dei conti sia “The Head Of The Pig” sia “Home” avevano fatto ben sperare e visto come ci avevano lasciati in “Echoes” era lecito aspettarsi qualcosa di speciale e ben confezionato, qualcosa che, in fin dei conti, c’è anche stato per metà episodio, almeno fino a quando Jeff Eastin ha deciso che era meglio incasinare tutto e distruggere quel poco di trama logica rimasto in piedi. Ed è esattamente in questo modo che “Faith 7” si trasforma da season finale ad episodio di mezza stagione che serve a far salire l’hype nonostante certi strafalcioni. Quando si parla di sviste grossolane non si può non riesumare l’ultima scena in cui un Briggs trafelato irrompe nella camera di Mike e, vedendolo senza battito cardiaco, si fa scappare quell’accenno di pianto che sa fin troppo da lacrima di coccodrillo per poter risultare vero; d’altronde è impossibile credere alla tristezza di Briggs se si ripensa un istante alla scena onirica del pestaggio con Mike che si è vista in “Home“. L’inconscio di Odin Rossi Briggs si era infatti palesato dimostrando tutto ciò che gli passava per la testa e sicuramente la morte di Mike era uno dei desideri reconditi per eccellenza. Questo è decisamente un errore grossolano che difficilmente potrà essere spiegato: un giorno lo vuoi morto ed il giorno dopo piangi per lui? Certi comportamenti possono essere le prime avvisaglie di bipolarismo o di una pessima sceneggiatura, purtroppo sembra che siamo nel secondo caso.
Arrivati circa al 20° minuto tutti i tasselli del puzzle erano perfettamente incastonati tra di loro: Johnny aveva la pistola di Carlito puntata alla testa, Charlie aspettava di essere salvata, Mike e Briggs si stavano scambiando di ruolo facendo ciò che gli viene meglio lavorativamente parlando. Una situazione praticamente perfetta che faceva intuire una fine in grande stile con la risoluzione di tutte le sottotrame lasciate aperte negli ultimi venti minuti, una tempistica più che sufficiente per esaltare lo spettatore e mettere la parola fine ad una stagione non esaltante, magari nel miglior modo possibile. Errato. Jeff Eastin, fiducioso del rinnovo per una 3° stagione ma noncurante dei risultati qualitativi e di ascolto ricevuti quest’anno, opta per l’effetto depressione e lascia praticamente invariata la situazione che si è venuta a creare, toccando giusto qualche filo in modo da poter chiudere con il botto la puntata lasciando impietrito lo spettatore medio. E così Johnny cade nel tunnel dell’autocommiserazione compulsiva, Mike si fa sparare addosso, Briggs diventa il classico eroe hollywoodiano e Paige fa salire l’istinto omicida dopo l’ennesima pronuncia del nome Lina. Questo è “Faith 7”, questo è ormai Graceland.
Il cliffhanger finale di per sè è veramente ben fatto, non ci sarebbe nulla da dire se lo si fosse visto in un episodio qualsiasi di metà stagione ma, per come ci ha abituati Graceland, per come è stata portata avanti la stagione e per come si aveva la possibilità di sistemare il tutto nei 20 minuti rimanenti, le scelte fatte pesano decisamente troppo nella valutazione finale. Compiendo questa scelta si è andati a rovinare tutto il lavoro svolto su alcuni personaggi, Johnny e Paige su tutti, ma anche su quelli principali, Briggs che piange è pura ipocrisia mentre Mike dimostra ancora una volta la sua inadeguatezza nel prendere decisioni come un capo. Sia chiaro che non stiamo colpevolizzando le scelte narrative che son state fatte perché è normale assistere ad un’evoluzione dei vari character, tuttavia non si può rimanere con la bocca cucita di fronte ad un utilizzo improprio e sconsiderato di questi ultimi. Se si compie un’evoluzione allora va portata a termine, non bloccata a metà. Discorso diverso invece andrebbe fatto per la trama orizzontale, confusionaria e mai all’altezza di quella della scorsa stagione, ma di questo abbiamo già parlato abbondantemente nelle altre recensioni. Purtroppo non è cambiato nulla.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Markham è sicuramente la rivelazione della stagione
  • Prima metà dell’episodio
  • Paige e la sua fissazione per Lina, decisamente una storyline che si poteva evitare e che ha appesantito di molto la stagione
  • Seconda metà di puntata completamente da dimenticare
  • Lacrime da coccodrillo di Briggs
  • Scena finale non sense se si riflette
  • Mancata chiusura della trama orizzontale

 

Questa non è una puntata di mezza stagione ma il season(series?) finale. La delusione, abbastanza cocente, è difficile da mandar giù anche per una serie estiva come Graceland. Peccato perchè l’anno scorso sembrava di avere tra le mani un diamante grezzo, quest’anno invece si è scoperto che era solo bigiotteria, bigiotteria cinese. Jeff Eastin ha fatto flop.

 

Echoes 2×12 1.14 milioni – 0.5 rating
Faith 7 2×13 1.23 milioni – 0.5 rating

 

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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