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The Vampire Diaries 5×07 – Death And The MaidenTEMPO DI LETTURA 3 min

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L’appuntamento con “The Vampire
Diaries” è ormai diventato una scommessa; di settimana in
settimana non sappiamo se la puntata sarà avvincente, carina oppure
un disastro totale. 
Personalmente so perfettamente cosa voglio da
questo tipo di serie: non chiedo l’approfondimento psicologico di
alto livello dei

personaggi, come mi aspetto da “Game Of Thrones”
e nemmeno una storia qualitativamente di spessore tipo “Breaking
Bad”: desidero un’ora divertente, da trascorrere soprattutto con
Ian Somerhalder, una storia interessante quanto basta, un po’ di
sano WTF e qualche dramma misterioso da risolvere. Tutto qui. Chiedo
troppo? Troppo poco? Stando all’ultimo episodio andato in onda, la
risposta non è esaltante.
Con “Death and the Maiden”, chiudiamo
definitivamente (?) la storyline che vedeva protagonista Silas, Tessa
e tutto il cucuzzaro di doppelgänger. Ah, anche il ritorno di Bonnie.
Dalla scorsa stagione ci portiamo dietro la faccenda
dell’immortale più cattivo di tutti i tempi e come finisce? Senza senso, almeno per me. Ho trovato la morte di Silas ridicola: certo, Paul Wesley mi è piaciuto, molto più di
quanto abbia mai apprezzato Stefan ma il confronto con Tessa, Amara,
il sopraggiungere della morte non mi ha lasciato niente. Ho avuto un
brivido in più quando la cara pazza Qetsiyah spiega a Bonnie che
soffrirà le pene dell’inferno poiché ogni volta qualcuno morirà,
essendo lei l’Ancora fra il mondo reale e the other side, sentirà
fisicamente il dolore del trapasso; considerando il fatto che la
Bennet non è mai stata tra i miei personaggi preferiti, provare pena per lei è tutto
dire.
Mi sono chiesta cosa manchi alla serie per tornare sulla
cresta dell’onda e la risposta è stata un nome: Klaus. L’Originale
aveva dato allo show il nemico giusto da combattere, l’alleato
pericoloso e schizofrenico, capace di cattiverie terribili ma anche
di azioni altruiste. Un personaggio con mille sfaccettature,
interpretato magistralmente da Joseph Morgan che metteva alla prova
Stefan, punzecchiava Damon, strattonava Elena e conquistava Caroline.
La splendida seconda stagione e parte della terza si sono rette
grazie alla storia interessante e per nulla banale della prima
famiglia vampira per eccellenza e le interazioni tra essa e tutti gli
abitanti di Mystic Falls, soprannaturali e non, tirava fuori il
massimo da tutti, per poter essere al pari con la controparte cattiva.
Non manca Klaus in quanto tale ma manca
la forza propulsiva del suo personaggio, lo stimolo che dava al resto
del cast e alla storia.
Ad inizio stagione le premesse mi erano
piaciute ma al momento non sono più convinta.
Continua a
conquistarmi The Bitch Petrova e la sua vicenda, mi lascia indifferente Stefan con
i suoi sensi di colpa acuiti dopo il trattamento ricevuto da Tessa e
mi incuriosisce la storia della società segreta al campus, solo
perchè il padre adottivo di Elena ne è coinvolto e potrebbe essere
l’unica svolta davvero diversa.
In tutto ciò: ma che fine
hanno fatto i Viaggiatori? E Matt?
Cara Julie Plec, cortesemente,
vogliamo dare una storyline decente e degna di essere così chiamata
a Damon? E’ uno dei personaggi più riusciti, perchè sprecarlo e
farlo diventare il cagnolino di Elena, perchè?

PRO:

  • Ogni momento con Katherine
  • Damon, che nonostante lo zerbinismo incipiente, mantiene dignità
  • Nina Dobrev resta davvero brava
CONTRO:
  • Insipida fine per il personaggio di Silas e della sua storyline
  • Bonnie rediviva, ebbasta!
  • Spreco di personaggi interessanti
  • Nessuna vera controparte “bad” stimolante

Non bastano più un paio di puntate da sei politico per andare avanti: se non ci sarà una storia davvero interessante, un colpo di scena, la serie potrebbe essere destinata al piattume totale.

VOTO EMMY 

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