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True Blood 6×03 – You’re No GoodTEMPO DI LETTURA 3 min

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Chi segue “True Blood”
fin dalla primissima stagione, ricorda quanto la trama principale era
inizialmente legata al concetto di diversità e a tutte le
conseguenze che questo comporta: paura dell’altro, reazioni razziste
e non, episodi di violenza accompagnati da altri di convivenza.
Insomma, la serie si era preposta di affrontare questo tipo di
tematiche
utilizzando il mondo soprannaturale come metafora, l’ironia
come chiave di lettura e l’elemento trash d’accompagnamento.
Purtroppo nelle ultime stagioni ci si era un po’ persi per strada
ma al momento, questo episodio lo conferma, sembra voglia esserci un
ritorno alle origini e possiamo esserne più che contenti.
Il
progetto del senatore Burrel non è altro che la realizzazione
pratica e ancor più cattiva del sogno dell’ “ei fu” Reverendo
Steve Newlin che con la “Compagnia del Sole” e la moglie Sarah,
progettava di estirpare la gramigna vampiresca: bentornata alla
mogliettina tutto pepe, che non perde tempo per chiarire come stanno
le cose al vampiro Newlin, cavia da esperimenti in questo lager per
creature della notte.
Gli esseri umani contrattaccano dunque,
stanchi di essere attaccati, in nome della sicurezza per la propria
specie, non importa se i mezzi utilizzati siano moralmente
deprorevoli: anche nella finzione telefilmica, la storia si
ripete.
La figlioletta del senatore è una serpe in seno e
vorrebbe usare il sesso per controllare la minaccia che si è
abbattuta specificatamente su di lei: peccato per Willa che Eric non
sia il primo arrivato, non le concede minimamente di bere il suo
sangue e il tasso erotico della scena è altissimo. Specularmente,
Jessica viene spedita da Bill a rapire il professore inventore del
True Blood e anche qui è il sesso l’elemento con cui la rossa
vampira adesca il viscidone universitario.
A proposito di Bill,
il vampiro è sempre più preso da deliri di onnipotenza, tanto da
essere convinto di poter uscire alla luce del sole senza colpo
ferire: peccato che così non è (sarà comunque ridotto ad uno
spiedino cottura media) e sarà questo a far scattare in lui l’idea
di sintetizzare il sangue di fata chiedendo aiuto a Sookie, la quale
però rifiuta categoricamente.
La ragazza chiude così
definitivamente i rapporti con lui; per ora tutto è incentrato su
Warlow, Jason e le conseguenze delle sue visioni matte, l’arrivo del
fatato Ben (sarà davvero chi dice di essere?), l’aiuto del
cazzutissimo nonno-fairy; spero che gli autori sviluppino al meglio
questa storia ricca di spunti, senza cadere in banalità e
soprattutto che si riesca a far convergere il tutto alla trama
principale.
Altro gradito ritorno è quello di Holly, ora in
versione “bad-girl”: dovrà stare molto vicino allo sceriffo
Bellefleur, ora che ha quattro pre-adolescenti fatate in giro per
casa, soprattutto viste le intenzioni di Bill che “annusata”, nel
vero senso della parola, la notizia, vorrà sicuramente averle per sé
e i suoi scopi.
Come sempre, tutta la questione legata a Sam e il
branco mannaro sono di una noia mortale, a questi ci aggiungiamo gli
umani della Vampire Unite Society, buoni solo ad essere
deliziosamente fatti fuori dai lupacchiotti di Alcide.

PRO:

  • Gli ex coniugi Newlin ancora insieme
  • Eric e il suo atteggiamento
    “un passo avanti a tutti”
  • Bill, che al momento, ha una
    marcia in più.
CONTRO:
  • Sam e compagnia bella: non
    perdonerò mai gli autori per aver incluso Lafayette in una storia
    così noiosa.

Puntata migliore della scorsa, tanta carne al
fuoco e non solo metaforicamente; il materiale c’è, siamo pronti a
entrare sempre più nel vivo, True Blood alla mano.

VOTO EMMY

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

2 Comments

  1. Andy ha 4 figlie non 5!! comunque concordo in tutto con la recensione,le storyline di Sam le trovo sempre di una noia mortale!!!!

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