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Doctor Who 7×12 – Nightmare In SilverTEMPO DI LETTURA 3 min

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Neil Gaiman lo amiamo per tante cose e da bravi Whovians lo dobbiamo osannare per la sceneggiatura della puntata più bella di questa settima serie e dobbiamo ricordare piangendo di gioia “The Doctor’s Wife”, che rientra fra le puntate più belle che la rigenerazione interpretata da Matt Smith abbia mai visto. Sarei anche portata a pensare che se Moffat passasse il testimone a Gaiman il Doctor Who prenderebbe una piega interessante e forse non avremmo più niente da recriminare, cosa che è successa parecchio tirando le somme di questa stagione e della scorsa. La finisco con i deliri e i sogni e
passo alla recensione vera e propria: Cybermen, bambini e un luna park abbandonato, già dalle premesse si capiva che sarebbe stato un racconto di una bellezza eccezionale e infatti non siamo rimasti delusi per niente.
La sceneggiatura è stata impeccabile (e non avevamo dubbi) ma il tutto è stato reso favoloso dalle performance degli attori, in particolar modo di Matt Smith che ancora una volta ha dato conferma delle sue grandi doti recitative: il suo è un dottore esagitato, un po’ bambino, che saltella e fa le piroette ma è un Signore del Tempo stanco e sempre più cinico; qui lo vediamo lottare contro il Cyber Planner, il Doctor contro Mr Clever, Matt Smith contro Matt Smith. Una lotta intellettuale più che fisica, una partita a scacchi, Mr. Clever era tutto ciò che il Dottore potrebbe essere se sfruttasse pienamente le sue capacità e rinunciasse ai sentimenti e in vista di ciò questo conflitto si poteva anche vedere come il dottore attuale che lotta contro ciò che potrebbe diventare. In ogni caso quella di Smith è stata una prestazione straordinaria, emozionante, la linea che passava tra i due era impercettibile e allo stesso tempo mastodontica.
Le citazioni al Nono dottore di Eccleston e al decimo di Tennant erano d’obbligo (Fantastic! E Allonz-y!) e finalmente si è messa sul piatto la faccenda del Signore del Tempo cancellato dalla storia. Parlando sempre di grandi interpretazioni bisogna spendere due parole per Porridge (Warkick Davis); l’imperatore che si nasconde nel Luna Park diroccato, scappa da se stesso, tormentato dall’atrocità del gesto che è stato costretto a compiere per distruggere i Cybermen. Alla lontana ricorda il Dottore che porta un peso altrettanto grande e mi sarebbe piaciuto vederli interagire di più approfondendo questo tema ma non si può chiedere e avere tutto, nonostante la bellezza straordinaria dell’episodio. Parliamo invece dei bambini, ospiti “d’onore” sul Tardis: se a molti può essere sembrato strano il continuo lamentarsi di Angie, perennemente annoiata nonostante la particolarità della situazione, io in questo ho trovato lo specchio dell’attuale infanzia e adolescenza. I ragazzi ormai sono difficili da accontentare, i bambini nascono con lo smartphone in mano e crescono con le tecnologie più avanzate: la situazione che ritroviamo nell’episodio è portata all’estremo ma credo che non siamo molto lontani dal giorno in cui i bambini non si sorprenderanno neanche più davanti a un luna park su un altro pianeta.

PRO:

  • Doctor vs Mr. Clever.
  • I cybermen.
  • Il pianeta con il Luna Park abbandonato.
  • Porridge.
  • Sceneggiatura impeccabile.
CONTRO:

  • Peccato che Gaiman scriva solo sporadicamente per il Doctor Who.

 

Puntata eccezionale che merita il massimo dei voti senza indugi. Ormai, psicologicamente pronti o no, siamo quasi al finale e questo episodio per quanto abbastanza filler ci ha dato la giusta carica.

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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