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The Flash 1×07 – Power OutageTEMPO DI LETTURA 9 min

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The Flash continua a stupire regalandoci puntate sempre più che egregiamente realizzate. La trama, la narrazione  ed il ritmo sempre più coinvolgente, sono solo alcuni dei capisaldi su cui questo show può contare. E così “Power Outage”, pur essendo una puntata con uno sviluppo nella trama orizzontale blando visto e considerato quanto successo nell’ultima scena di “The Flash Is Born“, dimostra quanto godibile possa essere un episodio di questo serial pur introducendo pochissime novità.
La linea narrativa si divide in due filoni, e così come due distinte trame, anche i villains delle settimana raddoppiano in un susseguirsi di eventi che vedono due personalità distinte tra loro. Da un lato abbiamo un metahuman in grado di padroneggiare l’energia elettrica (più conosciuto come Blackout come spiegato più sotto in “L’angolo del Nerd della fumetteria all’angolo), dall’altra un comune essere umano, senza capacità sovrumane, ma proveniente direttamente da Arrow: William Tockman a.k.a. Clock King. Entrambi sono protagonisti di un proprio mini plot articolato, giustamente, su due dimensioni separate vista la natura di ciascuno dei due che pone come problema primario il contatto con la realtà telefilmica da cui proviene. Con Blackout siamo sul campo di battaglia fantasy supereroe contro supercattivo, superpotere contro superpotere, e lo spettacolo che ne risulta è senza dubbio di ottima qualità visto il taglio claustrofobico che si dà alla vicenda. Chiariamoci: non è quella ventata di novità che fa urlare al miracolo però fa denotare una certa propensione al cambiamento dell’approccio che si vuole dare al “metaumano del giorno”, un cambiamento che non è necessario ma che è sicuramente apprezzabile. Eventi come l’assedio al laboratorio S.T.A.R. o la perdita temporanea dei superpoteri di Flash sono scelte stilistiche ben note ma che, essendo qui proposte per la prima volta, rappresentano una piacevole novità oltre che un diversivo interessante.
Oltre ad una sequenza di scene movimentate e ben costruite, questo personaggio introduce indirettamente un pizzico di mistero in più nella trama principale. Ovviamente ci riferiamo all’ultima manciata di secondi che vede come protagonista l’ambiguo Dottor Wells ma anche a tutti i momenti passati nella sua stanza segreta. L’alone di mistero e l’ambiguità che avvolgono questo personaggio lo rendono senza ombra di dubbio uno dei volti più interessanti della serie e le questioni che solleva quest’uomo sono molteplici. Non si è ancora capito quali siano le sue vere intenzioni nè tanto meno se sia un supporter o meno di Flash perchè se da un lato lo aiuta a ripristinare i suoi poteri e lo tiene sotto controllo addestrandolo negli S.T.A.R. Labs, dall’altro raccogliendo il campione di sangue di Blackout dimostra un estremo interesse nel “disattivare” i poteri di Barry cercando di controllarlo. Insomma ci sono tante domande che insieme riescono a garantire allo show un certo spessore ed una profondità di vedute non di poco conto, oltre che una pianificazione a lungo termine.
Tornando al secondo villain sappiamo che William Tockman non è un volto nuovo. Abbiamo infatti avuto modo di conoscerlo in “Time To Death” di Arrow, dove Robert Knepper ci ha pienamente soddisfatto interpretando un “Re Degli Orologi” perfetto. Il “terreno di scontro” in questo caso vede come protagonisti Iris, suo padre Joe e l’intera stazione di polizia in ostaggio, quindi una dimensione totalmente priva di elementi fantasy. Il villain interpretato da Knepper appare diverso rispetto a quello visto in “Time To Death” e, forse anche per questo, il risultato non riesce ad essere entusiasmante come lo scontro epico agli S.T.A.R. Labs. Infatti, proprio come capitò con Arrow, Clock King non sfrutta totalmente il suo potenziale e in relazione alla vicinanza ad Iris tutto perde un po’ di charme oltre che di credibilità. E’ infatti impossibile nascondere un po’ di scetticismo di fronte al sequestro fatto da Tockman all’interno di una stazione di polizia piena di poliziotti armati che si lasciano piegare di fronte ad un solo uomo. L’inizio del “Pilot” di Gotham era più o meno simile e sappiamo tutti come è andata a finire, ecco quindi il motivo per cui dobbiamo chiudere un occhio di fronte all’andamento di questo mini plot.
Una delle note più dolenti di questa serie tv riguarda proprio Iris, che di puntata in puntata si trasforma sempre più in un cliché, priva di spessore e copia in carta carbone di moltissimi personaggi femminili presenti nel panorama cine-telefilmico dei supereroi oltre che simile ad una certa Laurel Lance.
Concludiamo con una piccola considerazione che riguarda più in generale la rete. Chiunque abbia una certa dimestichezza con il mondo telefilmico/seriale, sa bene che The CW non è certo nota per i suoi show maturi e culturalmente elevati. Eppure man mano che le puntate proseguono si ha la sensazione che ci sia stato un cambio di tendenza nel network stesso che, oltre a proporre classici teen-drama melensi, riesce a proporre una serie tv geek e accattivante come The Flash.

 

L’angolo del Nerd della fumetteria all’angolo

 

Poteva RecenSerie non sbattersi per voi e raccattare tutte le curiosità e le ammiccate d’occhio per questa incarnazione live-action della città più malfamata dei fumetti? Ma certo che no, doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, come abbiamo fatto per Marvel’s Agents Of SHIELDGotham e Constantine, ecco a voi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia disseminati nella puntata.

  1. Compaiono due poster di alcuni lungometraggi che si riferiscono ad alcuni personaggi DC Comics. Il primo è Rita Farr Story (di cui ne abbiamo già parlato) e il secondo è Nighthawk & Cinnamon, due personaggi che compaiono sulla testata All-Star Western, dedicata a personaggi vissuti nel Far West.
  2. Il villain di questa puntata è molto diverso da quanto visto nei comics, sopratutto perché la controparte cartacea è poco sviluppata di suo. Farooq/Blackout viene visto nella miniserie Flashpoint, storyline che avrebbe preceduto e spiegato il reboot DC dei New52; nella storia, viene mostrato tra i membri della squadra di Cyborg dedita a fermare la guerra tra Aquaman e Wonder Woman. Viene inoltre mostrato il suo potere elettrico ma non viene spiegato come l’abbia avuto. Una semplice comparsa qui rivisitata per il serial? Si, precisamente.
  3. Rivediamo una vecchia conoscenza esordita in Arrow: William Tockman alias The Clock King. La versione che vediamo nel serial è molto più somigliate a quella che esordì nella serie animata di Batman, dove Tockman è rappresentato e descritto come un uomo distinto, dal linguaggio forbito e difficilmente impressionabile, ma nonostante tutto, combattente capace e caparbio. Le origini di Clock King cambiano da versione a versione, e siccome ce ne sono state davvero tante, sarebbe oltremodo dispendioso riportarle tutte; quello che, però, ogni versione ha in comune è che (per un motivo o per l’altro) ogni Clock King finisce per subire un trauma con cui si ossessionerà in maniera maniacale e perversa al tempo.
  4. La lista delle persone decedute nell’incidente del reattore di Wells, sono tutti nomi che corrispondo a personaggi dell’Universo DC Comics e tutti in possesso di poteri e identità segrete. Vediamoli assieme:
  5. Ralph Dibny aka Elongated Man. Da ragazzo, Ralph adorava i contorsionisti; appassionatosi al mestiere, scoprì tutti gli artisti specializzati in questa disciplina bevevano una popolare soda chiamata “Gingold”. Così Dibny si mise al lavoro studiando la chimica e sviluppò un super-concentrato dell’estratto del raro frutto del Gingo, che gli fornì i poteri eleastici (simili a quelli di Mr. Fantastic dei Fantastici Quattro, giusto per fare un esempio famoso). Adottò l’alias di Elongated Man: il detective allungabile e fu uno uno dei primi supereroi del dopo guerra, oltre che uno dei migliori amici di Barry Allen. Esordito in Flash #12 del 1960, contrariamente a Barry e molti eroi, Ralph non celò la sua vera identità dietro una maschera, ma divenne un eroe dall’identità nota al pubblico.
  6. Al Rothstein aka Atom Smasher. Figlioccio di Al Pratt (l’Atom della Golden Age); Albert acquisì poteri metaumani di superforza e controllo sulla sua struttura molecolare (che include la capacità di modificare la sua statura e la densità del proprio corpo), da suo nonno, un riluttante supercriminale conosciuto come Cyclotron, permettendogli di combattere il crimine prima come Nuklon e poi come Atom Smasher. E’ in quest’ultimo ruolo che si fece ricordare maggiormente, sia perché militò nella Justice Society Of America, e sia perché portò avanti il nome del padre. Debutta in All-Star Squadron #25 del 1983.
  7. Bea DeCosta aka Fire. Nota ballerina brasiliana di nightclub, fino a quando non venne licenziata quando mandò a monte un affare del suo capo, che voleva vendere il club ad un’organizzazione di carità ad un prezzo elevatissimo rispetto al suo valore effettivo. A seguito di questo avvenimento decise di divenire una spia del governo e, dopo un brillante inizio, la sua carriera ebbe un punto d’arresto quando mandò a monte un’operazione allo scopo di impedire il furto di una macchina che produceva Piroplasma, una fonte di energia organica. Durante lo svolgimento della suddetta missione, vi fu uno scoppio e Beatriz venne investita da un’esplosione, che le diede la facoltà di soffiare vampate di fuoco verde: una sorta di Torcia Umana verde al femminile, per farla semplice. Esordì su Super Friends #25 del 1979 e adottò il nome Fire e cominciò la sua carriera
  8. Grant Emerson aka Damage. Anch’egli figlio del primo Atom/Al Pratt, un giorno Grant scoprì di avere il potere della superforza e quello di creare esplosioni a piacimento. Da quel giorno deciso di diventare un supereroe e seguire le orme del padre; tutto qui? Ebbene si, non è che tutti i personaggi hanno origini complicatissime eh. Prima apparizione: Damage #1 del 1994.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Puntata interessante anche se con pochi passi avanti nella trama
  • Tempi narrativi e trama sempre ben curati e interessanti
  • La settima puntata ci presenta un buon villain, ovviamente parliamo di Blackout
  • Il finale ci lascia con altri interrogativi
  • Il Dottor Wells viene approfondito un po’ di più
  • Iris e il suo continuo essere un cliché
  • Clock King non viene sfruttato per le sue potenzialità risultando quasi un espediente per rimpolpare i minuti restanti

 

Per quanto riguarda la trama orizzontale, i passi in avanti sono pochi ma nel complesso la puntata riesce ad esprimere come sempre tutto il suo potenziale. Trama e ritmi coinvolgenti rendono The Flash una serie tv di puro e appagante intrattenimento. Ed ora dritti al cross-over!

 

The Flash Is Born 1×06 3.73 milioni – 1.4 rating
Power Outage 1×07 3.47 milioni – 1.4 rating

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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