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Sense8 1×08 – We Will All Be Judged By The Courage Of Our HeartsTEMPO DI LETTURA 5 min

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I “Sensates” vivono su una montagna russa, un momento prima sono felici, un attimo dopo sguazzano nell’infelicità. Gli avvenimenti dell’altra puntata, “W. W. N. Double D?” si ripercuotono ovviamente sull’esistenza dei nostri personaggi e ora ciascun “Sensate” è costretto a fare i conti con la situazione attuale. In “We Will All Be Judged By The Courage Of Our Hearts”, parole dette da Lito mentre interpreta El Caido, uno dei suoi personaggi sul set, si indagano ancora più in profondità i rapporti tra i personaggi e il passato di ciascun “Sensate”.  Assistiamo al racconto della nascita dell’amicizia tra Wolfgang e Felix; quest’ultimo – cibatosi fin da piccolo di cinema (“Conan il barbaro” di John Milius) aveva in sé la forza del coraggio – non ha paura di schierarsi dalla parte dell’amico, messo ai margini perché diverso. Felix non teme di lottare per lui (“No one will remember if we were good men or bad. All that matters is that twostood against many“), non si spaventa di fronte al temibilissimo padre di Wolfie. Partecipiamo al sentimento alchemico tra Will e Riley, i due si scambiano “vedute”, racconti sul passato e sui propri dolori, sognano di mostrare l’uno all’altra la propria città.
In ogni episodio scopriamo qualche aspetto nuovo o diverso dei protagonisti di una delle serie più misteriose e complesse della stagione telefilmica. Sense8 aggiunge con il contagocce paure, fragilità, capacità e virtù degli otto protagonisti, rafforzando di volta in volta la relazione tra i “Sensates”, dando luogo a sequenze finissime per forza e emozione. Sense8 ancora una volta si costruisce con una parte più lenta e riflessiva e una invece in cui al centro vi è l’azione. La serie unisce pianti e calci, confessioni e pugni, baci e pistole, smuovendo come uno tsunami lo spettatore in balia degli eventi.
Kala piange mentre Wolfgang assiste l’amico in ospedale, Will e Riley sono sempre più vicini. Nomi scappa mentre Will tenta di trovare tracce, facendo le veci dello spettatore.
“We Will All Be Judged By The Courage Of Our Hearts” entra nei cuori dei “Sensates” e ne controlla i ventricoli e gli arti alla ricerca di qualcosa che forse non riuscirà mai a trovare veramente; ed è questo il bello di Sense8. Al centro di “We Will All Be Judged By The Courage Of Our Hearts” c’è, come dice il titolo, il coraggio. C’è il coraggio di fuggire, di restare, di abbandonarsi, di ascoltare profondamente, di fare la cosa giusta e di rischiare; e proprio il coraggio sarà la “materia” per la quale i “Sensates” verranno giudicati.
Sono i gesti, le idee, i principi a determinare il coraggio dei nostri protagonisti e degli altri personaggi, sono la loro prontezza di riflessi, la loro forza emotiva, la loro capacità di darsi agli altri anche a costo della propria vita.
Se Sun ritrova una “casa”, un suo equilibrio in prigione, difendendo una “sorella” in difficoltà, Lito dall’altra parte pensa solo a sè stesso, alla propria immagine e alla propria fama – era chiaro fin da subito che per Lito l’importante è apparire e avere successo. Se Felix è un coraggioso, lo è anche Amanita; entrambi farebbero qualsiasi cosa per le persone a cui vogliono bene. Se Capheus vuole fare la scelta giusta – anche mettendo a repentaglio la vita di qualcun altro -, la madre malata non ha dubbi, prima di tutto si deve essere fedeli a sè stessi e al proprio cuore.
Sun è sicuramente la paladina dei Sensates, nonostante la sua armatura, si fa in quattro per gli altri, combatte con le armi che possiede – bellissima la sequenza dello scontro in prigione dopo aver dipinto un murales che rappresenta lei e sua madre -, salva i “compagni” di sensi – in quella memorabile scontro e fuga con Nomi, Will e Capheus – con il vigore genuino di chi non pensa (a sé), ma agisce (per gli altri). Nomi in pericolo chiede aiuto ai “fratelli” e il suo corpo viene abitato a seconda delle proprie capacità dagli altri “Sensates”; la scena è evidentemente riuscita e il pathos cresce sempre più.
Ancora una volta scopriamo e avvaloriamo la tesi che le capacità sovrannaturali dei “Sensates” non sono un mero fine, ma sono un vero e proprio mezzo per legare i personaggi stessi e le loro storyline. Sembra esserci un segreto e un mistero nascosto all’interno di Sense8 e per comprenderlo, nonostante non sia questo lo scopo ultimo della serie, c’è tutta una mitologia che capiamo a poco a poco; sono più importanti i personaggi con le loro storie, il racconto di quello stato di infelicità in cui ciascuno si trova. Se durante le prime puntate sembrava che la serie non fosse ancora realmente incominciata, solo ora è chiaro che Sense8 ha bisogno di tempo, di fiducia, in modo tale da comprendere l’esperienza condivisa dei protagonisti. Lo spettatore è stupito di fronte ai movimenti interni alla serie e questo perché Sense8 fa dialogare, interroga e decostruisce generi cinematografici diversi – azione, love story, commedia -, racconta le generazioni e la contemporaneità – parlando di integrazione, religione, identità.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La fuga di Nomi
  • Lo scontro con il nemico in cui gli altri “Sensates” utilizzano il corpo di Nomi come avatar
  • Il murales di Sun
  • L’inizio di puntata in cui Kala piange al cinema perché sente ciò che sente Wolf
  • La storia tra Lito e il compagno forse un po’ troppo banale

 

Come sempre Sense8 non delude, dandoci un’altra puntata da ricordare, puntata in cui si parla di coraggio, in cui ciascuno è padrone del proprio destino (“You know, i don’t believe in gods and miracles. Our fates are governed by the choices that we make“). Con un buon ritmo e con forza espressiva i “Sensates” si muovono con passo cadenzato verso la fine di questa prima stagione

 
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W. W. N. Double D? 1×07ND milioni – ND ratingWe Will All Be Judged By The Courage Of Our Hearts 1x08ND milioni – ND rating

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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