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Supernatural 8×22 – Clip ShowTEMPO DI LETTURA 4 min

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Per fare una recensione di senso compiuto ci si deve sempre domandare se l’episodio è piaciuto e se no perchè. “Clip Show” mi è piaciuto? Direi proprio di si. C’era qualcosa che poteva essere migliorato? Si poteva osare qualcosa di più invece che perdersi in chiacchiere. Non sono le risposte ad un sondaggio telefonico ma semplicemente delle domande cardine da cui partire per la riflessione settimanale.
Se i film in stile L’Esorcista, L’Ultimo Esorcismo o L’Esorcismo di Emily Rose non vi sono mai piaciuti potete continuare a guardare l’episodio senza problemi perchè di esorcismi simili ai film qui non ce n’è neanche l’ombra. Già pregustavamo qualche scena dove Dean e Sam recitavano a memoria “exorcizamus te, omnis immundus spiritus e bla bla bla” ed invece gli unici momenti inquietanti dell’episodio sono quelli registrati su nastro dai Man Of Letters. Delusi? Ne avete pienamente ragione ma francamente dovreste essere ancora più delusi da Abaddon e da come i Winchester si sono fatti fregare sotto il naso. Da esperti cacciatori quali sono non si può accettare che lascino da sola in una stanza il demone che ha ammazzato loro nonno in “As Time Goes By” e che gli ha messi molto in difficoltà, errore troppo da principianti che nemmeno Garth farebbe. Conclusione: Abaddon è scappata (anche qui no-sense visto che poteva tentare di ucciderli lì al momento), la 3° prova è rimandata a data da destinarsi e c’è un Cavaliere dell’Inferno che vuole le teste dei Winchester su un piatto. La norma…
“Clip Show” lascia un po’ perplessi per i continui e frenetici salti di scena: un momento c’è un ragazzo preoccupato dell’arrivo di un Wendigo, un altro Castiel e Metatron pianificano la chiusura del Paradiso, un altro ancora c’è la fuga di Abaddon ed infine alla morte di una Sarah Blake comparsa nella sola 1×19 e che francamente non ci vergognamo a dire che ci eravamo completamente dimenticati. Se da un lato è apprezzabile il fatto che Carver stia spingendo, anche con il nuovo piano di Crowley, per la riesumazione di personaggi già visti in passato e finiti nel dimenticatoio, dall’altro non si può non rimanere disorientati da questa girandola di personaggi che, anche e soprattutto per la mancanza di minutaggio, non lasciano niente a noi spettatori. Ok Sarah Blake è morta, e allora? E’ morto anche il tizio del Wendigo ma non è che ci siamo rimasti poi molto male, secondo le intenzioni di Carver invece dovremmo, specialmente se sappiamo che a morire è stata un’ex fiamma di Sam che è sposata e ha un bambino. Non metto in dubbio che alcuni di voi siano rimasti dispiaciuti e affranti da questa perdita ma personalmente non mi ha minimamente toccato.
Altro discorso si fa se ci si allontana dal singolo decesso e si guarda più da distante il piano di Crowley. Rifletteteci: quante volte Sam e Dean non sono riusciti a salvare la vittima predestinata della puntata? Probabilmente in otto stagioni si potrebbero contare sulle dita di una mano perchè la regola de “i buoni vincono sempre” è una legge universale a cui Supernatural non può venir meno e quindi la genialata degli sceneggiatori sta tutta nell’andare ad ammazzare uno ad uno tutti i prescelti che sono stati salvati dai fratelli, il tutto seguendo la lista scritta nei libri di Chuck. E visto da qui l’idea messa in atto da Crowley è quanto mai geniale e filosofica. Cos’è un eroe senza qualcuno da proteggere? Perchè nonostante tutte le disgrazie che sono avvenute nelle loro vite i Winchester perseverano nella loro missione?
Sam e Dean sono ciò che sono perchè nel corso di questi otto anni hanno salvato innumerevoli vite, sventato una o più apocalissi e fatto più in generale del bene verso il prossimo. Ma come si fa giocando a Jenga, dove se si toglie il tassello sbagliato crolla tutto, così se Crowley priva i due eroi delle loro vittorie viene giù tutto il loro mondo, compresa quella forza che li spinge a proseguire nonostante tutto e tutti. E allora l’eroe in questo caso scende sempre a patti con il nemico che gli propone ingannevolmente un accordo in cambio di qualcosa, nel nostro caso Crowley promette di smettere il killeraggio delle persone salvate in cambio della tavola sui demoni e della fine delle prove per chiudere l’Inferno, il tutto fidandosi della sua parola. Il problema è che non ci si può fidare di Crowley. Vicolo cieco. Fine dei giochi(?).

PRO:

  • Chiusura del Paradiso: work in progress 1/3
  • Piano (geniale) di Crowley
  • Il numero di telefono di Crowley: 666
  • E’ stata riportata in scena Abaddon
CONTRO:
  • Troppe guest star e troppo poco tempo per gestirle al meglio
  • Abaddon lasciata da sola che si libera e fugge invece che cercare vendetta subito: tristezza…
  • Castiel e Metatron in combutta. La cosa puzza molto

 

Alcune cose bene, altre male. Nel complesso una sufficienza abbondante la porta a casa ma, perchè c’è sempre un ma, la caoticità della puntata ed i continui cambi di scena sono una cosa da evitare in quanto danneggiano l’episodio molto pesantemente ed in maniera discutibile.

VOTO EMMY

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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