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Constantine 1×05 – Danse VaudouTEMPO DI LETTURA 7 min

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Il format procedurale è rinomato come la forma più basilare per la costruzione di una serie tv, grazie soprattutto al suo scheletro narrativo fortemente e principalmente schematico, che permette di confezionare ai vari serial che adottano questa tecnica, una qualsivoglia puntata; l’unica cosa che renderà differente un serial procedurale dall’altro, saranno genere e trama della suddetta serie. Potremmo anche dire, che il format procedurale, è anche la forma più semplice da adottare per chiunque volesse avvicinarsi alla realizzazione di un telefilm, anche se non ha esperienza. L’effetto collaterale di questa scelta? Che alla lunga si finisce per scivolare nella prevedibile ripetitività, come ogni cosa dettata dalla schematicità. Proprio quando Constantine stava per raggiungere quel livello, lo show tira fuori dal cappello “Feast Of Friends“: una puntata che, come spiegato nella scorsa recensione, si è definita “perfetta” per gli standard richiesti da pubblico/critica/network televisivo; pur non superando quanto fatto nella quarta puntata, “Danse Vaudou” ricalca in tutto e per tutto la scia migliorativa dello show, optando (questa volta) per decisioni narrative e stilistiche alternative, ma non per questo meno brillanti.
In un format procedurale, episodi del genere si fanno ricordare abbastanza facilmente, perché di natura completamente diversa da quanto visto finora; il pubblico, abituato ad una certa staticità, si affeziona presto a una puntata dove la produzione decide di provare una strada diversa, sopratutto quando gli elementi presentati su quella strada, sono inediti e all’insegna dell’alternatività pura. In “Danse Vaudou”, la brillante uscita degli sceneggiatori dell’episodio, sta nel modo in cui hanno rielaborato due aspetti importanti per una storia: la trama portante e il villain di turno, le quali si presentano sotto un’identità del tutto inaspettata; utilizzando le leggende metropolitane della Kuchisake-onna e dell’autostoppista fantasma (terzo esempio del link taggato), gli sceneggiatori prendono due piccioni con una fava, dando profondità a queste storielle di folklore underground grazie ad una scelta di villain totalmente atipica e inconsapevole. 
Spesso si dice sull’uomo, che lui stesso è il suo peggior nemico: beh, qui lo è in senso letterale del termine. Il senso di impotenza delle vittime, tramutatosi in senso di colpo per l’incapacità di metabolizzare il lutto, sono diventati il leitmotiv di tutto l’episodio, che ha dato vita agli “spiritelli” sguinzagliati a far danno per New Orleans; la difficoltà di voltare pagina ha fomentato l’esistenza di questi fantasmi, che nella loro breve esistenza in forma ectoplasmatica, hanno seminato panico e morte. Ma questo rende davvero queste persone cattive? Assolutamente no, solo disperate. Molti credono che fiabe e leggende partano da un presupposto veritiero, ed è seguendo questo pensiero, che gli sceneggiatori decidono di dimostrare come questa tesi (nel mondo di Constatine) sia del tutto vera. Una rielaborazione a dir poco brillante e alternativa, forse (per qualcuno) potrebbe suonare come un minestrone di cose, ma il tutto è stato rimescolato con sapienza e con una morale molto umana che, di moda, non passerà mai.
Ogni medaglia, però, ha la sua testa e la sua croce; se la testa è quanto delineato finora, la sua croce è che, nella sceneggiatura, i suoi ideatori hanno dovuto sacrificare la presenza di una vera e propria minaccia, e quindi della distinzione netta tra bene e male: la presenza, insomma, di qualcosa completamente schierata dalla parte del male. Fortunatamente, a indolenzire quest’assenza, ci pensa Papa Midnite, la cui caratterizzazione è contrapposta a quella di John Constantine. Come avevamo detto nel suo episodio di debutto, l’introduzione dello stregone voodoo avrebbe fatto solo bene a questo telefilm, poiché avrebbe aggiunto imprevidibilità allo show ogni volta che avrebbe incrociato la strada del protagonista; a questo giro, si presenta nella doppia veste di alleato fisico e nemico ideologico di Constantine, poiché in questa costretta collaborazione, i metodi/le abitudini/influenze magiche/caratteri/esperienze/background dei due entrano in collisione, portando a sollevare un polverone e conseguenti parole di maleducazione di entrambi contro lo scomodo alleato. Questo non solo ci permette di conoscere, tramite gli occhi di un altro personaggio, il nostro bastardo inglese, ma anche di sfaccettare Papa Midnite come una sorta di antitesi di Constantine, rendendolo molto più che è un personaggio abbastanza ricorrente. 
Ad aiutare la relazione di amore/odio tra John e Papa nell’indolenzire l’assenza di un vero e proprio nemico, ci sono pure altri tre personaggi: Zed, Chad e Jim Corrigan; i primi due, almeno in questo episodio, riescono ad incastrarsi molto più facilmente nell’economia dello svolgimento narrativo, rendendosi utili per davvero al loro “principale”. Corrigan, invece, non è solo il classico sbirro noir/badass (che però non passa mai di moda), ma anche un grande riferimento all’Universo DC che promette, grazie alla visione di Zed, di avere un gran futuro nel mondo di Constatine e probabile deus ex machina per grandi trame future.

 

L’angolo del Nerd della fumetteria all’angolo

 

Poteva RecenSerie non sbattersi per voi a raccattare tutte le curiosità, e le ammiccate d’occhio per questa incarnazione live-action del maghetto inglese? (intendo Constantine eh, non quell’altro quattrocchi sfregiato). Maccerto che no! Doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, di seguito, come fatto per Marvel’s Agents OfS.H.I.E.L.D.The Flash e Gotham eccovi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia sulla puntata.
  1. Nelle prime battute della puntata, quando John sta mettendo a posto l’aggeggio ipnotizzatore, lo si può vedere farsi compagnia nella riparazione fumandosi una sigaretta. Ebbene si, lettori e lettrici: John Constantine ha fumato. La mancanza di questa sua “abitudine pericolosa” è stata al centro di numerose polemiche da parte di pubblico e critica, mancanza dovuta sopratutto a causa di divieti dell’ente televisivo; a quanto pare, la produzione è riuscita in qualche modo a superare le controversie, come annunciato da un twit di uno dei due produttori dello show (Daniel Cerone) che recitava pressapoco così: “We told you John smokes on our show. How can we do Dangerous Habits if he didn’t? Trust. Believe”. Quindi, sono solo si risolve (in apparenza) la problematica nicotina, ma si è anticipato pure l’arrivo della saga più famosa di Constantine. 
  2. In “Danse Vaudou” fa il suo debutto Jim Corrigan, personaggio inedito nel cast del bastardo inglese, ma piuttosto ricorrente nell’Universo DC mainstream e meglio conosciuto per il tenebroso alias de Lo Spettro. Come anticipato da Zed tramite una sua visione, Corrigan era un poliziotto che venne ucciso in servizio; ma, invece di compiere il trapasso completo, venne scelto da un bene superiore per incarnare l’ira divina, per poi essere rispedito sulla Terra e giudicare le anime dei mortali in base alla loro purezza: se oneste e buone, sarebbero vissute; se ormai avevano sporcato la loro anima di peccati, sarebbero morti in una maniera orribile. Una sorta di spirito della vendetta, insomma, che (al contrario di Babbo Natale) se facevi il cattivo non venivi esattamente ripagato con il carbone. Comparso per la prima volta su More Fun Comics #52 del 1940, Lo Spettro si presentava, per gli standard dell’epoca, come un personaggio all’avanguardia: lo si potrebbe definire come un prototipo degli anti-eroi (i quali andranno molto di moda negli anni ’80/’90) poiché molti dei suoi avversarvi finivano ammazzati da Jim stesso per compiere i suoi doveri. Negli anni ci saranno diverse incarnazioni dello Spettro, e molti prenderanno il manto che Jim lascerà quando gli verrà offerta la possibilità di riposare finalmente in pace; con il reboot del New52, per sua sfortuna, Corrigan tornerà “in servizio” come lo Spettro in una versione più incazzata.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La scia migliorativa continua
  • Trama, “villains” e morale finale
  • John Constantine VS/& Papa Midnite
  • Zed & Chad 
  • Jim Corrigan
  • Manca una vera e propria minaccia

 

“Danse Vaudou” riconferma il processo migliorativo dello show, che questa volta, si concentra sull’alternatività e sulla voglia di sperimentare senza abbandonare il format procedurale, riuscendo nell’intento di dare vita a qualcosa di sfizioso e interessante. Dopo un’inizio un po’ timido, grazie a questa puntata che varrà la pena ricordare, si può dire che Constantine sta leggermente riprendendo quota.

 

Feast Of Friends 1×04 3.44 milioni – 0.8 rating
Danse Vaudou 1×05 3.54 milioni – 1.1 rating

 

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