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Person Of Interest 3×02 – Nothing To HideTEMPO DI LETTURA 4 min

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Dopo una premiere servita più che altro a spiegare le nuove situazioni createsi dopo il finale di stagione scorso, torna il vero POI, quello che tutti ci ricordavamo, con azione e colpi di scena dall’inizio alla fine.
Caso di giornata riguarda il proprietario e fondatore di una compagnia “life-trace”, ovvero un’azienda che si dedica a trovare vita morte e miracoli di una persona, esattamente ciò che in fin dei conti fa la nostra “machine”.
Mr Kruger (il POI di giornata) è continuamente vittima di azioni di sabotaggio che, inizialmente sembrano compromettere solo la sua vita sentimentale ma che poi si dimostrano veri e propri attentati.
Nei primi minuti però la nostra attenzione è stata monopolizzata dalle vicende dell’ex Detective Carter, ora diventato agente di pattuglia. Si perché un faccia a faccia con il capo dell’HR durante il secondo episodio non credo nessuno se lo aspettasse! Certo, lei non sa ancora che Quinn e il big boss in realtà sono la stessa persona, ma quella telefonata a Fusco subito dopo la chiacchierata non può essere una semplice coincidenza. Come non può essere una coincidenza l’arrivo del nuovo ragazzino come partner della Carter subito dopo la telefonata di Quinn che dice “bisogna tenerla d’occhio”.
Che sia lui “l’occhio” con il compito di spiare la Carter? Sinceramente ho i miei dubbi, ma sono sicuro che qualsiasi scelta narrativa verrà usata da Nolan il risultato sarà eccellente.
Tornando al nostro POI, gli attentati diventano sempre più aggressivi e pericolosi, dopo la registrazione che rovina il matrimonio infatti è la volta di uno scherzetto con l’ascensore e infine un vero e proprio attentato alla vita con tanto di sabotaggio ai freni dell’auto. Alla fine con un’espediente Kruger viene attirato negli uffici dell’azienda e qui  però arriva il colpo di scena. Se da certe inquadrature ad inizio episodio si poteva intuire che il personaggio dell’inserviente fosse rilevante ai fini della trama in qualche modo, e quindi non sorprende più di tanto sapere che dietro la serie di attentati ci fosse lui, è il delegato dell’azienda partner di Kruger che sorprende.
Da dietro infatti partono due colpi di pistola e in un attimo ci troviamo con Reese e Kruger a terra. Il responsabile è proprio il tizio di cui sopra che in realtà lavora per un’organizzazione segreta (altro villain, come se non ce ne fossero già abbastanza!) che dice a Kruger che tutta questa avventura doveva servirgli da prima lezione, ma che lui non ha imparato niente. Come altre volte era successo, la nostra coppia (ora diventato trio) perde il person of interest del giorno e oltre a ciò apprende dell’esistenza di questa nuova organizzazione di “vendicatori” di cui sicuramente sentiremo parlare ancora. Questo Collettivo oltre ad essere ben ramificato, sfrutta persone che si introducono in società per poi sferrare un attacco verso la minaccia rilevata al fine di eliminarla dopo una serie di vendette. Un Collettivo eticamente moralista che si contraddistingue per la legge dell’occhio per occhio, una legge che per Finch, Reese e Shaw non può essere accettata.
Unica nota negativa l’assenza parziale di Fusco (irrelevante la sua partecipazione al caso di giornata) e quella totale di Root (ma non era entrata a far parte del cast come regular?). La gestione dei personaggi finora è sempre stata eccellente, però quando si ha a che fare con una serie con così tanti personaggi principali (inizialmente solo Reese e Finch potevano essere considerati tali, ora meritano questo appellativo come minimo anche Shaw e Carter) è normale che qualcuno abbia meno spazio di altri e quindi è apprezzabile la scelta di non inserire scene su Root che altrimenti risulterebbero forzate, anche perchè di carne al fuoco ce n’è già troppa, per lei ci sarà tempo.

 

PRO:
  • La comparsa dell’ennesimo villain
  • Shaw sempre più dentro al team
  • Le comparsate di Quinn lasciano sempre il segno
  • La faccia di Finch quando Kruger gli chiede se gli serve la password
CONTRO:
  • Fusco quasi inesistente e Root del tutto inesistente

 

Buonissima puntata che risponde ottimamente a tutte le critiche (non certamente nostre) piovute dopo la “Liberty“, accusata da molti di essere troppo “moscia” per gli standard di POI. “Nothing To Hide” non ha decisamente niente da invidiare alle puntate delle scorse stagioni.

 

VOTO EMMY

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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