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GLOW 1×01 – PilotTEMPO DI LETTURA 5 min

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This is GLOW.

Recensire un pilot è estremamente complesso. Non ci si riferisce specificamente a questo nuovo prodotto Netflixiano, ma si parla in generale. La difficoltà risiede nel non sapere mai da dove partire: se esordire con il discutere sul tema trattato, se parlare del casting o semplicemente se abbozzare il contenuto dell’episodio stesso. Per fortuna GLOW è l’eccezione che conferma la regola, infatti la prima cosa che viene in mente e di cui si deve discutere è l’originalità della serie. Netflix ha puntato su un argomento che Hollywood spesso dimentica, infatti sono rari i casi in cui il wrestling è il protagonista di un film. Ancora più raro, o forse questo è l’unico caso, quando il wrestling diventa protagonista di una serie tv. Non si ha una vera e propria spiegazione a ciò, forse è dovuto al fatto che le diverse federazioni americane lascino lo spettatore con lo stomaco pieno, ma con GLOW ora anche le serie tv hanno un prodotto Performance Art.
Il nuovo show della solita Jenji Kohan (Weeds, Orange Is The New Black) strizza inevitabilmente l’occhio allo spettatore di wrestling moderno. Una delle tendenze più importanti dell’ultimo decennio è la (ri)valutazione del lottatore femminile: ora lo spettatore desidera vedere le lottatrici combattere tanto quanto i lottatori, tipo la Divas Revolution nella WWE. Ma purtroppo nel belpaese non è tutto rosa e fiori come negli USA, la Golden Age del wrestling in Italia, iniziata nel 2003 con lo sbarco di Smack Down su Italia 1 è terminata bruscamente nel 2007 con il suicidio/omicidio di Chris Benoit, è oramai lontana. Gli stessi TG che promossero questa forma di intrattenimento, la distrussero dopo il caso Benoit, lasciando una ferita aperta nella mente di milioni di italiani. Oggi, nel 2017, nonostante sul canale Cielo vengano ancora trasmessi i prodotti della WWE, i fan italiani sono ancora pochi. Forse con l’arrivo di GLOW il trend cambierà.
GLOW, ambientato nel 1985, si apre con una forte critica alla Hollywood degli anni ’80. Per godere di successo si doveva essere belle o semplicemente uomini, altrimenti ci si doveva accontentare di ruoli marginali nonostante l’alto livello di acting (una serie tv che ha trattato ottimamente questo mondo e queste problematiche è Feud). Ruth Wilder, la main character della serie interpretata da Alison Brie, viene presentata come una ragazza determinata, talentuosa ma allo stesso tempo impacciata e poco carismatica: niente di originale all’orizzonte se non fosse che il personaggio della Brie funziona alla grande nella sua disperata situazione. Situazione talmente disperata, a causa del mancato impiego nel mondo del cinema e del piccolo schermo, che prima sarà nuovamente costretta a chiedere aiuti economici ai propri genitori, poi ad accettare “l’indecente” offerta fattale dalla responsabile del casting di Los Angeles. Offerta che paradossalmente la farà entrare in GLOW. Un altro punto a favore del pilot è proprio la presentazione del progetto Gorgeous Ladies Of Wrestling, dove un Marc Maron in forma interpreta alla perfezione un avido regista disposto a tutto pur di creare qualcosa di successo.

Sam Sylvia: This is a wrestling television show.
Only ladies.
Lady wrestling.
Just like the big guys, but girls. Yes, this is a wrestling show, and yes you’re all gonna have to actually wrestle on cable television for thousands of people.
That means: tit grabs, […] cunt punches, shrinky dinks.
That move that looks like a catfight, but fancy.

Ciò che si vedrà nei restanti 9 episodi sarà meta-wrestling: attori che interpretano wrestler che a loro volta sono lottatori che interpretano attori. Un raro mix tra acting e fighting. Un qualcosa di unico ed irripetibile.
È importante esplicitare per i meno esperti che il wrestling non è solo un semplice scambio consenziente di botte, ma ogni wrestler ha: una sua storia, un suo background, uno stile. I lottatori hanno molte rivalità e le loro storyline vengono sviluppate settimanalmente nella programmazione dello show. Oltre a saper lottare i wrestler devono sapere promare, cioè saper trasmettere il loro stile di lotta anche nel parlato, pratica fondamentale per portare avanti le faide. Ciascuno deve aver qualcosa di unico per distinguersi dalla massa ed ognuno di loro viene inserito in una gerarchia all’interno della federazione. Presumibilmente Ruth, andando avanti con gli episodi, dopo che saranno iniziati gli scontri, ricoprirà le zone alte, il main event, ma per ora sono mere illazioni.
Altro spunto interessante, o forse IL più interessante, è il mini plot-tiwist di fine episodio. Ruth ha infatti tradito l’amicizia della sua BFF Debbie (interpretata da Betty Gilpin) andando a letto con il marito per ben due volte. Questo fatto le porterà a picchiarsi al centro del ring facendo accendere la fantomatica lampadina a Sam che, in quel preciso istante, vedrà il futuro di GLOW nitido e iridescente. Peculiare è il fatto che la protagonista sia riuscita a trovare lavoro proprio grazie all’aggressione dell’ex-amica, scena che l’ha resa ancora più ridicola e patetica agli occhi dello spettatore. Inoltre la cattiva della storia è proprio Ruth, risvolto del tutto inaspettato conoscendone il carattere.
“Pilot” in fin dei conti è da considerarsi un buon episodio. L’atmosfera anni ’80 si sente tutta: le macchine, i vestiti, Hulk Hogan & Ric Flair nel fiore degli anni sono ottimi punti di riferimento. Anche il casting  non è da meno, la bravissima Brie è entrata immediatamente nel personaggio, così come Maron e Gilpin. Da notare la presenza anche di John Morrison/Nitro (wreslter pluricampione che ha militato in WWE, TNA e molte altre federazioni) che si occuperà di allenare le future lottatrici. Con tutte queste ottime premesse GLOW sembra candidarsi come una delle migliori serie estive, per giudicare non resta che incominciare un malato e ossessivo binge-watching.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Buon ritmo
  • Atmosfera azzeccata
  • Alison Brie
  • Trenta minuti 
  • Ruth è heel
  • Manca qualcosa, si può fare di meglio

 

I pilot non sono sempre buoni indicatori ma dopo questo si può stare sereni e sperare di passare un’ottima estate, o due giorni, dipende dal binge-wathcing, accompagnati dalle Gorgeous Ladies Of Wrestling.

 

Pilot 1×01 ND milioni – ND rating

 

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Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.

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