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The Blacklist 2×20 – 2×21 – Quon Zhang (No. 87) – Karakurt (No. 55)TEMPO DI LETTURA 3 min

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Partiamo subito col dire che un cambio di rotta alla fine di questa seconda stagione c’è stato, o almeno si intravede nitidamente l’impegno del team per salvare il salvabile. Sia “Quon Zhang (No. 87)” sia “Karakurt (No. 55)”, senza dubbio meno il primo, mandano a capo un discorso cominciato qualche puntata fa e al quale è stato messo un punto con “Leonard Caul (No. 62)“. Ebbene, la piccola svolta che si è avuta con la diciannovesima puntata continua il suo percorso non senza insidie e ostacoli. Sicuramente l’impegno che traspare dal racconto di una storia a tratti approssimata nella sua totalità è evidente e apprezzabile, ma forse ci si è svegliati troppo tardi.
The Blacklist è partito ponendo più dubbi e domande rispetto al numero (alquanto scarso) di risposte date; all’inizio poteva sembrare affascinante e controcorrente, ma arrivati all’ultima puntata della seconda stagione sembra quasi che ci si sia incartati e non si sappia più che pesci prendere. Troppe strade intraprese e nessuna di queste conclusa o quantomeno con una spiegazione esauriente. La blacklist; il rapporto tra Red e Liz; i genitori di Liz; l’incendio; cosa è stato cancellato dalla mente della profiler; Berlin; Tom Keen; il Fulcrum; la Congrega; e, dulcis in fundo, il voler incastrare la Keen come spia russa…
Tutto questo porta a chiederci: Cosa stiamo vedendo? Dove stiamo andando?
Arrivati a questo punto, possiamo solo sperare che davvero il tutto faccia parte di un cerchio che tra qualche giorno inevitabilmente deve in qualche modo chiudersi. Se Bokenkamp dovesse avere qualche asso nella manica, si potrebbe dire che sia arrivato il momento giusto per tirarlo fuori. La ventiduesima puntata di questa seconda stagione, l’ultima (puntata si intende), ha il titolo “Masha Rostova” che apre uno spiraglio che lascia intravedere l’argomento sul quale ci si concentrerà per gli ultimi quaranta minuti, lasciando capire che il cliffhanger di “Karakurt (No. 55)” sarà il protagonista assoluto. E le altre storyline che fine avranno? Ma soprattutto, avremo finalmente qualche risposta alla quale aggrapparci e che giustifichi la nostra presenza come pubblico di una terza stagione?
Andando a ritroso con le recensioni, si può vedere come ogni puntata metta in evidenza un aspetto che non funziona e questo è un vero peccato per una serie che si prospettava innovativa. Con questo non si vuol dire che non lo sia affatto, infatti spesso è stato sottolineato come la storia, nella sua complessità, potesse funzionare benissimo se fosse stata gestita diversamente partendo dal presupposto che ogni storyline è interessante se presa singolarmente; è il troppo che stroppia, non a caso i detti popolari funzionano sempre.
Di solito a un passo dalla fine si dovrebbero tirare le somme dell’intera stagione, questo dovrebbe essere l’iter da seguire, ma ora non è possibile farlo per un semplice motivo: dobbiamo, per noi stessi, concedere il beneficio del dubbio. Se abbiamo resistito fino ad ora, qualche giorno in più, una puntata in più, non può aggiungere chissà quale peso alle ventuno già viste e questo non può farci perdere di vista il vero obiettivo: capire realmente se sia stata una totale perdita di tempo oppure se abbiamo fatto bene a resistere fino alla fine. Quindi inorgogliti, ci possiamo permettere di sbeffeggiare chi ha mollato e non è stato in grado di dare una possibilità a una serie che al momento cerca di sopravvivere. Noi di Recenserie ci siamo, e saremo qui a guardare anche l’ultima puntata, con la speranza che quanto detto finora venga dimenticato con l’ultima recensione dove tutti ci alzeremo in piedi per una standing ovation.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Storyline che prese singolarmente sono interessanti
  • L’impegno messo in queste ultime puntate è da apprezzare
  • Troppe strade intraprese e mai concluse
  • Mancanza di un filo conduttore che unisca i vari pezzi di trama sparsi qua e là

 

La caduta libera di pubblico, avuta con la ventesima puntata, lasciava presagire una catastrofe senza precedenti. Per fortuna con la messa in onda di “Quon Zhang (No. 87) si è potuto intravedere un piccolissimo miglioramento che dovrebbe dare la carica affinché l’ultima puntata spacchi di brutto. Noi ci saremo, e voi?

 

Leonard Caul (No. 62) 2×19 7.47 milioni – 1.5 rating
Quon Zhang (No. 87) 2×20 6.60 milioni – 1.2 rating
Karakurt (No. 55) 2×21 6.90 milioni – 1.4 rating

 

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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