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Fear The Walking Dead 1×03 – The DogTEMPO DI LETTURA 7 min

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Quando si parla di una serie tv, spesso vengono analizzati diversi aspetti: trama, montaggio, effetti speciali, interpretazione degli attori. Tutti questi criteri, pur se importanti, sono solo secondari se paragonati con al vero motivo per cui uno spettatore è portato a guardare ogni settimana un nuovo episodio di questa o quella serie: la costruzione dei personaggi. Nel corso delle puntate si deve venire a creare una sorta di empatia con il protagonista, l’amico o anche con l’avvocato che appare una volta ogni tre puntate.
Ovviamente anche tutto ciò che è stato citato prima è determinante al fine di realizzare un prodotto di livello ma, se non si hanno personaggi con cui il telespettatore medio può immedesimarsi, soffrire, arrabbiarsi e gioire con loro, fino a farli sembrare quasi reali (non troppo, perché sempre di personaggi inventati esistenti solo dietro uno schermo si tratta), la serie sembrerà sempre priva di quel qualcosa in più che spesso fa la differenza tra un grande serie e una discreta che avrebbe potuto dare di più. Fino ad ora, Fear The Walking Dead sembra destinata al secondo gruppo perché il suo più grande punto debole è rappresentato dai personaggi. Se si ripensa alle prime puntate della serie madre (i paragoni non andrebbero fatti, ma essendo uno spin-off fare alcune comparazioni è doveroso), alcuni personaggi spiccavano sin dalle prime scene causando molte reazioni negli spettatori: non si poteva, infatti, non fare il tifo per Rick, non provare un’antipatia a pelle per Shane e Lori (soprattutto per la signora Grimes) e una simpatia incondizionata per Glenn e Daryl. Il paragone di questi character con la famiglia allargata Clark/Manawa è davvero impietoso, in quanto questi ultimi sono piatti e totalmente privi di interesse; infatti, si può considerare Nick, il personaggio più antipatico ed immaturo (anche se nell’ultima categoria c’è una lotta feroce), paradossalmente quello caratterizzato “meglio” (qui le virgolette sono d’obbligo). Sin dal primo momento, il suo comportamento lo ha fatto odiare da tutti, persino sua madre lo sopporta a stento, ma almeno è stato in grado di suscitare qualche reazione nello spettatore, perché è meglio un personaggio odioso ed infantile che uno di cui non importa nulla a nessuno. A questo secondo insieme appartiene con pieno merito Christopher, il figlio di Travis, che sembra lì per caso, non dando affatto l’impressione di poter essere utile alla causa. Anche Alicia non si discosta molto da questa descrizione, e la sua caratterizzazione è anche stereotipata all’inverosimile: ragazza brava, bella ed intelligente che però gioca a fare la finta ribelle e tratta male tutti, come quando “ringrazia” Christopher per averla salvata da uno zombie quasi rompendogli il naso (vade retro diatribe familiari!). Anche i personaggi delle due mogli non sono accattivanti e, se questo può anche andar bene per l’ex moglie di Travis, che sembra destinata ad essere un personaggio quasi di contorno, lo stesso è difficilmente accettabile per quanto riguarda Madison, che dovrebbe essere la protagonista.
Il “dovrebbe” nella frase precedente è utile ad introdurre un’altra questione spinosa, che all’inizio potrebbe risultare meno importante, ma che farà valere la propria rilevanza nei prossimi episodi: chi è il protagonista? Fino ad ora nessuno sembra avere la forza di emergere ed essere un punto fermo ed imprescindibile nella storyline. Anche nelle serie che fanno della coralità il loro punto di forza, quindi più ricche di personaggi secondari di tutto rispetto e con un’ottima caratterizzazione, c’è sempre stato un personaggio che sin dall’inizio può essere bollato come protagonista designato e, nonostante finisca in secondo piano durante qualche episodio, lo spettatore sa che, bene o male, tutto gira intorno a lui. Alcuni esempi sono Rick di TWD (per restare in casa Kirkman) e anche Piper Chapman di Orange is The New Black, probabilmente lo show più corale in circolazione, che, anche se spesso non è protagonista assoluta, anzi, è indubbio che sia comunque lei il personaggio principale e gli altri personaggi – la maggior parte dei quali potrebbero avere uno show tutto loro – restano comunque subordinati alla bionda detenuta.
In Fear, fino ad ora, questo concetto non è affatto chiaro. Il protagonista è Travis? Non sembra averne il carisma. Madison? Personaggio troppo piatto fino ad ora. Nick? Ma per piacere. Questa situazione rischia di essere aggravata anche dallo scenario “Due mogli sotto un tetto” che potrebbe portare ad una storyline del tutto priva di qualunque fascino e il cui climax sarebbe una tirata di capelli tra le due donne (da qui il “vade retro” precedente). Fortunatamente, l’arrivo finale dell’esercito (la scena di Susan tra le più riuscite dell’episodio) ha evitato la formazione del gruppetto che scappa in un luogo sperduto. Questa è una buona notizia principalmente per due motivi; il primo è che un gruppetto in cui c’era un terzo incomodo si è già visto, e di ripeterlo non sarebbe il caso. Il secondo motivo, forse anche più importante, è legato ai personaggi, come detto all’inizio di questa recensione: un plotone formato solo dalla famiglia allargata avrebbe avuto poco appeal, mentre ora si sono uniti in pianta stabile i tre Salazar (la famiglia che ha accolto Travis durante la rivolta). Daniel Salazar, il capofamiglia salvadoregno, è stato probabilmente la nota più lieta dell’episodio (perché ci sono stati anche diversi pregi, sia chiaro, nonostante la recensione sia stata piuttosto critica fino ad ora) in quanto è con ogni probabilità il più interessante fino ad ora (di gran lunga), sembra saperne ben più di quanto voglia mostrare (come dimostrato dall’“It’s already too late” detto alla figlia) e i dialoghi in cui è presente hanno decisamente una marcia in più; emblematiche, in questo caso, la conversazione con Travis sul pick up, in cui si dimostra l’unico che non finge di essere gentile ad ogni costo, e  il glaciale “Good people are the first ones to die”.
Altra nota positiva di questo episodio è forse più sottile degli aspetti citati fino ad ora, perché riguarda la psiche di un essere umano, che, pur sapendo dentro di sé che ciò che sta accadendo avrà conseguenze irreparabili, prova ad aggrapparsi alle convenzioni del mondo in cui era abituato a vivere, un mondo che sta svanendo, come quando non vuole sparare agli zombie perché odia le armi, o quando tira un sospiro di sollievo all’arrivo dell’Esercito perché è convinto (o, quantomeno, vuole credere) che loro risolveranno tutto, che si troverà una cura e che l’umanità se la caverà, come ha sempre fatto. Del resto, se ci credeva ancora Hershel nella 2×01 di The Walking Dead, perché non bisognerebbe crederci a questo punto della storia? Nonostante questi aspetti assolutamente positivi, ci sono anche un paio di situazioni in cui la sospensione dell’incredulità arriva al livello “Chiudere gli occhi e far finta di non aver visto” come, ad inizio episodio, quando Travis e famiglia corrono con Salazar e famiglia e trovano – nel mezzo di una situazione di anarchia totale con migliaia di persone che stanno distruggendo ogni cosa – il suo pick up totalmente integro e pronto all’uso (anche la scena del Monopoli è stato poco spiegabile soprattutto in fatto di utilità, forse gli sceneggiatori volevano richiamare alla volontà di Madison di raggiungere un’unità familiare molto lontana, ma nel complesso non è stata certo una delle parti migliori della puntata).
Ultima considerazione: l’episodio di oggi si intitolava “The dog”, il cane della famiglia che viene sbranato da uno zombie, che richiama al pilot di TWD, quando il cavallo usato da Rick per arrivare ad Atlanta viene divorato.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Daniel Salazar, semplicemente il personaggio più riuscito fino ad ora
  • Limbo morale tra vecchio e nuovo mondo
  • Evitata la situazione del gruppetto nel deserto
  • “Good people are the first ones to die”: quote of the episode
  • Scena di Susan
  • Molti personaggi piatti e inutili
  • Alcune scene poco credibili
  • Possibili situazioni banali e potenzialmente soporifere causate da “Due mogli sotto un tetto”
  • Daniel Salazar è un buon personaggio o è la pochezza degli altri a farlo sembrare migliore di quello che in realtà è?
  • Non appare Tobias

 

Nonostante non convinca ancora appieno, Fear The Walking Dead segna comunque un miglioramento e raggiunge la prima sufficienza di stagione. Sperando che il trend positivo continui, perché la 1×04 sarà probabilmente la prova del nove.

 

So Close, Yet So Far 1×02 8,18 milioni – 4.1 rating
The Dog 1×03 7,20 milioni – 3.6 rating

 

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5 Comments

  1. Non c'è dubbio alcuno che i personaggi della serie sono piatti e inutili. Non c'è dubbio alcuno che la serie sia piena di difetti e non paragonabile alla serie Madre. Ma non c'è dubbio alcuno che essendoci di mezzo gli zombie è una serie impossibile da abbondare!

  2. Totalmente d'accordo. Credo che chiunque la stia guardando lo stia facendo solo perché ci sono gli zombie
    Nella speranza che la serie migliori

  3. Secondo me l'attuale moglie di Travis è stata determinante in questa terza puntata, e la scena clou è stata quando lei e il marito hanno discusso sull' "uccidere" o no Susan. Questa divergenza morale potrebbe essere la chiave di lettura di questo spinn-off e se caratterizzata bene potrebbe renderlo una serie di tutta rispetto, e appassionante in maniera diversa rispetto a TWD dove la sopravvivenza è tutto e la speranza di un nuovo mondo è quasi assente.

  4. Sono d'accordo sul fatto che vogliano mostrare come le persone cerchino di rispettare le convenzioni della società in cui hanno sempre vissuto, che però si sta sgretolando sotto i lori occhi. Questa nuova prospettiva sembra essere stata capita molto più da Madison (che infatti voleva uccidere Susan) che in Travis, ma di certo non lo si può biasimare. Entrambi i personaggi non hanno ancora una tridimensionalità o un qualsivoglia fascino, ma il conflitto morale in corso in Travis può avere risvolti molto positivi nello show. Per quanto riguarda Madison la situazione è diversa, perché dal pilot sembrava chiaramente che fosse lei la protagonista, mentre ora l'ago della bilancia è indirizzato verso Travis, che deve salvare due famiglie. Nessuno dei due sembra avere il carisma necessario, ma è un problema di un po' tutti i personaggi dello show (tranne Daniel Salazar)

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