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The Big Bang Theory 8×01 – The Locomotion InterruptionTEMPO DI LETTURA 4 min

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Otto anni e non sentirli? Più o meno.
The Big Bang Theory dà l’aria di chi ci prova. Ci prova a rinnovarsi, ci prova a cambiare le carte in tavola, gioca con i personaggi che ha ed il tutto senza averne bisogno perché da un punto di vista crudelmente commerciale la sitcom non ha perso nemmeno un colpo in quasi ormai una decade, anzi è cresciuta diventando un fenomeno di massa come solo pochissimi altri casi.
C’è chi da una fetta di carne si aspetterà una cura di fosforo e poi c’è chi da TBBT si aspetterà una trama orizzontale. Chi scrive, ha difeso più volte in queste pagine la tesi di non volere dalla serie ciò che non è e ciò che non potrà mai essere; la pretesa che si avanza a TBBT è quella (diventata ormai assurda) di “ridere” con le disavventure di quei quattro amici nerd così come ci furono presentati.
Ogni anno è sempre più difficile dare una risposta alla domanda del se si è riso o meno grazie alla serie, come in ogni stagione ci sono alti e bassi che vanno a delineare una sorta di trend (qui l’intera panoramica) che alla fine prova ad essere riepilogativo di un’intera stagione. Mentre la 6° stagione è iniziata molto bene con “The Date Night Variable” e si è poi mantenuta su un livello più che discreto, la scorsa stagione, pur iniziando abbastanza bene con “The Hofstadter Insufficiency” si è poi finiti con una serie di episodi di basso livello che hanno pesato decisamente sulla valutazione complessiva della stagione. Ora, all’ottavo anno, The Big Bang Theory riprova a giocare le sue carte, forte di un pubblico fedelissimo che pende dalle sue labbra, tuttavia è impensabile che nella maggior parte del pubblico ci sia stato qualcosa di più di un abbozzo di sorriso dopo e durante la visione della premiere vista la qualità di quest’ultima.
Se sia o meno un problema di sceneggiatura non si sa ma già da qualche anno ormai TBBT ha smesso di fare il bel tempo e diventa sempre più difficile formulare un giudizio lucido e soprattutto obiettivo senza cadere nel soggettivismo. E difatti l’episodio non è oggettivamente “brutto”: piacevole ma a tratti noioso, senza mai toccare vette di piacere già precedentemente conquistate e, conteggiando anche il valore aggiunto che dovrebbe avere una premiere, tutto questo porta ad una mezza delusione.
Il triumvirato Sheldon-Penny-Leonard è la direzione verso cui dovrebbe tornare la serie (e chissà che non lo faccia, magari è la volta buona) constatato che è il suo punto di forza; punto non sfruttato abbastanza “The Locomotion Interruption”, ad esempio. La premiere invece gioca ad introdurci la nuova vita dei personaggi, dislocandoli tutti quanti per poi riunirli nella solita inquadratura finale, eccezion fatta per l’unica coppia che, come lo scorso anno, funziona e no, non stiamo parlando di quella già sposata. La coppia Howard-Raji alle prese con situazioni un attimino inquietanti come l’immagine di Stuart e la signora Wolowitz in qualsiasi cosa possa avvicinarsi al sesso, sviluppa dinamiche molto simpatiche sfruttando appieno la situazione comica.
Tra le ragazze spicca Penny ed il suo nuovo taglio di capelli vantato abbondantemente su Instagram, personaggio sempre molto centrato e curato; Amy e Bernadette invece hanno fatto il loro tempo e a dirla proprio tutta, perché non declassarle da regular a guest? La serie ne gioverebbe.
La verità è che The Big Bang Theory è una serie che, come poche possono fare, vanta un cast di tutto rispetto con attori capaci (Jim Parsons nuovamente Emmy come miglior attore protagonista di una serie comedy), scrittura discreta che ha toccato non poche volte l’eccellenza in passato e soprattutto un pubblico fedele ed innamorato: perché rovinare tutto non provando a dare il meglio in ogni puntata? L’essere lo show più visto dell’intero panorama televisivo è un’arma a doppio taglio: se da un lato la serie può contare su un fandom che ingurgita repliche su repliche non stancandosi mai delle solite dinamiche, dall’altro lato c’è il fortissimo rischio di crogiolarsi nell’autocompiacimento sfornando episodi basici come questo. Che sia tutta una questione di soldi lo sappiamo bene, ci dispiacerebbe apprendere che le idee siano alla frutta però.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Coppia Wolowitz – Koothrappali
  • “There’s lots of books called Sherlock Holmes and there’s no book called Officer Hernandez”
  • Premiere troppo spenta e non particolarmente interessante
  • Situazione comica inesistente
  • Amy e Bernadette, personaggi ingombranti
In otto anni, oggettivamente è la premiere meno riuscita, confidiamo negli episodi successivi. Il tempo per rialzarsi c’è tutto.
The Status Quo Combustion 7×24 16.3 milioni – 4.8 rating
The Locomotion Interruption 8×01 18.03 milioni – 5.4 rating

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Lunatica, brutta, cinefila e mancina. Tutte le serie tv sono uguali, ma alcune sono più uguali delle altre.

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