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Under The Dome 2×02 – InfestationTEMPO DI LETTURA 5 min

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Proseguono le mirabolanti avventure degli abitanti di Chester’s Mills, il paesino di campagna con la più alta percentuale di complotti interni mai registrata e dove il tuo vicino di casa ha circa l’85% di possibilità di essere o diventare uno psicopatico. Le aspettative nei confronti di questa serie sono state altissime fin da principio,
legate principalmente all’autore del romanzo da cui il telefilm trae ispirazione, ora però ci si rende conto di quanto tali aspettative si siano ridimensionate gradualmente, portando noi tutti a sperare che questa seconda stagione non trasformi lo show in una grandissima “boiata”. Diciamo che per ora le premesse non sono delle migliori, anche se sparare sentenze dopo il secondo episodio appare alquanto prematuro. Perciò aspettiamo che il degrado arrivi lentamente e al massimo speriamo di essere smentiti più avanti. Prima regola dell’invasato seriale: tenere basse le aspettative.
La première ci aveva lasciato con la dipartita dell’agente Linda Esquivel, spiaccicata da una macchina ad inizio episodio nel tentativo di salvare Barbie, e la presunta uccisione di Angie, confermataci in questo secondo episodio ed elemento scatenante di molte delle vicende chiave trattate nella puntata. Due personaggi di cui sinceramente non credo sentiremo la mancanza e comunque prontamente “sostituiti” dalla bella Rebecca Pine (già protagonista di un disastroso re-casting in Misfits) e dallo zio Sam, paramedico ubriacone e cognato di Big Jim.
La prof di scienze lascia subito il segno, bruciando svariati ettari di campi agricoli senza consultare nessuno, tutto ciò per cercare di fermare la proliferazione di “bruchi molto affamati” senza pensare che essendo in una cupola ermeticamente sigillata c’è il serio rischio di asfissiare tutti gli abitanti di Chester’s Mills. Ad ogni modo, ciò che davvero fa storcere il naso non è la passione segreta di Rebecca per gli incendi, ma quella per Big Jim, probabilmente un indecoroso ripiego visto che Barbie ha un debole per le rosse e non per le giovani docenti piromani. Un po’ forzata la massima su Angie, una delle sue studentesse, su quanto sia stata fortunata a lasciarci le penne prima che la situazione degeneri definitivamente. Insomma, un personaggio curioso che ci lascia con diversi interrogativi, primo fra tutti “sarà in grado la nostra professoressa di cambiare espressione facciale ogni tanto?”.
Tra incendi e omicidi c’è anche il tempo per il momento “macho”, ovviamente lasciato al nostro Dale, per l’occasione pilota d’aereo e protagonista di una manovra così improbabile da causare un rigonfiamento nei pantaloni perfino a John McClane. E così nel giro di mezza giornata Barbie passa da nemico pubblico numero uno ad eroe senza macchia, a dimostrazione del fatto che a Chester’s Mills il popolo è decisamente sovrano. La velocità con cui avviene questo cambiamento appare assolutamente esagerata, così come il complesso del Dio di Big Jim, ormai convinto di essere l’eletto, e come l’intera faccenda riguardante l’omicidio di Angie.
Partiamo naturalmente dall’inutilità di Phil, che oltre a non aver nemmeno guardato dentro quel maledetto armadietto marchiato col sangue di Angie, ha quasi portato all’uccisione di una ragazzina per mano di un suo coetaneo. Il tutto dopo aver trovato una prova a dir poco “schiacciante”: l’impronta di una scarpa. Vista la politica di tolleranza zero applicata dai cittadini di Chester’s Mills, c’è puzza di patibolo per l’ex Dj della contea.
La storyline che invece non convince per niente è quella legata a Junior, interpretato da un Alexander Koch assolutamente imbarazzante nella recitazione. Prima, convinto che dietro la morte della sua amata Angie ci fosse lo zampino di suo padre, si lancia alla ricerca di prove che sostengano la sua tesi. Poi, resosi conto della trasformazione di Big Jim da Ivan il Terribile a discepolo di Gesù Cristo, decide che sarà la ragazza del lago a subire la sua temibile vendetta. Non si sa per quale motivo però, “il figlio sociopatico di Big Jim” (fonte: Wikipedia) non riesce a premere il grilletto e dunque, per la serie “prove schiaccianti”, dopo aver trovato il braccialetto della giovane defunta sotto la branda in cui la teneva prigioniera, decide di essere stato lui a compiere l’omicidio. Su Joe non credo ci sia bisogno di spendere più di due righe. Il povero fratellino di Angie riesce a passare dalla tristezza per la perdita della sorella, alla sete di vendetta, di nuovo alla tristezza, fino alla totale rassegnazione per quanto accaduto. Il tutto in quaranta minuti.

PRO:

  • Dean Norris sempre perfetto nella recitazione
  • Il personaggio dello zio Sam ha ampi margini di miglioramento
  • Il mistero della ragazza venuta dal lago
CONTRO:
  • Cambi repentini nell’umore dei personaggi
  • Alexander Koch non è in grado di recitare
  • Lo smantellamento del personaggio di Big Jim, trasformato da villain a timorato di Dio
  • C’è un nuovo sceriffo in città. Purtroppo
  • Il momento “macho” di Dale Barbara
Dopo questi primi due episodi non possiamo di certo gridare al capolavoro, ma d’altronde già la prima stagione non ci aveva fatto saltare in piedi sul divano. Lo show comunque intrattiene. Male, ma intrattiene. E, a parte la recitazione di Koch, non ci sono elementi particolarmente disastrosi che ci fanno gridare allo scandalo. Non avendo letto il libro non sono in grado di fornire un paragone riguardo la fedeltà della trama, ma una cosa è certa, lo spessore dei personaggi apparsi sul piccolo schermo non sembra essere tratteggiato con la cura che Stephen King riserva ai protagonisti dei suoi racconti.
Heads Will Roll 2×01 9.41 milioni – 2.1 rating
Infestation 2×02 7.70 milioni – 1.7 rating

VOTO EMMY


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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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