);

11.22.63 1×07 – Soldier BoyTEMPO DI LETTURA 5 min

/
()

Soldier boy, oh my little soldier boy. I’ll be true to you. You were my first love and you’ll be my last love.
(The Shirelles – Soldier Boy)

Nello scorso episodio avevamo lasciato Jake Epping all’ospedale. Era stato pestato dagli allibratori, insospettiti dalle sue scommesse (guidate, ovviamente, dalla sua conoscenza degli eventi futuri). Si riparte dunque da lì, con sequenze molto ben orchestrate, in cui ci vengono mostrate le allucinazioni del protagonista la cui mente viaggia fra sogno e delirio, passato e futuro. Non meno ben fatte e suggestive sono le scene seguenti, con Lee Harvey Oswald che protesta per l’intromissione di un agente federale a casa sua, con annesso interrogatorio di sua moglie Marina. Completa una notevole tripletta, all’insegna della qualità e delle emozioni, il momento dedicato all’incontro con Bill, nell’istituto psichiatrico: se dopo tutti i guai causati dal ragazzo riusciamo ancora a provare umana pietà per la sua sorte, vuol proprio dire che attori e sceneggiatori hanno fatto bene il loro lavoro.
La puntata procede poi mostrandoci, su binari paralleli, l’avvicinamento di Jake e Oswald al momento fatidico, cioè l’appuntamento in Dealey Plaza. L’ex marine, amante della Russia, va per la sua strada sereno e determinato, fino a prendere posto dietro la finestra del deposito di libri scolastici. Lo fa canticchiando la canzone delle Shirelles, datata 1962 e molto famosa all’epoca, che dà il titolo all’episodio. Si concede solo qualche piccolo tentennamento mentre cerca di riconquistare Marina, che l’ha lasciato. Forse il simpatico motivetto lo aiuta a darsi coraggio, a illudersi quanto basta, perché parla di una ragazza che dichiara eterno amore al fidanzato soldato. L’attore australiano Daniel Webber è stato scelto per come ha saputo incarnare i manierismi del personaggio (potenza dei filmati e della loro reperibilità online). Egli dà al suo Lee Harvey Oswald una qualità di serial killer della porta accanto, ponendo l’accento sulla sua solitudine, nonostante un forte desiderio di connettersi con gli altri. La tipica persona di cui i vicini non sospettano mai nulla finché non compie una strage. In questo l’attore ha pienamente rispettato i desideri della produttrice/showrunner Bridget Carpenter.
Il protagonista, invece, ha un grosso problema. I colpi ricevuti, e forse anche il Passato che cerca di difendersi, gli hanno causato vuoti di memoria e stato confusionale. Per fortuna, Sadie è al suo fianco, determinata quanto e più di lui a portare a termine la missione. La ragazza non lascia nulla di intentato per fargli recuperare la memoria, compresa una visita a casa del nemico dove ottiene notevoli risultati. La regia sceglie, per raccontare queste ultime settimane, l’avanti veloce: ci vengono mostrate poche scene qua e là scadenziate dal numero di giorni mancanti alla morte di JFK. Questo sfronda la storia delle molte pagine dedicate, nel libro, alla riabilitazione di Jake (con ginocchio e costole rotte, milza rimossa) molto probabilmente frutto dell’esperienza personale di Stephen King, travolto da un furgoncino nel 1999, che non avrebbero reso altrettanto bene sullo schermo e in 8 puntate. Si mantiene però il senso di straniamento. Vengono anche tagliate, forse per lo stesso motivo di linguaggio diverso in media diversi, molte pagine frutto dell’approfondita indagine svolta dall’autore su Oswald e sui fatti di Dallas, con la collaborazione del curatore del Texas School Book Depository, oggi trasformato in museo. Resta comunque un’idea complessiva del personaggio che funziona ma che potrebbe far storcere gli amanti del romanzo.
Arriviamo così rapidamente a poche ore dalle 12.30 del 22 novembre 1963. JFK e la moglie sono già arrivati in Texas per la loro visita ufficiale. Mentre Jake aspetta in macchina che arrivi il momento giusto, c’è tempo per un suo incontro con l’Uomo dalla tessera gialla (nel libro viene detto il suo nome, Kyle). La suspense causata dalla sua apparizione si stempera subito in toni più patetici quando egli si rivela essere un uomo comune, rimasto intrappolato nel tunnel dei viaggi temporali per tentare, senza mai riuscirci, di salvare la sua bambina dall’annegamento. La scena avviene, anche questa, in un’atmosfera sospesa fra sogno e realtà. Nella versione cartacea non è così: gli incontri fra i due sono semplici incontri fra normali esseri umani, per quanto in situazioni molto particolari.
Probabilmente, questo è un modo degli sceneggiatori per tradurre il concetto secondo cui, ogni volta che si compie il viaggio nel tempo, si apre una nuova linea temporale, chiamata stringa. Le stringhe, se si fa confusione, possono intrecciarsi e ingarbugliarsi l’una con l’altra. Il rischio è tanto più alto quanto più i viaggi si moltiplicano, come quelli di Al per andare a comprare la carne a poco prezzo. Quando ci sono degli intoppi, le stringhe tendono ad armonizzarsi, a tornare al proprio posto e questo può causare perturbazioni anche gravi nel continuum spazio temporale. Il messaggio, comunque, è forte e chiaro: il Passato non si può cambiare. Questo però non basta a fermare la dinamica coppia Jake e Sadie dal perseguire il suo scopo: salvare il presidente Kennedy per migliorare il mondo.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Sequenze iniziali molto ben congegnate
  • Riusciamo ugualmente a compassionare la fine di Bill, dopo tutto quel che ha combinato
  • Sadie: “It’s not only about you, it’s about me, too!”. Coraggiosa e ingegnosa.
  • Acceleratore un po’ troppo spinto sui toni patetici nell’incontro con l’Uomo dalla tessera gialla.

 

La prossima puntata sarà l’ultima. Vedremo se Lee Harvey Oswald verrà fermato e le conseguenze di quanto accadrà. Bisognerà aspettare la conclusione per dare un giudizio compiuto su questa miniserie. Per ora, intanto, si può dire che il tema è stato svolto con una certa abilità, per quanto certi punti della trama siano stati edulcorati e immersi in un’atmosfera di ingenuità un po’ irreale. Se il finale sarà comunque emozionante e struggente come quello del libro, saranno applausi meritatissimi per il team capitanato da J. J. Abrams e James Franco.

 

Happy Birthday, Lee Harvey Oswald 1×06 ND milioni – ND rating
Soldier Boy 1×07 ND milioni – ND rating

Quanto ti è piaciuta la puntata?

Nessun voto per ora

Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

Rispondi

Precedente

Recenews – N°112

Prossima

Blindspot 1×15 – Older Cutthroat Canyon

error: Nice try :) Abbiamo disabilitato il tasto destro e la copiatura per proteggere il frutto del nostro duro lavoro.