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How To Get Away With Murder 3×09 – Who’s Dead?TEMPO DI LETTURA 4 min

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“You think carefully. Everything after this moment will not only determine your career but life. 
You can spend it in a corporate office drafting contracts and hitting on chubby paralegals before finally putting a gun in your mouth, or you can join my firm and become someone you actually like. 
So decide. Do you want the job or not?” 
(Annalise to Wes – 1×01)

How To Get Away With Murder fa il botto. Spiazza, depista, sconvolge e rischia anche.
E’ dall’inizio di questa terza stagione che tra i meriti riconosciuti alla serie è stato sottolineato più volte l’aver cambiato marcia rispetto agli episodi proposti lo scorso anno, riavvicinandosi, più o meno, ad un modo di raccontare le storyline più simile alla prima stagione. Le ultime puntate, tuttavia, avevano sviato le aspettative, trascinate da flashforward fuorvianti, con situazioni che avevano fatto urlare al deja-vu e, di certo, non incentivato l’entusiasmo per il finale.
Ma How To Get Away With Murder è stata da sempre la serie del “non è mai come sembra” e in questa puntata lo ha (ri)dimostrato, riprendendosi un po’ di quello smalto che, come già detto, apparteneva per ora solo alla prima stagione. Far fuori uno dei personaggi principali è una mossa coraggiosa, azzardata, che lascia anche un po’ di amaro in bocca forse ma che, senza dubbio, in questo caso, riporta l’hype della serie a livelli altissimi.
Wes Gibbins è stato un personaggio che sin dal Pilot si è identificato come uno dei protagonisti principali delle vicende, un gradino superiore anche alla presenza degli altri componenti dei Keating 5, anche grazie, o a causa, del rapporto più stretto-complicato-misterioso che lo accomunava ad Annalise. Sin dalla storia con Rebecca e dall’assassinio di Sam, poi, ha sempre avuto una marcia in più a livello narrativo, alternando da allora sparizioni dalla trama centrale a riapparizioni nelle più svariate e contorte dinamiche: dallo sparo ad Annalise nel winter finale della scorsa stagione, alla scoperta della storia riguardante sua madre, per finire con l’assassinio del padre nel season finale dello scorso anno. La centralità di Wes, quindi, non era mai stata messa in dubbio, nonostante questo inizio di stagione, seppur mettendolo al centro di varie storyline, lo aveva lasciato emozionalmente ai margini, sminuendo l’interesse nei suoi confronti, anche a causa di alcuni comportamenti e scelte, risucchiandolo in una sorta di infruttuosità crescente. Tutto questo, però, mai avrebbe fatto sospettare quanto avvenuto.
“Who’s Dead?” ha provato, riuscendoci, a sviare gli indizi; per tutta la puntata si è cercato di dare maggior rilievo alla figura di Nate, piazzandolo anche sulla scena del crimine al momento cruciale ma, che fosse stato visto come possibile vittima o meno, la scoperta del vero cadavere è stata un fulmine a ciel sereno sconvolgente ed inaspettato.
Messe da parte incredulità e lutto, la scelta audace degli autori può essere catalogata e apprezzata per ciò che rappresenta, più per le potenzialità future della serie rispetto a ciò che si è perso: Wes, infatti, seppur ultimamente utilizzato male, era sì un personaggio con buone potenzialità di trama e che poteva dare ancora molto alla serie, tuttavia, sono i risvolti di ciò che resta che adesso assumono contorni decisamente più interessanti. Perché tanti sono gli interrogativi lasciati aperti da questo winter finale (da ciò che è realmente accaduto nella casa anche prima dell’incendio, alla vera causa della morte di Wes) e tante le persone le cui dinamiche di quella notte risultano ancora da chiarire (Frank, Bonnie, lo stesso Nate, ma anche: cosa ha visto Laurel entrando?).
How To Get Away With Murder, che nella sua breve ma intensa storia ha dimostrato di dare il suo massimo quando le vicende e le tragedie colpiscono maggiormente uno dei membri interni – piuttosto che personaggi random come il caso dei fratelli della scorsa stagione o lo stesso omicidio Mahoney in questa prima parte – adesso ha la possibilità di cambiare volto, ritornando allo stesso tempo indietro, riprendendo le dinamiche della prima stagione: l’omicidio di Wes, ovviamente avvolto nel mistero e ancora tutto da scoprire, con tutte le conseguenze che ne deriveranno per le vicende e per i personaggi stessi, in primis una Laurel incinta e una distrutta Annalise, ha la possibilità, infatti, di risvegliare definitivamente lo show da quel letargo fatto per lo più di caos e ripetitività in cui si era un po’ rintanato.
Tutto il resto, poi, è puro contorno. Dalla storia di Michaela e sua madre, all’ennesimo crollo di Annalise, per finire con la ripresa del drama di Frank, lasciato in sospeso nella scorsa puntata e sbrigato velocemente in questa. “Who’s Dead?” aveva, dopotutto, ben altro da raccontare.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il coraggio della scelta degli autori
  • L’assoluto, inaspettato e decisamente ben giocato colpo di scena finale 
  • Ritorno alle caratteristiche della prima stagione
  • Addio Wes: un personaggio che, forse, aveva ancora molto da dire
  • Il bacio tra Annalise e Bonnie

 

La perdita di uno dei personaggi principali lascia spesso e volentieri un senso di vuoto difficilmente colmabile all’interno di uno show. In questo caso, però, bisogna ammettere che questa perdita potrebbe regalare decisamente nuova linfa all’intera serie.

 

No More Blood 3×08 4.32 milioni – 1.2 rating
Who’s Dead? 3×09 4.95 milioni – 1.4 rating

 

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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