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Graceland 2×10 – 2×11 – 2×12 – The Head Of The Pig – Home – EchoesTEMPO DI LETTURA 6 min

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Abbiamo aspettato a recensire Graceland non per pigrizia ma per una questione di chiarezza, perchè “The Head Of The Pig” per essere recensita correttamente necessitava di “Home” e quest’ultima a sua volta aveva bisogno di “Echoes”. Fatta questa doverosa premessa possiamo addentrarci nella recensione parlando del susseguirsi degli eventi, dei capovolgimenti di fronte ed infine capire come, dove e perchè questa stagione stia facendo dei clamorosi buchi nell’acqua mostrando (tuttavia) di tanto in tanto una parte di ciò che era l’anno scorso.
La questione ovviamente più grossa di cui parlare è quella inerente Paul Briggs. Inutilizzato in tutta la prima parte di stagione, idolo delle folle nella prima serie, riceve finalmente le attenzioni che si merita solamente in “Home” dove vengono ripristinate le atmosfere asfissianti fatte di dubbi e coincidenze temporali che tanto funzionavano 1 anno fa. E’ esattamente da quando in “The Head Of The Pig” riceve la telefonata e gli viene fatta ascoltare la registrazione della cassetta che si attua il risveglio del personaggio, sopito e smarrito fino ad ora, e come un fulmine a ciel sereno riviviamo la stessa atmosfera che respiravamo l’anno scorso quando Odin Rossi era un personaggio con tutti i crismi del big bad pur avendo varie sfaccettature. Il dejà vu che si prova rivedendo Briggs sotto pressione è una sorte di effetto onda: le azioni del passato riecheggiano (“Echoes”) anche nel presente in maniera meno intensa ma non per questo meno grave per Briggs ma soprattutto per Charlie, futura madre di suo figlio. Sono infatti finiti i tempi in cui era “giusto” pensare solo a sè stessi, Miss DeMarco lo sa e Briggs lo ha appena scoperto dopo aver puntato il dito più volte contro le persone sbagliate. Il misto sogno/allucinazione in cui il suo cervello esprime il travagliato rapporto con Mike è emblematico dello stato mentale in cui l’ex Odin Rossi si trova ma al contempo esprime benissimo il disagio che si respira a Graceland tra coinquilini. La cena ovviamente è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Sapevamo fin dallo scorso season finale che la cassetta sarebbe venuta fuori presto o tardi ma solo in “Gratis” ne abbiamo avuto la conferma ma, anche se le modalità con cui è passata di mano in mano lasciano comunque molta perplessità, era necessario rispolverare questa pista per riutilizzare Briggs al meglio e complicare la vita a tutti in maniera definitiva. D’altronde un segreto come quello della doppia identità Paul Briggs/Odin Rossi non poteva essere taciuto ancora a lungo, specialmente se poi manca una vera e propria trama che possa competere con quella della scorsa stagione. Eastin e soci sanno benissimo di non aver giocato adeguatamente le loro carte fino ad ora ed ecco perchè si rimane ancora più spiazzati una volta che si scoprono tutti gli altarini dietro la cassetta. Il lato sorprendente della vicenda è giocato con grande sorpresa da Charlie, la vera burattinaia dietro “The Head Of The Pig” e “Home”, che prima mette la pulce nell’orecchio di Briggs e poi osserva l’evoluzione della paranoia dilagante del suo partner per vedere effettivamente fino a che punto si sarebbe spinto pur di proteggere sè stesso. Si può giustificare le azioni dell’Agente DeMarco con tante spiegazioni ma alla fine dei fatti l’unica che conta è la gravidanza inaspettata, elemento che stravolge completamente ritmi ed abitudini di chi ne è coinvolto ed esattamente per questo lo si può eleggere come “jolly comportamentale” per le azioni della futura madre, del tutto giustificata nel testare la fiducia del futuro padre. Era molto difficile ipotizzare un coinvolgimento di Charlie dietro la vicenda innanzitutto perchè nel momento in cui Briggs riceve la chiamata lei è a pochi passi di distanza, in secondo luogo perchè appare difficile ipotizzare il tradimento della propria dolce metà ed infine perchè Charlie fino ad ora è stata un mero comprimario senza un ruolo chiave, esattamente come Briggs. Sommando gli elementi il risultato è il Graceland della 1° stagione, almeno per una puntata.

Chi invece ha fatto sicuramente meglio dei protagonisti dimostrandosi uno dei personaggi meglio riusciti fino ad ora, anche di certi inquilini di Graceland, è Sid Vicious Markham e non ci vuole tanto per poterlo dire. Aiutato da una trama centrale costruita male che ha purtroppo dato fin da subito la sensazione di smarrimento, Sid è riuscito a costruirsi una reputazione tra ambiguità, faccia tosta e gesti inconsulti (irruzione in Graceland e rissa con Mike sono solo un paio) ed il risultato è quanto di meglio ci si potesse aspettare considerata anche la stagione. Markham non ha nulla a che fare con Bello, sono due antagonisti completamente diversi che funzionano in maniera diametralmente opposta ma la riuscita è la stessa, se non superiore per il primo visto anche l’intraprendenza e la mente aperta a nuovi escamotage pur di uscirne pulito e farla pagare a Mike e Briggs. A suo favore è venuto in aiuto l’ormai scellerato comportamento dell’Agente Warren, sempre più preda dei propri istinti animaleschi piuttosto che governato dal sangue freddo che dovrebbe contraddistinguere le azioni di un capo, come se avessimo poi bisogno di altre testimonianze per giudicare il nuovo Mike. “There isn’t anymore the Mike you knew” è la frase più chiara che si possa dire per descriverlo ed infatti è un character completamente cambiato, devoluto in un certo senso e menomato nell’altro (la storia della volpe è esplicita), ha subito una metamorfosi come tutti gli altri inquilini e, insieme a loro, ha perso tutto lo smalto che lo contraddistingueva non riuscendo a farsi capire nè da loro nè da noi. Pestare l’unica pista valida nei corridoi del Bureau dopo aver fatto la predica a tutti per un’intera stagione sui risultati ottenuti è, prima di tutto, l’ipocrisia al suo massimo stadio e, in secondo luogo, va contro ogni qualsiasi logica di senso comune diventando controproducente ed anche avvilente da vedere.
Non stiamo guardando Pretty Little Liars o Gossip Girl, un utilizzo minimo del proprio cervello serve sempre ma Eastin non lo reputa più necessario a quanto pare: grosso e palese errore.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Assistere ad “Home” ripaga di certi episodi inutili di questa stagione
  • Utilizzata finalmente la cassetta
  • Apprezzabilissima la scelta di mettere Charlie dietro le chiamate a Briggs
  • Sid Markham è un continuo crescendo
  • Mike non è più nè guardabile nè sopportabile
  • Non necessario il rapimento di Charlie a fine di “Echoes”
  • Troppo tempo passato dietro plot secondari di bassa importanza quando andrebbe potenziato l’utilizzo di espedienti visti in “The Head Of The Pig”

 

Il voto finale è frutto della media ponderata dei tre episodi che frutta a “The Head Of The Pig” 3 Emmy e mezzo, a “Home” addirittura 4, mentre ad “Echoes” solo 3, tutto ovviamente motivato ampiamente sopra. Giusto prima del season (forse series) finale c’è davvero poco di che gioire in questa stagione, magari il vero sorriso arriverà solo alla fine. Magari…

 

Gratis 2×09 1.27 milioni – 0.4 rating
The Head Of The Pig 2×10 1.06 milioni – 0.4 rating
Home 2×11 1.28 milioni – 0.4 rating
Echoes 2×12 1.14 milioni – 0.5 rating

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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