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Supernatural 9×10 – Road TripTEMPO DI LETTURA 4 min

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Apro citando il Presidente della CW Mark Pedowitz: “Come fan della serie, di cui ho visto tutti gli episodi, fino a quando sarò qui e i rating si manterranno gli stessi, Dio li benedica. Potranno fare tutte le stagioni che vogliono”. Come dargli torto, soprattutto se i rating sono accompagnati da episodi con le contropalle come questo.
“Road Trip” esprime tutto il potenziale di Supernatural e lo fa con classe ed una delicatezza che difficilmente si può trovare al nono anno di vita di una serie tv, specialmente di una serie tv targata The CW.
Uno degli elementi vincenti della puntata è senza dubbio la discesa in campo di Crowley dopo ben nove episodi di panchina cantina, cosa che lo ha in parte frustrato ed in parte addolcito visto il rapporto di amore/odio creatosi con Dean. Proprio il character del ritrovato King Of Hell si candida infatti per la palma di personaggio rivelazione perché, è inutile negarlo, non si può fingere impassibilità di fronte ala recitazione di Mark Shepard e del suo sempre ambiguo ma amabile Crowley. Siamo arrivati ad un punto della storia in cui pensare a Supernatural senza Crowley è uguale ad immaginarlo senza Castiel, entrambi hanno messo delle radici profondissime nella mitologia della serie e, pur essendo l’antieroe per eccellenza, ormai il proseguo della serie senza di lui è pura follia.
Finiti i complimenti (dovuti) a Crowley ora è d’obbligo fermarsi un attimo per riflettere su quanto è accaduto. Sam o per meglio dire “il corpo di Sam”, ormai sempre più vittima degli eventi, subisce ben due possessioni in una giornata sola, un record probabilmente ma un record ben visto se è servito a liberarlo da Gadreel. Anche qui c’è da dire che Carver e soci hanno fatto un ottimo lavoro riuscendo a sorprendere un pubblico datato come quello di Supernatural senza strafare o stravolgere personaggi, facendo solo quello che gli riesce meglio: focalizzarsi sui protagonisti. Il motore che muove da nove anni questa serie è il bromance, sia quello tra Winchester sia quello tra Castiel e Dean, è un qualcosa che stimola autori e personaggi ad andare avanti sopravvivendo agli eventi che costantemente mutano la situazione generale dei protagonisti, una situazione sempre in divenire ma che proprio nell’affetto reciproco tra i tre characters principali ha il suo caposaldo. Non stupisce quindi che per salvare Sam, Dean faccia letteralmente un patto con il Diavolo pur di riavere indietro il fratello, quello che stupisce è invece l’assenza di un doppiogioco targato Crowley, ma di questo abbiamo già parlato.
“Road Trip”, scritto da Andrew Dabb, si pone come un episodio di passaggio tra la prima parte di questa stagione e la seconda che ci aspetta e Dabb, ormai esperto in puntate di questo tipo, sforna una sceneggiatura da stretta di mano che cancella con un colpo di spugna tutti i dubbi, se si erano formati, accumulati in alcuni episodi di dubbia fattura (“Slumber Party“) e anche nel midseason finale (“Holy Terror“) con la dipartita a sangue freddo di Kevin. Il tutto come a dire che le cose non accadono così a caso ma c’è un percorso ben delineato che si sta percorrendo e, anche se un po’ lento in certi punti, è ricco di pathos.
D’altronde Dabb è lo stesso sceneggiatore di “What’s Up Tiger Mommy?”, c’era da aspettarsi forse qualcosa di meno? Di meno no, però magari evitare di separare i Winchester nel finale sarebbe stato più apprezzabile visto l’innumerevole quantitativo di volte in cui si è già vista questa scena. Ripetitività a parte diamo fiducia a Carver, evidentemente c’è un piano a lungo raggio per questa divisione.

PRO:

  • Crowley: un idolo tuttofare. Si guadagna la libertà tra possessioni e giri in macchina, il tutto con la solita classe che lo contraddistingue
  • Personalmente temevo una versione di Sam posseduta per molte puntate, è un piacere scoprire che mi sbagliavo…
  • Lo strano trio Dean, Castiel e Crowley
  • Crowley VS Abaddon
  • Tensione, qualità e nessuna sbavatura. Supernatural fa scuola
CONTRO:
  • Dean, Castiel e Crowley camminano allegramente verso la loro macchina da pappone e nessuno vede il demone a pochi metri di distanza. Suvvia…

 

Non si può non rimanere soddisfatti da questo ritorno in grande stile, decisamente la miglior puntata di questa stagione. Finora.

 

Holy Terror 9×09 2.42 milioni – 1.1 rating
You Are Here 9×10 2.21 milioni – 1.0 rating

 

VOTO EMMY

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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