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Once Upon A Time 2×13 – TinyTEMPO DI LETTURA 5 min

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Once Upon A Time torna
dopo due settimane di pausa con un nuovo episodio non particolarmente incisivo,
ma ricco di nuove storie.
Lo spettatore viene
riportato immediatamente dove era stato lasciato l’ultima volta: a casa di Snow
e Charming, con un Tremotino venuto a reclamare i termini del patto stretto
tanto tempo prima con Emma. Persa ogni speranza di recuperare l’amore di Belle,

Tremotino decide di intraprendere il tanto atteso viaggio alla ricerca del
figlio Bae e sfrutta il debito di Emma nei suoi confronti per costringerla ad
accompagnarlo. Però con l’arrivo della malvagia Cora in città, Emma non si
sente di abbandonare nuovamente Henry e così lo porta con sé. Vediamo quindi
questa strana combriccola abbandonare il temutissimo confine di Storybrooke
per dirigersi verso una nuova e sconosciuta avventura. Devo dire che sono
davvero curiosa riguardo a questo viaggio: per la ricerca
di Bae, ma soprattutto voglio vedere come interagiranno Emma, Henry e il signor
Gold. Io spero che si possa creare un buon rapporto tra i tre e che questa
ricerca porti alla luce anche l’umanità di Tremotino, a lungo schiacciata dal
potere, dall’odio e dal rimorso. All’aereoporto assistiamo a scene molto tenere
in cui Emma e Henry si mostrano sinceramente preoccupati di fronte ad un
Tremotino nervoso, impaurito e totalmente spaesato; particolarmente bella è
stata la scena finale, in cui Emma rassicura un agitatissimo Signor Gold
durante il decollo. Toglietemi una curiosità, sono stata l’unica a temere per
un attimo un remake di Lost, con  tanto
di scritta bianca e nera finale?
Sempre a proposito
di riferimenti Lostiani, in questo episodio ritroviamo un altro personaggio già
incontrato nella seconda stagione: il gigante Anton, interpretato da Jorge Garcia,
il caro Hurley di Lost. Emma e Hook si erano scontrati con lui quando ancora
erano prigionieri nel mondo magico ed erano alla disperata ricerca di un modo
per aprire un portale su Storybrooke; oggi Anton viene ritrovato prigioniero
sulla barca di Hook che svela a Snow, Charming e Leroy che parte dei piani
malvagi di Cora sono legati proprio a lui. I nostri reali dal cuore d’oro e
dalla scarsa prudenza corrono a liberarlo dando per scontato la gratitudine del
prigioniero nei loro confronti, ma Anton, non appena vede Charming, ha uno
scoppio d’ira apparentemente immotivato che lascia interdetti i nostri eroi.
Proprio a questo punto ci viene concesso di conoscere tutta la storia del
nostro gigante buono: deriso dalla sua famiglia perché “troppo piccolo” (il
paradosso del gigante!), vede il mondo degli uomini come una sorta di terra
promessa dove trovare la felicità, così un giorno, nonostante gli avvertimenti
ricevuti circa la malvagità degli umani decide di andare a verificare di
persona. E siccome, in ogni fiaba che si rispetti la persona più buona del
mondo deve subito essere fregata, incontra due grandi personaggioni: una
scaltra e affascinante donzella che si fa chiamare Jack e James, la versione
Bad-Boy di Charming –anche più affascinante, concedetemelo-. La calda
accoglienza induce il povero Anton a pensare di aver finalmente trovato il suo
posto nel mondo, ma in realtà i due si servono di lui solo per arrivare al
tesoro dei giganti e, non contenti, gli sterminano anche tutta la famiglia. Non
c’è da stupirsi se Anton si trasforma in una versione vestita e capelluta di Hulk
non appena si trova di fronte al gemello buono. Incurante delle vane
spiegazioni di Charming e fomentato da Regina, si aggira ferito ed infuriato
per Storybrooke, lanciando macchine e abitanti come Godzilla, finché non
finisce in una sorta di buca gigante e viene salvato dagli eroici abitanti
della cittadina, sempre disposti ad accogliere magiche anime pie. La parte
migliore dell’episodio, quella che mi ha fatto versare qualche lacrimuccia, è
stata quando Leroy e gli altri nani si mettono a coltivare il campo con Anton e
lo accolgono nella famiglia dei nani donandogli il piccone, su cui si
materializza immediatamente “Tiny”, il nomignolo che gli avevano dato i suoi
fratelli giganti.
Abbandonato
finalmente il ruolo di nonnetti sferruzzanti, finalmente Charming e Snow
ritornano ad essere protagonisti dell’azione e dimostrano ancora una volta di
essere degni del titolo che gli spetta. Poco efficaci da soli (soprattutto
Charming: lo adoro, ma senza Snow ne combina una dopo l’altra), insieme si
confermano una coppia vincente e loro stessi ammettono di sentire la mancanza
delle loro avventure. Tuttavia, sono ancora troppo ingenui, talmente tanto che
non gli sfiora minimente il pensiero che la visita di Regina e il suo
comportamento, fossero un po’ troppo sospetti. Regina si è ricalata un po’troppo
velocemente nei panni di Strega Malvagia e questo conferma la mia teoria su di
lei: non è mai cambiata veramente, forse perché, al contrario di Tremotino, non
ha mai avuto un amore abbastanza grande e forte a cui aggrapparsi.
Sempre a proposito di
cattivi, grande assente della puntata è Cora, il che porta i personaggi stessi
e noi spettatori a preoccuparsi sempre di più per i piani malvagi che starà
tramando in segreto e di cui continuiamo a non sapere niente.
Sempre a proposito
di trame lasciate in sospeso, lo sconosciuto guidatore giunto non si sa bene
come a Storybrooke fa una breve apparizione sullo schermo, solo per ribadire
quello che già sapevamo: che anche lui, insieme a Belle, è stato
testimone dell’uso della magia da parte di Tremotino, ma ancora non ci è dato
di sapere quale sarà il suo ruolo e il suo destino nella storia della città più
magica d’America.

PRO:

  • L’inaspettata
    gentilezza di Emma nei confronti di Tremotino.
  • Snow
    e Charming ritornano protagonisti dell’azione.
  • Anton
    che viene accolto dai nani e ripianta il germoglio dei fagioli magici.
CONTRO:
  • Scarso
    sviluppo della trama orizzontale.
  • Totale
    assenza di Cora.
  • La
    figura di Hook si fa sempre più ambigua

Episodio senza
infamia e senza lode, uno dei tanti episodi di riempimento che caratterizzano
questa serie, popolata da infiniti personaggi con storie più o meno avvincenti e
più o meno legati alla trama di fondo. Raccolti tutti gli indizi lasciati da
questa puntata, restiamo però in attesa di spiegazioni più approfondite.

VOTO EMMY

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

2 Comments

  1. Concordo su tutto…questa puntata ha lasciato un po' a desiderare, se devo essere sincera. Dopo la super puntatona scorsa, dove succedevano un sacco di cose mi sarei aspettata un qualcosa in più. Ho, inoltre, paura che gettando le basi per troppe storylines, poi non si riesca a svilupparle bene del tutto. Vedremo.

  2. A me è sembrato Lost 2…non solo per Jorge Garcia o per l'aereo, ma proprio perchè, come hai detto tu, mi sembra che si stia buttando troppa roba nel calderone e si fa un po'fatica a star dietro a tutto..

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