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Scandal 3×09 – YOLOTEMPO DI LETTURA 3 min

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La perfezione. Perché aspettare il mid-season finale per mettere in scena una delle puntate più belle di Scandal? Shonda ne è consapevole. Finalmente posso dare il massimo della votazione ad un telefilm che ha sempre avuto tutte le carte in regola per meritarselo. E’ una puntata entusiasmante, ricca di tutte

le sfaccettature che un telefilm deve avere e che il telespettatore vuole vedere. Non c’è un attimo di respiro, una corsa contro il tempo da una parte e dialoghi ben costruiti con tutta l’introspezione che ne segue dall’altra. Potrei cominciare nel commentare la trama orizzontale che ha subito notevoli sviluppi inaspettati, ma vorrei cominciare con i due protagonisti del cliffhanger della scorsa puntata: Huck e Quinn.
Debbo ammettere di non essermi mai soffermata sulla tortura praticata da Huck e su ciò che essa comporta, molto probabilmente perché il torturato o era sconosciuto oppure era un bad guy come nel caso di Charlie. In questa puntata, invece, ad essere torturata è la nostra Quinn, l’unica persona (oltre ovviamente ad Olivia) che teneva realmente ad Huck e alla sua vita. Non c’è spazio per i sentimenti, anche se più volte vengono da lui decantanti di propria spontanea volontà … ora c’è solo il piacere che la tortura dona. Questo è ciò che succede quando si viene assoldati dal B613: non importa chi sia la cavia, è il piacere che conta. Viene messa in scena la vera crudeltà, soprattutto se rimandiamo queste scene all’amicizia che ha legato i due fin dall’inizio. 
Il docile Huck che era sempre impegnato a sconfiggere quel buio dentro di se, ha perso la sua battaglia. Impossibile per noi non consolare Quinn. E’ vero che ha intrapreso la strada sbagliata con l’inganno o no di Charlie e Rowan, che era troppo attratta dal pericolo che il B613 suscitava, ma mai si sarebbe aspettata di venire torturata dall’unico amico che aveva. Con il suo “Ora non mi è rimasto più nessuno” si intravede un senso di solitudine mai mostrato fino ad ora e il dolore provocato dalle crudeli azioni di una persona amata, ma come vedremo poi sarà anche una frase giusta detta al momento giusto. 
Per quanto riguarda la trama orizzontale, all’inizio della recensione si è accennato ai numerosi colpi di scena, primo fra tutti quello dell non morte di Maya Pope. Ulteriore vittima, rinchiusa per 22 anni in un carcere blindatissimo sotto falso nome, di quello ormai dipinto come il peggior mostro dell’America. “Nulla è come sembra”, questo è ciò che ci ripetiamo ogni volta che ci accingiamo a guardare una puntata di Scandal, ma questa volta la messa in scena è stata orchestrata davvero bene … il mostro lui, la povera vittima lei. Olivia capisce tutto tardi, troppo tardi, anche lei accecata dai sentimenti: Maya o Marie era davvero una terrorista che in quel lontano giorno di 22 anni fa ha minacciato l’incolumità dell’intero Paese. L’obiettivo era quello di neutralizzarla uccidendola, ma Eli Pope ha preferito salavare la vita di sua moglie e proteggere sua figlia. 
Ora ci ritroviamo con lei su un aereo militare diretto ad Hong Kong e la vita di lui minacciata da Quinn che è entrata nel cuore di Wonderland per uccidere The Comand e rispettare il patto stretto con Huck per sfuggire ad ulteriore tortura. 
Nella prossima puntata si preannunciano fuochi d’artificio, basti pensare al Vice Presidente e al gesto commesso dopo aver scoperto il tradimento di suo marito con la dolce metà di Cyrus. Siamo in bilico sul filo del rasoio e ora non vediamo l’ora di scoprire come si evolverà la situazione e cosa troveremo alla fine del percorso.
PRO:

  • Tutto
CONTRO:
  • Niente
Quando la perfezione viene messa in scena, non si può far altro che alzarsi ed applaudire.

VOTO EMMY

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