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White Collar 5×04 – 5×05 – Controlling Interest – Master PlanTEMPO DI LETTURA 5 min

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Redenzione e cambiamento, coincidenza e destino sono il fil rouge della quarta puntata di White Collar. Un nuovo appuntamento in cui i toni si assottigliano e il tema principale diventa leggermente introspettivo. Il tutto viene sottolineato anche dalla presenza di una machiavellica dottoressa molto brava nel manipolare le
menti umane, in particolare quelle criminali. Il caso del giorno non risulta particolarmente interessante, anzi, possiamo anche dire che la risoluzione era abbastanza scontata, però nel suo essere scontato offre la possibilità di fare una più approfondita analisi del personaggio Neal Caffrey. Uno squarcio all’interno della coscienza di Neal, aiutato anche dall’effetto delle droghe, ci permette di scoprire meglio l’aspetto principale di un uomo la cui vita corre da sempre sul filo del rasoio, e non possiamo fare a meno di chiederci: “E se dovesse cadere?” Beh, da una parte troverebbe il cambiamento e il bene, dall’altra parte troverebbe il male, la criminalità e la sua vecchia vita fatta di adrenalina e di false opere. Insomma, il dualismo sviluppato nel corso degli anni dagli autori per questo personaggio, è sempre stato piuttosto sottile dando sempre l’impressione che Neal avrebbe potuto ricascarci in qualsiasi momento. Per fortuna Mr Suit fino ad ora ha rappresentato il peso, posto sull’altro lato della bilancia, che serviva a tenere l’equilibrio fra i due lati di Caffrey, ed ora questo suo ruolo sembra essersi affievolito, forse anche in conseguenza all’allontanamento dei due, sia dal lato affettivo sia da quello lavorativo.
Il telespettatore conosce Neal in tutte le sue sfaccettature, e nonostante piacciano i piani alla “Mozzie-Neal” per contraffare opere o cose simili, il valore a cui teniamo di più è l’amicizia, e ovviamente se questa sua passione prendesse il sopravvento, il rapporto con Peter verrebbe definitivamente compromesso. Alla fine della puntata Neal  ammette di desiderare un futuro libero da ogni legame, tornando forse a fare quel che ha sempre fatto. Personalmente penso che se gli autori dovessero decidere di fargli prendere questa strada, sarebbe un peccato per l’evoluzione fatta in questi anni. Lo scopo finale dell’affascinante Caffrey quale sarebbe? La redenzione o il ritorno alla sua vita da criminale? Personalmente preferisco la prima opzione, anche perché se dovesse essere la seconda, vorrebbe dire che il personaggio non verrebbe sviluppato nel migliore dei modi. Ovviamente queste considerazioni sono quanto mai precoci, non è ancora previsto un finale per questa serie tv, però ogni tanto ci piace fare delle considerazioni sul punto a cui si è arrivati.

Ad ogni modo, a livello di tempistiche ci ritroviamo 15 giorni dopo la morte di Siegel e Neal si ritrova senza un supervisore e rinchiuso in casa, con Peter che soffre la mancanza del valido Caffrey. Ben presto il problema viene risolto con il ritorno in campo del duo dei colletti bianchi Caffrey – Burke, e bisogna ammettere che se ne sentiva proprio la mancanza. Le dinamiche, i piani non propriamente etici e la risoluzione del caso, in modo semplice, veloce e conciso, sono stati in perfetto stile White Collar.
In conclusione, la quarta puntata pur con qualche lacuna, in particolare riguardo il caso abbastanza banale e scontato, offre molti spunti positivi ed una più approfondita analisi di Neal.

Passando invece al secondo episodio, “Master Plan”, possiamo dire che per certi versi è stato gradevole e per altri si è sentita la mancanza di un un pizzico di pepe in più. I ritmi rallentano leggermente e la storia risulta poco credibile per certi versi. Volendo essere pignoli potremmo anche domandarci come sia possibile che un padre non riconosca suo figlio, anche se sono passati 15 anni, però la risposta ci viene fornita proprio sul finale di episodio: quel padre prima di essere genitore è un uomo che desidera più di ogni cosa ritrovare il figlio. Sul lato sentimentale il ricongiungimento della famiglia corona le fatiche dei colletti bianchi che per questa volta, oltre che risolvere un caso, hanno riunito la famiglia. Inoltre non dimentichiamo che grazie al furto d’identità abbiamo potuto gustarci Neal in versione Maggiordomo, sicuramente questo è stato uno dei lati più divertenti della puntata.
Una cosa invece che tutti abbiamo notato e che ci fa davvero piacere, è che la nostra amata Italia viene più volte citata: Firenze, Portofino e un calice di Brunello; d’altronde in una serie tv dove spesso viene citata l’arte non poteva non essere citata l’Italia, che di arte ne è ricoperta.
Per quanto riguarda le trame orizzontali i personaggi non fanno passi avanti o indietro, quindi per quanto grazioso possa esser stato questo episodio non possiamo non dire che sia stato un gradevole episodio filler.

PRO:

  • L’analisi della dottoressa a proposito di Neal, per quanto ci sia sembrato forzato sentirlo definire sociopatico, duole ammettere che forse in parte la donna ha ragione: Neal non è dispiaciuto per quello che fa.
  • Il ritorno in campo del duo Caffrey – Burke.
  • Neal è un personaggio ben studiato, le molteplici sfaccettature e il suo correre sempre sul filo del rasoio tra bene e male, offrono l’opportunità di creare nuove situazioni e nuove dinamiche.
  • Neal conia il verbo domesticare!
  • Peter alle prese con l’influenza che vomita sulla sua stessa cravatta.
  • Neal ed i suoi travestimenti e per l’occasione si trasforma in un affascinante maggiordomo.
  • I riferimenti all’Italia e una battuta all’italiana.
  • Moz e le api: anche se non ne ho colto il senso.
  • El che impara i trucchetti di Neal. Peter: “Neal ha una cattiva influenza su di te!”
    CONTRO:
    • Neal ed il suo desiderio futuro di rompere ogni legame e tornare alle origini.
    • Caffrey prende i soldi per darli a Mozzie.

    Nel complesso le due puntate si distinguono parecchio, molto bene per la quarta che offre molti spunti e scava nel profondo del protagonista. Decisamente filler l’episodio successivo che lascia calare il ritmo e di positivo ha il finale sdolcinato di una famiglia ritrovata. 

    VOTO EMMY

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    Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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