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True Blood 6×09 – 6×10 – Life Matters – RadioactiveTEMPO DI LETTURA 5 min

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Confusione:
tra tutti gli stati d’animo è quello che più definisce ciò che mi ha lasciato
il finale di questa stagione di “True Blood”.
Iniziata alla grande, come detto più volte, tornando alle origini, la grandiosa
cavalcata fino alla penultima puntata non affonda il colpo e ci lascia con la
sensazione di un percorso bellissimo verso una meta mediocre.
 “Life Matters” risponde alle

esigenze dei
tanti telespettatori che nel corso degli anni hanno invocato al taglio delle
inutili storyline: la narrazione si concentra da un lato sugli umani (più fate
e licantropi) nell’addio definitivo a Terry e dall’altro sui vampiri e la
sanguinosa liberazione dal “Vamp Camp”.
Purtroppo il funerale non funziona: ora, il nostro Bellefleur più simpatico è
morto, ci dispiace anche perché era davvero, seppur nella sua follia post-guerra,
uno dei personaggi più positivi e divertenti ma ultimamente la sua presenza era
diventata di peso. Capisco il voler aggiungere pathos alla faccenda, ma la
lunghezza, i flashback, l’eccessivo minutaggio è stato troppo.
Ho apprezzato alcune cose, come la struggente canzone di Big John e Lafayette
sempre in grande spolvero ma lentezza e noia hanno preso il sopravvento, non
vedevo l’ora di vedere cosa accadeva ai vampiri.
Al campo la situazione è completamente diversa, interessante e con un ritmo
velocissimo: fotografia molto più scura, atmosfera “chiusa” tutta all’interno
della struttura fino alla fine, dove la luce arriva soltanto dopo il
salvataggio del Prescelto, in un’ estasi vampirica assoluta.
Prima Eric, spinto dal dolore e dalla rabbia in seguito alla morte di Nora, anch’esso
con sangue fatato nelle vene, compie una carneficina donando ai vampiri
rinchiusi libertà e possibilità di vendicarsi contro i propri aguzzini; poi
Bill che determinato a combattere l’avverarsi della sua visione, trova la
stanza circolare e nel momento in cui Sarah Newlin apre la porta da cui entra
il sole, offre se stesso in sacrificio ai presenti, rendendoli immuni ai raggi,
in una potente scena d’effetto.
Questo è il “True Blood” che mi piace, pieno di splatter, nonsense ed  improvvisamente, alone “cazzaro” a parte,
momenti di assoluta profondità con un pizzico di critica verso società,
politica o religione: il fanatismo imperante di Sarah che la scampa, la
metafora della crocifissione attraverso Bill. Si chiude così, più che degnamente, la storyline principale, regalandoci la
dipartita di Steve Newlin con un “I love you Jason Stackhouse” che rimarrà nei
nostri cuori per sempre. 
Ora, dopo una puntata del genere e l’esaltazione delle prime nove, mi aspettavo
un episodio con botti e fuochi d’artificio ed invece, mi ritrovo Sam Merlotte
“Sindaco di Bon Temps”.
Ma andiamo con ordine: “Radioactive” comincia con Bill ormai senza poteri che
vuole liberare Sookie dall’obbligo di sposare Warlow; il vampiro, che si rivela
essere un maniaco ossessivo-compulsivo, viene ucciso da Nonno Niall (che Lilith
benedica Rutger Hauer!) e a causa di ciò, chi si è nutrito di sangue-fatato
perde immediatamente l’immunità ai raggi solari, con Eric che brucia sotto il
sole e che mi auguro non muoia mai.
Passano 6 mesi e il racconto pone l’accento sul dopo “Vamp Camp” e le conseguenze
che ne sono derivate: l’epatite V è ormai una minaccia, la popolazione
vampirica che si è nutrita del True Blood infetto è malata, cattiva e per
sopravvivere attacca gli umani.
Bon Temps è una piccola comunità che deve difendersi da sola e in un consiglio
cittadino Sam Merlotte, sindaco (PERCHE’????) in accordo con la chiesa locale,
propone alle famiglie di “adottare” un vampiro sano, in modo che egli possa
proteggerle, in cambio di sangue fresco e non contaminato.
Gli autori, non contenti, ci fanno anche vedere: Bill scrittore di successo
grazie al libro che racconta tutta la verità sui fatti accaduti e sulla sua
esperienza mistica, neanche fosse un miracolato a Lourdes; Alcide che dopo non
essere mai stato considerato da Sookie, si è tagliato i capelli, è tornato ad
essere un bravo cucciolone ed è fidanzato con la fatina bionda; Tara che si
riappacifica con la madre nutrendosi da lei; sempre Bill che con i suoi
occhioni vuole farsi “adottare” da Sookie e qui il cliffhanger per la prossima
stagione: arrivano i vampiri incazzosi, si salvi chi può.
WTF? Una stagione quasi perfetta può risolversi in questo modo? Riesumando due
personaggi inutili e dando loro ruoli importanti, come se questo ce li facesse
piacere, non facendoci sapere nulla su che fine hanno fatto Eric e Pam,
puntando ancora sui sentimenti tra Sookie e Bill?
La proposta per combattere il contagio può anche starci ma la velocità con cui
il tutto avviene, senza spiegarci niente dei mesi precedenti a questo, è
irritante.
Non ci siamo proprio: la delusione è cocente, salvo solo la storia sull’epatite
V ma spero vivamente che il prossimo anno non sia come questo episodio ma
interessante come i precedenti.

PRO:

  • Ottima risoluzione della storyline
    principale
  • Ritmo
    e adrenalina al punto giusto
  • Riduzione
    delle storie
CONTRO:
  • Sam
    e Alcide promossi a personaggi di un certo spessore
  • Riesumazione
    della storia tra Sookie e Bill
  • Eric
    che brucia: really???

“True
Blood” è una serie nata con l’intento di divertire, provocare e far riflettere
anche nei più grandi momenti di assurdità; la stagione è stata interessante e
strepitosa sotto molti aspetti ma il finale lascia l’amaro in bocca e un senso
di insoddisfazione che se ne andrà soltanto se Brian Buckner e soci ci
metteranno tantissimo impegno. Avremo sete fino al prossimo anno riuscendo ad aspettare?

VOTO EMMY 6×09


VOTO EMMY 6×10

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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