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Gypsy 1×03 – Driftwood LaneTEMPO DI LETTURA 4 min

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“People think being alone is the scariest thing in the world. They’re wrong. Lying to yourself is far worse.”

Arrivati al terzo episodio di questa prima stagione di “Gypsy”, ecco la prima puntata di raccordo. Una puntata quasi totalmente introspettiva sul personaggio di Jean Holloway (la stupenda Naomi Watts) che si trova ad essere, per la prima volta, nei panni della “paziente” e non più della psicoterapeuta.
Fino a questo momento la serie si è caratterizzata come uno strano ibrido tra drama psicologico e thriller in cui il personaggio protagonista è una psicoterapeuta con una grande (e pericolosa) mania di controllo su tutto e tutti. Qui questa sua nevrosi raggiunge il limite nella preparazione di una festa per il nono compleanno della figlia, evento abbastanza futile se preso in sé e per sé, ma che diventa emblematico per quanto riguarda la storyline orizzontale della protagonista.
Fino a questo punto, infatti, si è visto Jean mettere in discussione la sua vita condotta finora e si era parzialmente capito che qualcosa del suo passato la stava tormentando, qualcosa che le impediva di esprimere la sua vera natura. L’episodio in questione fa luce sul passato di Jean tramite flashback (a metà tra incubi notturni e visioni diurne) dove viene alla luce il difficile rapporto con la madre e una vita passata più a seguire i consigli delle altre persone che non i propri istinti. Da qui, forse, la sua ossessione maniaco-compulsiva per il controllo su tutto e tutti che la condiziona inevitabilmente nelle sedute con i suoi pazienti volendo intromettersi nelle loro vite.
Da questo punto di vista Jean è un vero e proprio villain che usa il suo potere (la psicologia) per tessere i fili della sua rete e realizzare così quelli che sono i SUOI desideri, come nelle scene in cui cerca di convincere Sam a non avere più rapporti con Sidney. Ma, d’altra parte, la puntata in questione mette anche il luce il rapporto protettivo nei confronti della figlia Dolly, sicuramente una bambina non convenzionale che fatica a farsi accettare dai suoi coetanei proprio per via della sua personalità così atipica.
Ecco allora che la preparazione della festa per il suo compleanno acquista un peso non indifferente per Jean che vuole, in questo modo, poter entrare nel club delle “madri perfette” per far sentire meglio inserita la figlia nelle relazioni altrui.
Non fosse altro che questo tipo di convenzioni sociali mal si addicono sia a lei che alla stessa figlia trasformando così l’occasione di festa in una sfuriata generale che avrà presumibilmente non poche conseguenze per lo sviluppo della trama da qui in poi.
Va dato atto all’autrice Lisa Rubin e alla stessa interprete Naomi Watts di essere riuscite a tratteggiare un bel personaggio, dalla personalità complessa, capace di suscitare opinioni contrastanti nello spettatore. Peccato che lo sviluppo della trama, fin qui condotto, lasci alquanto a desiderare. Di fatto risulta complicato provare una vera empatia per lei ed il ritmo decisamente lento che ha avuto finora lo show non aiuta.
Partito come un thriller psicologico, infatti, “Gypsy” alterna momenti di pura tensione mista a desideri e impulsi di natura sessuale (e qui l’esperienza di Cinquanta Sfumature Di Grigio viene fuori) ad altri momenti di pura noia e scene che sono superflue e non aggiungono nulla a quanto visto in precedenza (e anche in questo caso si può fare lo stesso commento della parentesi precedente). Ed è un peccato perché si perde così un buon prodotto dove i dialoghi e le metafore utilizzati sono efficaci e la fotografia è ben studiata, come nella scena d’apertura che pare quasi una cartolina.
Per tutto il tempo dell’episodio si ha, in effetti, la sensazione che qualcosa d’irreparabile stia per accadere ma non si capisce bene che cosa in quanto viene allungato il brodo in una maniera innaturale. E anche quando si arriva al momento clou della puntata la situazione non migliora.
La sfuriata finale di Jean nei confronti della altre mamme pare quasi abbozzata e tagliata in fretta e furia perdendo così, in un secondo, tutto il pathos di cui avrebbe dovuto essere portatrice. E con questo si inabissa anche tutto l’episodio, l’ennesimo che lascia con il fiato sospeso lo spettatore (ma non in senso positivo).
Per il momento non resta che attendere gli sviluppi delle prossime puntate ma se la serie non comincia a sferzare un colpo di scena in più sarà veramente dura fingere di essere interessati.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Naomi Watts (of course)
  • Fotografia
  • Dialoghi metaforici e introspettivi
  • Sogni di Jean
  • Puntata particolarmente lenta
  • Sfuriata finale
  • Tensione da thriller psicologico che però non porta a nulla di fatto

 

Momenti di alta tensione narrativa si mischiano ad altri di pura noia in cui non succede nulla. Esattamente come in Cinquanta Sfumature Di Grigio. D’altra parte una delle produttrici è Sam Taylor-Johnson e si sa lei non si limita a concepire show, lei “produce forte”.

 

Morgan Stop 1×02 ND milioni – ND rating
Driftwood Lane 1×03 ND milioni – ND rating

 

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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