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The Last Ship 1×01 – Phase SixTEMPO DI LETTURA 4 min

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Abbandonato il camice da chirurgo ed indossata l’uniforme, Eric Dane ritorna sul piccolo schermo con il nuovo show targato TNT, The Last Ship. A quasi due anni dalla sua uscita di scena da Grey’s Anatomy, l’attore americano diventa protagonista di questa nuova serie dai contorni post-apocalittici, arruolandosi in marina ed interpretando il ruolo di Tom Chandler, comandante della USS Nathan James (DDG-151). La serie è inspirata all’omonimo romanzo scritto da William Brinkley nel 1988, e tra i produttori esecutivi può contare su Michael Bay, già regista tra gli altri, del film Pearl Harbor nel 2001, a cui forse si sarà inspirato durante le ripetute, marcate e forse anche eccessive scene di ripresa della nave e dei suoi dintorni.
L’eccessiva ostentazione del cacciatorpediniere preso da TNT per girare le riprese dello show è il primo elemento che non funziona perchè se da un lato è più che apprezzabile il tentativo di rendere reali e vere le scene, dall’altro far uscire tutto l’equipaggio sul ponte della nave solo per poter sfruttare delle riprese aeree della USS Nathan James annoia già dopo il 2° giro completo intorno alla nave. Ok, bravi per lo sforzo, abbiamo capito che avete usato non uno ma ben due cacciatorpedinieri, ma basta riprese dall’elicottero per piacere. L’ostentazione non è una virtù.
Ma di cosa tratta The Last Ship? La nuova fatica di TNT prodotta da Michael “faccioesploderetuttoancheipiccioni” Bay segue il comandante Chandler ed il suo equipaggio, composto da 217 tra uomini e donne, in una missione in cui deve sperimentare dei missili nelle acque dell’Artide, o almeno questa è la motivazione che gli è stata detta. Ospite della USS Nathan James (DDG-151) è anche la dottoressa Rachel Scott, esperta nell’ambito delle infezioni umane, salita a bordo ufficiosamente per potersi dedicare ad una ricerca scientifica sugli uccelli. Quattro mesi dopo, giunti al termine della propria missione e pronti al ritorno a casa, il comandante Chandler e tutto il suo personale di bordo si ritrovano davanti all’apocalittica realtà: il mondo è stato colpito da una violenta epidemia che ha disseminato caos e morte, sterminando la maggior parte della popolazione; unico posto sicuro sembra essere la loro nave che potrebbe rivelarsi anche la salvezza dell’intero pianeta: la ricerca segreta della dottoressa Scott infatti ha il compito di cercare un rimedio contro questa infezione mortale. Unico luogo incontaminato rimasto, sarà la nave USS Nathan James (DDG-151) ad ospitare il laboratorio improvvisato in cui la dottoressa Scott cercherà di creare il vaccino che possa salvare l’intera umanità, mentre compito del comandante Chandler e del suo equipaggio sarà quello di sopravvivere per mantenere intatta questa speranza, oltre che la serie stessa.
Oltre alla presenza di Eric Dane, il cast di The Last Ship conta anche attori come Rhona Mitra, nei panni della dottoressa Rachel Scott, già regular nella serie britannica Strike Back e protagonista in Boston Legal, e Adam Baldwin, conosciuto anche per il ruolo di John Casey nella serie tv Chuck. Giusto quel paio di co-protagonisti dallo sguardo duro e cupo che sguazzano benissimo in serie come questa dove risate e battute non vengono minimamente prese in considerazione. Per tutti gli altri, ad ora, c’è un enorme punto interrogativo che non lascia dare un giudizio.
Spiegata a grandi linee la trama di questa serie post-apocalittica, colpisce l’ambientazione particolare circoscritta alla sola area della nave, fulcro quindi dell’intera storia, e con personaggi risoluti con interessanti individualità pronte per essere esplorate. Intrigante è anche la scoperta degli ultimi minuti dell’episodio, quando appare rivelarsi un ulteriore problema rappresentato da una possibile talpa che si cela proprio tra le mura della stessa nave. Questi elementi ovviamente sono costruiti ad hoc per generare un senso di inadeguatezza generale dato dalla claustrofobia sia della DDG-151 che dalla situazione post-apocalittica in cui si trova adesso il mondo, una situazione che ovviamente dovrebbe vedere un fronte comune per la salvezza dell’umanità ma che in realtà rispecchia alcuni vecchi schemi della Guerra Fredda come si evince dai vari elicotteri che esplodono in “Phase Six”.
Il pilot di The Last Ship si lascia guardare senza problemi, è scorrevole e ben costruito, certo a volte incespica in scambi di battute pregni di un linguaggio troppo specifico ed in scene dal dubbio gusto, però bisogna tener conto che nel complesso, per essere una serie estiva che funge più da riempitivo nelle calde giornate estive, fa il suo sporco lavoro e lo fa più che discretamente. Ci saranno tempi e modi per limare gli aspetti negativi ed esaltare i lati positivi, ad ora però ci piace anche così.

PRO:

  • Una trama avvincente, che unita alla particolarità della situazione, dell’ambientazione e allo spessore dei personaggi cattura subito l’interesse
CONTRO:
  • Alcuni elementi il cui scopo era quello di presentare l’ambientazione, come il linguaggio prettamente specifico e la ripetuta riproduzione di inquadrature della nave e dei suoi dintorni, alla lunga possono apparire alquanto tediosi

 

Con The Last Ship, la rete TNT sembra aver lanciato un buon prodotto, presentando un nuovo ed interessante show che propone una trama avvincente, personaggi intriganti e due ambienti separati che saranno il centro di tutto l’intreccio narrativo: la nave, luogo incontaminato all’interno del quale si cerca di creare il vaccino per salvare la popolazione, e il resto del mondo, luogo ormai dominato dalla malattia, dal caos e dalla sempre più incombente morte. Se e quando i due ormai differenti “mondi” verranno a contatto è ancora tutto da scoprire.

 

Phase Six 1×01 5.33 milioni – 1.5 rating

 

VOTO EMMY

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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