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Preacher 1×05 – South Will Rise AgainTEMPO DI LETTURA 3 min

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We’re from heaven, both of us. We’ve watched you. We waited.
Now we’re here. 

You are in possession of an enormous power. We need it back.
[…] I think he thinks… No, no, no, no.
You don’t understand. What’s inside of you, it isn’t God.

Proviamo per un momento a dimenticare tutte quelle notizie (e nozioni fumettistiche) che si sono cercate nel web per dare un senso a questi episodi di Preacher e focalizziamo l’attenzione, come si dovrebbe fare, sul mero prodotto televisivo che la AMC ha appena rinnovato gongolante per una 2° stagione: ci sono diversi problemi.
È importante staccarsi dalla mera contrapposizione fumettistica per avere un’idea più limpida e oggettiva riguardo questo adattamento perchè, se tutti gli amanti della controparte cartacea riescono a garantirsi una qualche spiegazione extra circa quanto visto finora, tutti i non addetti ai lavori hanno invece diversi punti interrogativi all’attivo. Finora infatti Seth Rogen, Evan Goldberg e Sam Catlin hanno volutamente scelto di usare un approccio estremamente lento e conservativo, scevro di “risposte” e di spiegoni, spiegoni però necessari ad una giusta e corretta comprensione di quanto visto in queste cinque puntate. Chi scrive, pur essendosi informato sul mondo creato da Garth Ennis, è infatti smarrito come tutti di fronte alla mancanza di dettagli e alla voluta omissione di informazioni.
Jesse, agli occhi dello spettatore, è infatti un prete neofita che ospita una qualche entità che gli ha donato il potere di “dare ordini a chiunque”; i due “angeli” non si sono mai effettivamente spiegati circa la vera essenza di quest’entità e, anzi, di essa si sà solo che è troppo pericolosa per essere liberata; Cassidy è un vampiro con un background molto simile al Rudy di Misfits; Tulip, che si è scoperto solo ora essere l’ex fidanzata di Jesse, brama vendetta per una causa non meglio specificata. Altre informazioni non sono state date ma sarebbero state gradite all’alba del giro di boa della stagione. Ed è infatti praticamente in tutta questa descrizione il vero problema di Preacher: l’assenza di spiegazioni e di dettagli che permettano la comprensione della serie.
Preacher anche con questa “South Will Rise Again” si rende memorabile, in senso lato, per la caterva di frasi non dette e per l’inconcludenza di certe scene. Se infatti i primi 8 minuti dell’episodio riprendono le interessanti scene ambientate nel passato del cowboy (che per tutti gli amanti del fumetto ha già un nome e corrisponde a quello del Santo Degli Assassini) dello scorso episodio, poi l’attenzione ritorna al presente e non vede alcun tipo di movimento sismico nella trama orizzontale, solo brevi accenni poi prontamente interrotti quasi come se si fosse già privi di elementi narrativi con cui farcire la trama. Gli esempi si sprecano, uno su tutti l’incontro tra gli angeli e Jesse, e si lasciano ricordare proprio per la loro cesura e per la loro troncatura forzata ed innaturale.
È chiaro che Rogen, Goldberg e Catlin giochino tutto sul “non detto” e lascino la libera interpretazione al pubblico, quello che non è chiaro è il perchè abbiano optato per questa scelta poco consona all’empatizzazione del pubblico. Il problema, in questo caso, è che non si tratta di una serie basata su fatti naturali ma, al contrario, è ricca di elementi fantastici ed esoterici che si rendono necessari di una qualche spiegazione. Lo stesso Quinncannon dopo l’ordine di Jesse (“Serve God“) già compie un gesto di difficile interpretazione uccidendo gli invitati al suo meeting politico, degli omicidi che non si sposano affatto con l’ordine impartito da Jesse di “servire Dio” e che, proprio per questo motivo, lascia lo spettatore interdetto e con diverse domande in sospeso. Il potere di Jesse è a tempo o è tutto un gioco di interpretazione degli ordini?
Cinque episodi e c’è ancora troppa poca trama per potersi dire soddisfatti di Preacher, anche da non lettori del fumetto.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Primi 8 minuti nel Far West
  • Il plot-twist di Quinncannon
  • Cassidy e Tulip: seriously?
  • Troppe cose non dette e troppe cesure
  • Generale lentezza

 

Che siate amanti del fumetto o neofiti della serie non potrete non riconoscere un vuoto narrativo importante in “South Will Rise Again” e, soprattutto, l’assenza di una direzione narrativa.

 

Monster Swamp 1×04 1.14 milioni – 0.4 rating
South Will Rise Again 1×05 1.45 milioni – 0.5 rating

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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