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Resurrection 1×01 – The ReturnedTEMPO DI LETTURA 5 min

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Quale sarebbe la vostra reazione se dopo 32 anni, una persona morta bussasse alla vostra porta? La risposta più logica sarebbe che molti non ci crederebbero, oppure penserebbero di essere diventati pazzi; altri ancora, invece, crederebbero ciecamente in un miracolo, vuoi per amore oppure per la sofferenza provata per la perdita del proprio caro. Ebbene la ABC presenta sugli schermi questa serie tv che prende spunto dal libro di Jason Mott “The Returned”, che tratta appunto la tematica affrontata nell’introduzione.
Questo pilot offre un quadro ben preciso di quello che è il filone principale e, fino ad ora, si sposa con quello che viene raccontato nel libro, con la differenza che il lavoro che deve essere fatto per rendere credibile un prodotto letterario è sempre maggiore. La fantasia del lettore è uno strumento potentissimo, la cinepresa e la squadra che sta dietro ad essa invece deve essere in grado di attrarre e rendere il prodotto all’altezza della fantasia dello spettatore (in particolare se questo si è immerso nella lettura del romanzo da cui esso è tratto). “The returned” offre molti spunti e si lascia ben vedere, bisognerà attendere per capire se con l’avanzamento della storia le esigenze televisive possano alterare quella che è la natura vera e propria del racconto ma d’altronde ciò che può andare bene in un libro non sempre lo è anche per la tv.
Il tutto parte dalla lontanissima Cina in un atmosfera che ha del surreale, e il viaggio, appena cominciato, ci porta ad Arcadia, una città nel Missouri. La piccola cittadina che fa da contesto alle vicende del piccolo Jacob e dei suoi concittadini sembra essere oggetto di una qualche maledizione e di certo di segreti ce ne sono celati parecchi. Ogni personaggio ha la propria storyline, ognuno con la propria storia e vissuto, e tutte le trame convergono verso un unico baricentro: Jacob. Ognuno di loro è legato al bambino e ognuno di loro reagisce alla sua resurrezione diversamente con sentimenti di fede, amore e diffidenza. La sensazione di smarrimento che aleggia intorno ad Arcadia aumenta ulteriormente quando un secondo personaggio riappare dall’oltretomba. La città cela un segreto grosso e i defunti tornano per riprendere il proprio spazio in quella che era la propria vita solo che per loro non sono passati 32 anni, mentre per i “vivi” si.
Queste sono le basi della nuova serie tv della ABC e chiaramente ai più questo pilot avrà puzzato parecchio di déjà-vu ed avrà ricordato senza dubbio la serie tv francese Les Revenants, eppure ricordiamo che la fonte da cui trae ispirazione è la medesima; detto questo la prima puntata è gradevole, le storie sono ben amalgamate ed il copione sembra scritto con cura ed attenzione scavando in quelli che sono i sentimenti ma con la giusta profondità e la giusta suddivisione degli spazi. Risulta difficile catalogare questo prodotto perché difatti non si tratta di fantascienza e nemmeno di horror. L’idea che trasmette è quella di voler entrare in una dimensione in cui si cerca di capire il perché dell’esistenza, del dolore e del perché siamo al mondo.
Per quanto riguarda il cast troviamo Landon Ginamez (il piccolo Jacob) che riesce ad essere particolarmente credibile anche se, innegabilmente, per i fan di Once Upon A Time verrà subito alla mente il giovane Harry vista la somiglianza. Se Ginamez è il protagonista ed il fulcro della vicenda, Martin Bellamy è il protagonista sulla carta, interpretato da un Omar Epps che farà di tutto per togliersi il camice del Dott. Foreman di Dr. House anche se il suo ruolo per ora sembra non centrare nulla col contesto narrativo; infine troviamo Frances Fisher, la mamma di Rose in Titanic, e il padre viene interpretato da Kurtwood Smith che i più ricorderanno per il ruolo di Red Forman in That ’70s Show. Insomma non ci sono nomi particolarmente altisonanti se non quelli che stanno in produzione (Plan B è la casa di produzione con a capo Brad Pitt), ma nonostante questo gli attori offrono una buona interpretazione anche se si vede che necessitano di maggior tempo per diventare più affiatati.
La tecnica utilizzata dagli autori funziona bene, le trame sembrano ben articolate ed i personaggi sono ben definiti, le storie vengono raccontate in maniera coinvolgente e rapidamente, scavando all’interno di ogni personaggio. Per quanto riguarda i paragoni direi che possono essere fatti in futuro, ma per adesso questo pilot risulta interessante e merita sicuramente la promozione anche se è un prodotto particolare che non tutti possono cogliere. Bisogna vedere come Aaron Zelman decide di portarlo avanti.
Piccola nota a margine: la regia di questo “The Returned” è ad opera di Charles McDougall, quel Charles McDougall che diresse il pilot di Desperate Housewives e per il quale vinse un Emmy. Non l’ultimo degli stupidi insomma.

 

PRO:

  • Landon Ginamez sfoggia un’interpretazione convincente e talentuosa
  • Il pilot getta le basi per una serie tv interessante e potenzialmente coinvolgente
  • L’atmosfera che circonda la cittadina ha un che di surreale e permane la sensazione di mistero
  • I morti sulla ABC resuscitano e il tema non viene affrontato alla “The Walking Dead” ma in modo più introspettivo e psicologico
CONTRO:
  • Bellamy ha un ruolo ancora non ben definito di cui per ora non si capisce la necessità
  • Bisogna dare tempo allo show per appurare appieno le sue qualità

 

Nonostante il possibile paragone con la serie francese, il pilot va valutato per quello che è e merita sicuramente di essere seguito. La produzione sembra essere costosa e quindi il prodotto deve per forza puntare più in alto possibile: alla qualità.

 

The Returned 1×01 13.90 milioni – 3.8 rating

 

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