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Once Upon A Time 4×06 – Family BusinessTEMPO DI LETTURA 4 min

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Lo sguardo e il look del personaggio nell’immagine rappresenta alla perfezione il grado di serietà e laboriosità che questo sesto episodio deve aver comportato. Dopo cinque episodi buoni, un passo falso potrebbe anche starci. Il problema è l’entità del passo falso. Cosa era stato apprezzato nei precedenti episodi di questa quarta stagione? Innanzi tutto la voglia di non strafare, l’accuratezza con cui non si è calcata la mano su certi personaggi che sarebbero risultati stantii (Mary Margaret e Charming su tutti), l’inserimento di nuovi spunti da fiabe e da produzioni disneyane. Tutto questo bel contorno, però, sarebbe dovuto essere trainato da un plot principale degno di questo nome. Qualcosa inizia a crollare.
Nel rivelare importanti dettagli sulle vicende di Arendelle, si è scelto di rendere momentaneo protagonista uno dei personaggi più deboli della serie. Chiunque abbia visto Lost non potrà non concordare riguardo la particolarissima mutazione di Emilie De Ravin. Nell’Isola, l’attrice australiana era una tenera e ingenua ragazza-madre e si districava con una recitazione spontanea e coinvolgente. Parlando di OUAT, invece, sarebbe da capire se è lei ad avere l’abitudine di darci sotto con il vino prima di recarsi sul set o se è il suo personaggio ad essere stato scritto in maniera – come dire? – bizzarra. La tremolante voce che caratterizza il marcato e fuori luogo accento australiano si sposa con dei bizzarri abbigliamenti sempre caratterizzati da estrose calzature, scomode e impraticabili per certi territori. A difesa della De Ravin, va sottolineata la performance completamente diversa e nettamente più convincente nel momento in cui appare malvagia dietro lo specchio.
Comunque. Dopo aver premesso l’infelice scelta riguardante il centro focale dell’episodio, non è certo colpa di Emilie De Ravin se la trama prende direzioni così dozzinali. Ciò che non ha infatti mai proiettato Once Upon A Time nell’olimpo della serialità è proprio la scelta di soluzioni per lo più da soap opera. E le continue parentele rivelate da quattro anni a questa parte, come motore dei vari svolgimenti, non aiutano ad accrescere il livello.
“Family Business” ha sicuramente il pregio di portare coerentemente avanti il discorso, tenendo calmo il fuoco che si era sprigionato due episodi fa e che aveva sparpagliato storylines dappertutto. Si hanno nuovi elementi sulle due sorelle di Arendelle (seppur con l’intrusione di Belle, eh vabbè…), avanzano le indagini sulla Snow Queen (seppur orrendamente vestita, eh vabbè…), fa persino capolino il misterioso cappello, unendo un pochino elementi che sembravano slegati. A rovinare questa situazione standard, che non avrebbe negato una sufficienza all’episodio, interviene l’intera sequenza finale. Facciamo ordine. Nel camioncino abbandonato nel bosco (immagine telefilmicamente familiare: ci si può vedere il camioncino della Dharma di Lost, il camper di Breaking Bad o l’Ice truck killer) viene ritrovata una specie di cartella esattoriale con dentro qualche disegno e qualche lavoro scolastico oltre che una specie di ricevuta fiscale con delle rune all’interno. Negli ultimi minuti dell’episodio viene rivelato il contenuto di queste misteriosissime rune. Nessuna profezia misteriosa, nessuna filastrocca sibillina. No. Due-tre frasi che più esplicite non si può: “il nome della salvatrice è Emma”, “la salvatrice diventerà la sorella di Ingrid”. Ma che profezia è? Come se non bastasse, viene rivelato il terribile piano della Snow Queen: far azzannare tutti gli abitanti di Storybrooke tra di loro per fare sì che solo le ariane bionde sopravvivano e per poter rimettere su il terzetto di sorelle che tanto aveva successo negli anni ’70. Boh. E tutto questo perché una sorella è morta e l’altra “is not around” (l’apparizione improvvisa della terza sorella come futuro colpo di scena è ormai telefonatissima). Ho visto progettare piani diabolici migliori.
Purtroppo, a meno di clamorosi ribaltoni, la direzione presa dalla trama sembra essere piena di insidie e pericoli. O comunque, come consolazione, di tante risate.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Sobrietà nel portare avanti le varie vicende, senza strafare (almeno fino a pochi minuti dalla fine)
  • Pochi personaggi superflui
  • La faccia del tizio in foto
  • Belle protagonista, con tutto ciò che comporta
  • Belle che quasi sgama il pugnale falso, ma poi si scusa come non mai per un graffietto
  • Sequenza finale a casaccio
  • Il piccone come utilissimo attrezzo per andare a stanare la Snow Queen
  • La scalata e la relativa caduta di Anna, con effetti degni di “Intralci”
Che dire? Le premesse sono tutt’altro che buone per gli episodi futuri. “Family Business” mantiene in parte la sobrietà che è stata applaudita negli ultimi episodi, tuttavia il finale non lascia presagire nulla di buono.
Breaking Glass 4×05 6.61 milioni – 2.3 rating
Family Business 4×06 7.33 milioni – 2.5 rating

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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