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Homeland 4×01 – 4×02 – The Drone Queen – Trylon And PerisphereTEMPO DI LETTURA 6 min

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Dopo lo spiazzante finale della scorsa stagione era ovvio, scontato ma soprattutto necessario, un reboot pressochè totale di Homeland. Se nei suoi primi tre anni di vita i veri protagonisti sono stati Brody, Carrie e Saul, ora bisogna fare i conti con un ridimensionamento dell’organico, un deciso cambio di tematiche necessarie per non continuare a vivere nel passato ed infine la necessità di ripartire da zero per creare un nuovo Homeland. Il passato è troppo pesante perchè non abbia ripercussioni su questa 4° stagione, però il tentativo di passare una spugna e “dimenticarsi” di Brody c’è tutto e, voluto o non voluto, è però necessario per la sopravvivenza della serie.
Il motto di questa doppia premiere è “go forward” perchè il peso specifico lasciato dalla morte di Brody nella serie non è trattabile senza grosse ripercussioni su tutti i protagonisti rimasti, Gordon e Gansa sanno che per regalarsi un nuovo inizio bisogna cambiare completamente direzione e ripartire da zero, come se fosse un nuovo pilot, cosa che effettivamente è. “The Drone Queen” non ha il carisma necessario per scrollarsi di dosso il peso di Brody ma almeno ci prova ed Alex Gansa tenta in ogni modo di portare la nostra attenzione su altre tematiche ed infatti, giusto per non incorrere in scivoloni, il nome di Nicholas Brody non viene mai tirato fuori. Non è un caso, è una scelta, una necessità.
Con “The Star” si è concluso un ciclo e la serie si è ritrovata in un vicolo cieco da cui non poteva più uscire se non con un cambio generale, la domanda che accompagnava la premiere era dunque quale fosse la nuova strada che Carrie e Saul avrebbero percorso e soprattutto se sarebbe stata dello stesso livello del triennio Brody. Homeland non è mai stata una serie veloce, è molto più politica e metodica di quanto potrebbe apparire e per vederla al pieno delle proprie capacità spesso e volentieri servono ben più di qualche episodio. L’accoppiata “The Drone Queen” e “Trylon And Perisphere” sembrano confermare questa sensazione chiedendo fondamentalmente allo spettatore di avere pazienza e fidarsi perchè, per arrivare ai frutti del duro lavoro, è necessario prima preparare il terreno per la semina, esattamente quanto succede nelle due puntate. La sottoscrizione di questo patto è un atto di fede che ognuno di noi deve decidere di fare perchè da questo ne deriva il modo con cui ciascuno guarderà questa nuova stagione, se con occhi nuovi ed ansiosi o se con gli occhi languidi e tristi di chi non è ancora riuscito ad accettare questo nuovo Homeland.

Per aiutare il distacco dal triennio Brody si è ricorsi (già nei minuti finali di “The Stars”) al più classico dei rimedi, cioè ad un salto temporale quantificabile in circa un anno se si guarda alla grandezza della figlia di Carrie e se si calcola a spanne il periodo che non abbiamo visto della gravidanza. Questa scelta ci permette di liberarci del fardello post-mortem dell’ex marines e regala un’accelerata agli eventi creando dei nuovi equilibri e delle nuove problematiche che saranno alla base di questa stagione. La Carrie Mathison che vediamo ora è una donna fredda, completamente apatica davanti alla maggior parte delle situazioni, siano esse la morte di un collega o l’uccisione di 30 civili ad un matrimonio, è chiaramente cambiata sposando il cinismo e seppellendo quel lato emotivo ed empatico che l’aveva fatta avvicinare a Brody e che, ora che è diventata la più giovane Chief di una stazione CIA, non può più permettersi di avere. Ed il soprannome “The Drone Queen” non è stato dato a caso.
Franny, oltre ad essere incredibilmente somigliante al padre, rappresenta una parte della vita di Carrie con cui quest’ultima non vuole più avere niente a che fare. Ogni sguardo rivolto alla bambina risveglia troppe emozioni nella madre, emozioni che non devono essere riscoperte e che possono essere dimenticate solo in due modi: scappando o uccidendo. Questa seconda opzione è stata presa seriamente in considerazione alla fine di “Trylon And Perisphere” quando, in un’angosciosa e turbante inquadratura, capiamo le vere intenzioni di Carrie e cosa sia disposta a fare pur di liberarsi della figlia di Brody. Si perchè Franny non è la figlia di Carrie, è la figlia di Brody e, al più, di sua sorella Maggie, l’unico membro della famiglia Mathison che prova a farle riconoscere le responsabilità che derivano dal dare alla luce una bambina. Davanti alla casa della famiglia Brody, in un momento di estrema sincerità, vengono esclamate delle frasi fortissime che esplicitano i sentimenti della donna nei confronti della figlia e che poi si convertiranno nel tentativo di omicidio sopra descritto: “I can’t remember why I had you“. Non potendo commettere un gesto così grave l’unica alternativa rimane quindi la fuga ad Islamabad dove si presume incomincerà il vero Homeland.
In questa seconda era si è dato poco risalto a Saul che sembra molto più sperduto di quanto non voglia dare a vedere, il nuovo lavoro nel privato non gli regala le stesse soddisfazioni che otteneva dirigendo la CIA e, nonostante le parole di Mira lo tengano con le mani legate “It’s my turn, we agreed“, la flebile speranza di ritornare a lavorare per l’agenzia è ancora viva e riceve una nuova fiammata dopo la notizia che Lockhart possa venire spodestato. Tuttavia Saul per ora è un peso morto e necessita di essere rivitalizzato per risultare quel valore aggiunto che è sempre stato. Diamo tempo al tempo perchè sicuramente qualcosa per lui è già stato pianificato.
Chi invece ha toccato il fondo è Quinn, un fondo del barile raschiato per bene dopo una notte passata con una “balena” e la giornata successiva dietro le sbarre. Il disturbo post traumatico da stress utilizzato come scusa per rilasciarlo dalla cella è più vero di quanto si possa pensare perchè l’uccisione del collega in Pakistan ha avuto un impatto emotivo molto profondo, quasi radicale, un impatto che ora ha delle conseguenze lavorative che si andranno a valutare nelle prossime puntate.
Questo è il nuovo Homeland, cambiato, spaesato ed alla ricerca di una nuova strada da percorrere, probabilmente incentrata sullo studente di medicina di nome Aayan Ibrahim e sulle conseguenze dei suoi non gesti che hanno avuto un grosso impatto sulla vita di Carrie e Lockhart. Ovviamente il tutto è in divenire, per ora riusciamo solo a scorgere la volontà di andare avanti, in ogni modo possibile, anche con uno studente di medicina mediorientale.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Incredidile somiglianza tra Franny e Brody
  • Distruzione nel personaggio di Quinn interessante e ben sceneggiata
  • Turbante scena madre-figlia nella vasca
  • Saul molto poco considerato
  • Eccessiva frigidità di Carrie
  • Classica lentezza narrativa di inizio stagione di Homeland

 

Il tentativo di dare nuova linfa allo show c’è ed è chiara, la strada in cui si vuol proseguire un po’ meno. Si sta provando ad affrontare le conseguenze di una stagione senza il protagonista più amato e non è una cosa semplice, per ora apprezziamo il tentativo ma rimandiamo il consenso ed il dissenso generale fra qualche episodio quando la trama orizzontale risulterà più chiara.

 

The Star 3×12 2.3 milioni – 1.1 rating
The Drone Queen 4×01 1.61 milioni – 0.6 rating
Trylon And Perisphere 4×02 1.61 milioni – 0.6 rating

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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