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The Mist 1×08 – The Law Of NatureTEMPO DI LETTURA 3 min

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The Mist è come quella ragazza brutta e grassa che ci prova sempre nel tentativo di rimorchiare. È anche fantasiosa perché utilizza tattiche diverse, si rende simpatica, in qualche modo si trasforma in quell’amica che bene o male è sempre disponibile ad uscire a bere qualcosa nonostante non esca nessun altro e fuori diluvi. Alla fine però è sempre l’ultima scelta e non verrà mai fecondata baciata proprio per la sua caratterizzazione estetica e psicologica. La serie di Christian Torpe è esattamente questo genere di ragazza: ci prova, tenta di rendersi interessante ma alla fine è solo tutto ciò che non vorresti fosse. Ed il tutto con una pacifica prevedibilità che ne aggrava la prospettiva, esattamente come si può evincere dal dialogo sottostante.

Adrian: Do you promise?
Kevin: What? Do I promise what?
Adrian: That I’ll always be a part of your family, no matter what?
Kevin: I promise.
Adrian: Even if I did something stupid?
Kevin: Adrian, don’t worry. I’m not gonna leave you, okay?
Adrian: […] I just didn’t want to be alone.
Kevin: What? What did you say?
Adrian: I couldn’t lose her. She’s the only one who loves me. I’m sorry.”
Kevin: Adrian. Adrian, what did you do? What did you do? What did you do? What have you done?!
Adrian: You said. You said I would always be a part of your family, no matter what! […] Jay was gonna take her away from me.

Nel mondo cinematografico e seriale è molto difficile fuggire da certi schemi prefissati ed è quindi molto più facile, per lo spettatore datato, riscontrare schemi e futuri andamenti in anticipo. Il “famoso stupro/non stupro” di Alex rientra ovviamente in questa categoria grazie ad una non folta schiera di character che potrebbero, o non potrebbero, aver commesso l’atto: Jay e Connor sono ovviamente gli unici due indiziati. Se da un lato la classica figura del giocatore di football americano del liceo, bello e amato da tutti, si erge a stereotipo per un possibile atto da stupratore, dall’altro lato l’outsider gay, nonchè migliore amico della ragazza e apparentemente impensabile indiziato, rappresenta la non statisticamente rilevante alternativa (seguono risate). Bastano quindi poche puntate per conoscere meglio i due personaggi, riscontrando un certo pattern nelle azioni e nei pensieri, per capire che quello che dovrebbe essere un plot twist enorme è in realtà una telefonatissima scoperta fatta diversi episodi fa. E già ci si può immaginare Torpe, e le altre scimmie assoldate per scrivere la sceneggiatura di The Mist, ridere per la sagace idea elucubrata dopo giorni e giorni passati in clausura nello stanzino degli sceneggiatori, stanzino generosamente concesso da Spike. Nel buio della stanza una voce aveva rotto il silenzio con la geniale trovata ed in risposta si poté udire un “GENIO!“, prima che le fragorose risate sopracitate affollassero la stretta cabina lavorativa. Risate, grasse risate da una parte; lacrime, copiose lacrime dall’altra.
A questa rivelazione si accostano poi evoluzioni di trama non consistenti ma pur sempre più rilevanti rispetto a quella appena descritta: la tresca in macchina tra Mia (l’ex tossica) e Bryan/Jonah, l’omicidio da parte di Adrian di suo padre e la nuova leadership con a capo Nathalie che si muoverà in qualche modo verso il centro commerciale. Si perché si è fatta una certa e a due episodi dalla conclusione di questo scempio è giunta l’ora di riunire tutte le “trame” (volutamente virgolettato per enfatizzare la pochezza delle stesse), convogliando i personaggi verso il tanto agognato traguardo. Sperando che muoiano tutti con dolore così come le cellule cerebrali dello spettatore sono scomparse a causa di 8 episodi di nulla cosmico.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Nathalie: la nuova Che Guevara
  • Prevedibilissimo plot twist dello stupro
  • Recitazione al solito imbarazzante
  • Nebbia che sembra gelatina
  • 40 minuti di vita persi sperando nel miracolo

 

E come una ragazza che più viene trattata male e più continua a riprovarci, qui si continua a schiaffeggiare The Mist consci che ormai sia troppo tardi per risollevare le sorti della serie e anche troppo in ritardo per abbandonare una serie che è ormai prossima alla fine.

 

Over The River And Through The Woods 1×07 0.40 milioni – 0.2 rating
The Law Of Nature 1×08 0.37 milioni – 0.1 rating

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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