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BrainDead 1×04 – Wake Up Grassroots: The Nine Virtues Of Participatory Democracy, And How We Can Keep AmericaTEMPO DI LETTURA 4 min

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Il delizioso previously cantato è ormai una certezza, la stravaganza della narrazione pure, gli intrecci politici e il panorama sociale sono a dir poco acuti.
BrainDead fa ritorno dopo la pausa del 4 Luglio e ci ritrova in trepidante attesa per le sorti del gatto di Gustav: gli sarà esplosa la testa? Sarà stato anche lui “invaso” dalle strane formiche? Oppure i gatti sono immuni agli insetti alieni?
Un momento. Dov’è in tutto ciò la raffinata narrativa e la critica sociale di cui sopra? Di cosa stiamo parlando?
Lo ripetiamo per l’ennesima volta e per la quarta recensione, ormai certi di trovarci di fronte ad una conferma totale: BrainDead è una serie che non merita il palinsesto estivo, non merita il poco pubblico che ha e speriamo che in futuro non ci troveremo a dire che non merita l’emittente che la trasmette.
Riprendiamo dalla presunta panoramica politico-sociale che viene tracciata. La 1×04 (ci scuserete se da adesso in poi eviteremo di citare i titoli degli episodi) parte dal dettaglio, dall’uomo e dalla donna della strada. In una serie ambientata a Washington, con protagonisti interni alla proverbiale stanza dei bottoni, l’episodio inizia con due signor nessuno: una donna repubblicana e un uomo democratico. L’attacco degli insetti, mostrato con rapidità, come fossimo ormai abituati, ci mostra rapidamente quello che è il reale effetto dell'”invasione”: si va verso l’estremo della propria ideologia politica, si sposa il fondamentalismo e si abbraccia il fanatismo. I due personaggi in questione, protagonisti all’inizio di un grottesco duello automobilistico, si disperderanno poi nel mare di una cittadinanza sempre più preda del morbo invasore.
A questo punto si passa ai personaggi principali, ai reali schieramenti che si vanno delineando nello scenario politico che caratterizza lo show. Se Red e Ella sono ormai fuori controllo, ognuno nella loro deriva fanatica, le correnti moderate – estranee al virus – abbattono i muri delle divergenze ideologiche e decidono di collaborare per interrompere il blocco.
Ricorda niente? Non tanto per l’evento politico in sé, quanto per lo scenario e gli schieramenti che anche nella realtà stanno nascendo. Senza entrare nel merito dei vari gruppi politici, anche perché sarebbe difficile descrivere accuratamente la situazione di altri paesi, limitiamoci a fare delle considerazioni assai generaliste e superficiali sul modo di pensare odierno. Usando i social come dimostrazione di ciò, possiamo raggruppare i nostri amici/followers/chi vi pare in due categorie: coloro che sbandierano ad alta voce la loro idea, la loro cieca fede, la loro inattaccabile convinzione; coloro che, invece, dubitano, vanno controcorrente, cercano di smorzare i toni. Voglia di apparire comune o riflesso di personalità diverse? Risolutezza cieca e calma mediazione: questo è ciò con cui ci confrontiamo ogni giorno, questo è quello che racconta BrainDead con l’eccezionale stratagemma dei moderni ultracorpi.
Ma BrainDead, oltre all’incredibile contenuto che esibisce, dimostra anche la sua grande sapienza nel rispettare tempi e ambienti televisivi. Prendiamo ad esempio la strana love-story tra Laurel e Gareth, moderni Giulietta e Romeo divisi dal muro invalicabile di ideologie repubblicane e democratiche. Nella scorsa recensione si faceva riferimento ad un rapido sviluppo di questa porzione di trama, necessaria in uno show broadcast. È anche vero che, in questo quarto episodio, i due si pongono in posizione di partenza per catalogarsi come i classici tira e molla di una serie televisiva. Quelli che si faranno gli occhi dolci – forse con qualche bacio qui e lì – per un paio di stagioni, per andare più in là dopo diverso tempo (qualcuno ha detto Alicia e Will?). La presentatrice Misty e l’agente Anthony (anche se evidentemente ancora per poco) si pongono come principali distrattori di una love story che sembrava partita in quarta.
Diluire i flirt e gli occhi dolci all’interno (e a beneficio) delle altre trame si rivela scelta vincente, evitando così, come in altre serie, di riservare porzioni di minutaggio al lato romantico, costruendo un’eterogeneità forse utile a garantirsi diversi tipi di pubblico, ma che svilisce la scrittura e il ritmo dello show.
Da notare l’assenza di colonna sonora di ambiente durante i dialoghi, favorendo anche momenti di silenzio. Il commento musicale preferito dai King si affaccia solo nei momenti giusti, confermando quindi l’ottima fattura che pone BrainDead nella categoria di serie via cavo nel posto sbagliato.
Voto 10 per il tuffo dalla finestra di Abby.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il cliffhanger finale
  • Il previously cantato merita lodi in ogni recensione
  • Nuovi elementi utili alla guerra contro gli invasori (la parziale sordità e il poco equilibrio)
  • Il gatto
  • Elementi sentimentali che prendono la strada della non invadenza
  • La sequenza del voto in senato
  • 10 cents
  • Nulla di rilevante

 

Nelle regole del calcio da strada si dice che ogni tre calci d’angolo è calcio di rigore. Sicuramente vi saranno episodi futuri più meritevoli di una benedizione. Ciò non toglie che questo episodio va premiato per l’andamento costantemente positivo e la conferma del valore della serie che in questo terzo di stagione ci è stata mostrata.
Goring Oxes: How You Can Survive The War On Government Through Five Easy Steps 1×03 3.29 milioni – 0.5 rating
Wake Up Grassroots: The Nine Virtues Of Participatory Democracy, And How We Can Keep America 1×04 3.17 milioni – 0.4 rating

 

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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