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Graceland 1×11 – Happy EndingsTEMPO DI LETTURA 4 min

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Francamente non penso che una settimana di pausa abbia giovato a Graceland, specialmente dopo tutto l’hype che si è generato negli ultimi episodi, e questo mini break è stato talmente anticlimatico da poter essere tranquillamente paragonato ad un piatto succulento che dopo un paio di bocconi vi viene sottratto ancora prima di averlo assaporato adeguatamente. Vi trovate in quel momento in cui le vostre papille gustative non sono ancora completamente assuefatte alle delizie che state inghiottendo, il vostro stomaco reclama altro cibo, quel cibo, e se ve lo restituiscono dopo qualche minuto l’estasi culinaria è decisamente scemata. “Happy Endings” è tutto questo, un secondo assaggio che pur essendo esattamente uguale al precedente porta sulle spalle il pesante fardello di non risultare più come quella novità gustosa che si andava bramando prima, ed il risultato è un affossamento generale delle qualità della puntata.
Il problema sta tutto nella nostra testa fondamentalmente ma è ora di lasciarlo da parte perchè in fin dei conti non riguarda l’episodio in sè, quanto piuttosto il modo in cui ci siamo approcciati a questa undicesima puntata e anche perchè questo penultimo episodio di stagione/serie offre diversi spunti interessanti in vista degli ultimi 40 minuti al fulmicotone che verranno. Si è raggiunto un punto di non ritorno a Graceland, dopo la lite avvenuta in “King’s Castle” niente è più come prima e neppure i pancakes a forma di polipo fatti da Johnny possono ricreare il clima di casa. La spaccatura apparentemente insanabile che si è creata si protrae ovviamente anche a lavoro con tre fazioni: Briggs/DJ, che cercano di salvare la restante reputazione dell’ex membro di The Estate; Mike/Paige, intenti a smascherare Briggs anche se neanche loro sono veramente convinti di quello che stanno facendo; Charlie/Johnny, ovvero il duo che sta collaborando inconsciamente con Jangles e che è all’oscuro della faida Briggs VS Mike.
In tutto ciò noi godiamo come dei ricci perchè, quella che era partita come una semplice analisi investigativa per la sparizione di piccoli quantitativi di refurtiva, si è ora trasformata in una guerra fratricida operante su più fronti che ha spazzato via qualsiasi sottotrama inutile creando un hype crescente da “Goodbye High” ad oggi. Se a questo ci aggiungiamo il fatto non da poco che gli sceneggiatori non si sono scordati di portare avanti ed inglobare poi con il passare del tempo sia la sottotrama di Bello sia  i problemi personali di Charlie e DJ che gli hanno condotti dove sono ora, capirete da voi che abbiamo davanti un pregevole lavoro di sceneggiatura.
Qualche difetto è facilmente riscontrabile ad ogni modo e se vogliamo è tutto dovuto al minutaggio disponibile, sempre troppo poco per tutte le cose che Eastin vuole farci stare dentro. “Happy Endings” in tal senso si dimentica di portare avanti la questione Bello e, per esigenze narrative, impone a Jakes di schierarsi dalla parte di Briggs con un misero “Sono quello che ti conosce meglio qui a Graceland” che non può bastare a giustificare la cecità del character e le sue azioni. Come abbiamo imparato a capire, l’amicizia è una cosa ma il lavoro è un’altra, quindi aiutare un amico a recuperare una registrazione in cui ci sono le prove di un omicidio e giustificare il tutto con qualche frase non è sufficiente. E non voglio neanche commentare il fatto che ci siano diversi agenti dell’FBI in auto che fungono da burattini per Mike e Paige o che qualcuno debba giustificare la presenza di un membro della ICE in quella macchina. Meglio passarci sopra perchè non ci sono molte spiegazioni attendibili.
Ad ogni modo “Happy Endings” prepara egregiamente il terreno al season/series finale portando al culmine le varie situazioni narrative che si sono create e al tempo stesso lasciando ampio margine di manovra per gli ultimi colpi finali in un tutti contro tutti che, se fatto con sapienza, può sorprendere molto.

 

PRO:

  • Graceland spaccata in due dal conflitto interno
  • Finalmente un episodio in cui tutti i coinquilini ricevono la giusta attenzione
  • Rapina in un centro “massaggi”: un tocco di classe
CONTRO:
  • DJ troppo accondiscendente con Briggs
  • Alcune frasi troppo scontate e da poliziesco che fanno cadere le braccia
  • Bello? Non pervenuto

 
E con questa puntata tutte le pedine sono state messe al loro posto, caricate a dovere e pronte per scatenare l’inferno nel season/series finale. Al solito ci troviamo di fronte a 40 minuti ben fatti, ricchi di azione e sceneggiati molto bene, insomma quanto un drogato di serie pretende. Peccato solo per la pausa…

 

VOTO EMMY

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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