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Under The Dome 2×12 – TurnTEMPO DI LETTURA 5 min

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Un recensore può essere considerato uno scrittore? In un certo senso si, anche perchè l’atto in sé di scrivere recensioni è comunque una produzione guidata dall’intelletto: un prodotto partorito sempre e comunque dalla fantasia. L’unica differenza tra lo scrittore e il recensore, è che quest’ultimo non produce un qualcosa di sua originale inventiva, ma commenta quelle altrui in maniera oggettiva e/o obiettiva e/o personale, ma ciò non toglie che anche le recensioni siano una cosa che parte principalmente e sopratutto dall’emisfero destro del cervello. Quindi scusatemi se quanto state per leggere sembrerà scritto da un invalido mentale recentemente sottoposto a ripetute lobotomie, perchè è esattamente quello che è: l’influsso negativo di Under The Dome è così potente che chiunque sia esposto alla sua cretineria viene derubato di qualsiasi abilità e voglia. Fame, dialettica, libido, capacità di intendere e volere, memoria, abilità fisico/intellettuali varie: tutto eliminato, come se qualcuno avesse schiacciato un invisibile tasto “Canc” situato da qualche parte sul nostro corpo, mettendo in moto eventi disastrosi.
Credevamo che l’episodio più brutto di Under The Dome fosse lo svogliatissimo “Black Ice“. Beh, anche la Chiesa Cattolica credeva che il Sole girasse intorno alla Terra, ma questo non gli ha impedito negli anni di essere smentiti da Nicolò Copernico (prima) e Galileo Galilei (dopo), giusto per fare un esempio bello concreto. Qui RecenSerie viene smentito nel giro di una settimana, perchè il serial tratto dall’omonimo libro di Stephen King riesce a fare addirittura di peggio con “Turn”. E ok che non c’è limite al peggio, ma questo non ci impedisce di essere negativamente stupiti ogni volta che lo si scopre e riscopre. Ma andiamo con ordine.
A onore del vero, bisogna riconoscere che, oltre a firmare il -1 al Season Finale, la puntata riesce ad azzeccare almeno i circa dieci minuti finali; sembrerà poca roba, ma la deriva da tragedia greca ha decisamente ringalluzzito uno show televisivo che ormai sembra andare avanti per inerzia, e quando una trama rimane impantanata nella noia, non c’è niente di meglio che una bella dose di stravolgimenti drammatici per risvegliare l’attenzione. Sfortunatamente per lo spettatore, per godersi questo raro caso di buon svolgimento narrativo, bisogna sottoporsi ad una violenta sessione di bullismo chiamata “trenta minuti precedenti”. Che non è solo tutto quello che ha di brutto la puntata, ma anche il telefilm.
“Turn” è talmente pieno di difetti, che pure l’unica cosa buona della puntata ha dei difetti; certo, di sicuro una svolta del genere mette curiosità e voglia di sapere, ma non quella curiosità che fa rimanere in ansia per una settimana, quell’ansia fonte di ore di sonno perdute. E’ semplice curiosità derivata dall’amor per la completezza, per la serie “ho fatto trenta, facciamo trentuno”: siamo alla penultima puntata, mollare ora non avrebbe senso; se poi contiamo che questo è il dodicesimo episodio di una stagione da tredici, e che il prossimo sarà il Season Finale, è un grande e gravissimo difetto che “Turn” non riesca a mettere nessuna voglia positiva di vedere la fine delle disavventure di Chester’s Mill: va contro tutto quello che insegnano ad Hollywood depredare lo spettatore di ogni tipo di interesse. 
L’unica voglia che c’è, è una voglia negativa, perchè se ne ha fin sopra la stratosfera delle solite mimmate che la produzione continua a riproporci in loop (forse perchè anche loro vittima di qualche lobotomia). L’unica voglia è che Under The Dome sparisca il più in fretta possibile da ogni tipo di palinsesto, perchè se ne ha le palle piene delle solite “cose da Domers”. Assassini che uccidono teenagers con delle asce ancora in libertà. Gente la cui gamba viene trafitta da un’asta di metallo che, qualche ora dopo, zoppica leggermente. Julia che si offre in sacrificio dopo che Barbie per poco non invocava il Diavolo per salvarla. Tutta la manfrina “Scienza VS Fede”, il tutto (vorrei far notare) discusso sotto una cupola gigante che ha imprigionato una cittadina e davanti ad una ragazza tornata dall’aldilà; è un pò come gridare in mezzo alla Los Angeles di Blade Runner: “Ma và! Mica è un città futuristica questa! E’ solo la Piazza Mercato di Mariano Comense, c’è sempre sto bordello”, oppure dire in faccia a tutto il roster degli X-Men: “Evoluzione della specie? Tutte cazzate”. E molte, tante altre brutte, troppo brutte cose. 
In una puntata tipo di Under The Dome, queste uscite sono un pò come la pubblicità che Italia Uno manda quando sta trasmettendo un film: sono tante, sono troppe, capitano sempre sul più bello (ammesso e concesso che sia mai esistito un “sul più bello” in questo show), sembrano non finire mai, danno fastidio e sopratutto, qualcuno dovrebbe metterci un freno. 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • – 1 al Season Finale
  • Gli ultimi dieci minuti finali 
  • Assolutamente zero hype per il Season Finale
  • Tutto il resto

Sarebbe 1/5 di Emmy, ma gli ultimi dieci minuti finali meritano un punteggio tutto loro. Come commento finale sarà meglio essere diretti e sintetici, perchè abbiamo già speso abbastanza parole su Under The Dome. Inguardabile. Assolutamente, pienamente, profondamente, Inguardabile. “Turn” è l’anti-climax per il Season Finale e, in senso di costruzione dell’hype per la conclusione del telefilm, fa cadere il morale talmente in basso che scende a far compagnia alla Tarterughe Ninja. Sarà un pò una frase da giudice, giuria e boia, ma per amore della giustizia poetica, questo show merita la cancellazione. Dopo una stagione del genere, se l’è meritato.

Black Ice 2×11 6.62 milioni – 1.4 rating
Turn 2×12 7.04 milioni – 1.6 rating

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