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Grey’s Anatomy 9×15 – Hard BargainTEMPO DI LETTURA 5 min

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Era una notte buia e tempestosa… È un’atmosfera dark quella che ci accompagna per tutto questo episodio, fatto di incontri clandestini, discussioni, accordi saltati e un salto mortale verso l’ignoto. La proposta di Callie di acquistare l’ospedale con i soldi ricevuti dalla causa legale, genera nel gruppo sorpresa, perplessità e qualche scontro bello grosso.
Arizona e Derek arrivano ad infiammare la discussione quando il neurochirurgo viene accusato di voler svolgere la parte dell’eroe sul cavallo bianco che salva la situazione solo per mettere a tacere i sensi di colpa dall’aver portato avanti la causa legale che ha generato tutte queste conseguenze. Arizona ha sicuramente le sue ragioni per non voler rinunciare ai soldi, ma quello che spinge Derek e Callie sembra molto più un senso di responsabilità nei confronti dell’ospedale. Dopo questo primo confronto l’idea inizia davvero a prendere forma, soprattutto a causa dell’ incessante caduta libera del Seattle Grace.
È già da parecchie puntate che eravamo tutti convinti che sarebbero stati proprio i sopravvissuti con il loro denaro ad acquistare l’ospedale, ma anche se la cosa ci sembra estremamente scontata non è altrettanto facile da attuare e seppur è venuto meno l’effetto sorpresa, il clima di incertezza e ansia che traspare in tutto l’episodio, per sottolineare la difficile impresa a cui i nostri medici vanno incontro, ci ha lasciato con una sfrenata curiosità di sapere cosa succederà. I problemi a cui andranno incontro con questa trattativa rischiano però, di non essere solo finanziari e amministrativi, soprattutto per una delle coppie. Quello a cui stiamo assistendo da un bel po’ a questa parte è un continuo e incessante lavoro di distruzione nei confronti del personaggio di Owen Hunt.
Ho un’estrema nostalgia del dottor Hunt come chirurgo d’urgenza, che invece continuiamo a vedere devastato, abbandonato e alle prese con situazioni più grandi di lui. Lo hanno incolpato del disastro aereo e lo hanno poi lasciato da solo e senza alcun supporto a cercare di salvare  l’ospedale. Adesso, naturalmente il gruppo che si prepara ad avviare questo progetto deve mantenere un certo riserbo nei confronti della trattativa, ma ugualmente, la scena delle dimissioni di massa è stata davvero una pugnalata alle spalle dal suo punto di vista. Owen e Cristina stavano cercando di ripartire insieme, e anche se il loro rapporto poteva sembrare particolare, perché basato unicamente sul sesso, loro erano felici in questo “limbo”. Questa situazione potrebbe nuovamente sconvolgere tutto, e per quanto le dimissioni facciano parte di un progetto con uno scopo mirato a salvare tutti, non sono convinta che sarà facile per il dottor Hunt riuscire a passarci sopra. Sentendosi tradito, Owen continua a riporre tutta la sua fiducia in Alana, un personaggio che ha deluso profondamente; al suo arrivo sembrava un carattere forte e determinato che avrebbe potuto raccontare qualcosa di interessante, ma dopo quattro puntate quello che ci ha lasciato è soltanto un forte senso di noia e forse anche irritazione.
Mettendo da parte la storia dell’acquisto dell’ospedale abbiamo anche alcune situazioni sentimentali da affrontare. April ha trovato la sua anima gemella, un ragazzo candido e con i suoi stessi principi e sarebbe tutto perfetto se lei non avesse iniziato questa relazione con una bella menzogna… o forse no, magari non gli ha mentito, forse la riverginazione targata Justin Timberlake  funziona davvero, chi lo sa! Sta di fatto che mentre lei inizia questo rapporto con il paramedico c’è chi, nonostante le sue stranezze, non l’ha ancora dimenticata, perché il sentimento di Jackson nei suoi confronti è tangibilissimo.
Altra faccenda di cuore è quella tra Alex e Jo. Sono assolutamente a favore di questa coppia, trovo Jo simpatica e divertente e cosa più importante riesce a riflettere queste caratteristiche su Alex, ma quello a cui abbiamo assistito in questa puntata è la riproposizione di tutte le storie d’amore che riguardano il nostro Karev. È sempre lui quello che inizia per primo a provare sentimenti, con il triste risultato di rimanerci perennemente male. Dopo secoli di delusioni nel campo delle relazioni è ovvio che non nutra più nessunissima speranza, per questo sono curiosa di sapere chi sarà tra i due a fare la prima mossa. Alex, sfiduciato lascerà perdere e allora, quando capirà di essere interessata, sarà Jo a farsi avanti oppure lui si farà coraggio e tenterà qualcosa? Staremo a vedere… Merita qualche parola anche la Bailey, nelle ultime puntate ci era apparsa diversa, ma ora sappiamo che cercava soltanto di venire a patti con la nuova situazione a cui andava incontro il SGMW, ma Miranda non è certo tipo da omologarsi ad una condizione lontana dal suo modo di essere e lo sfogo finale è soltanto il risultato di una insofferenza a lungo trattenuta.

 

PRO:

  • L’unione dei medici per tentare di salvare l’ospedale.
  • I megaposter di Derek deturpati, sotto sua precisa richiesta, dallo specializzando Ross.
  • Il mega spavento della povera Callie all’interno del furgone.
  • La situazione di incertezza che suscita curiosità riguardo l’evolversi della storia.
CONTRO:
  • La distruzione del personaggio di Owen Hunt, ormai solo l’ombra del chirurgo d’urgenza che abbiamo conosciuto.
  • April Kepner e i suoi assurdi ragionamenti.
  • Alana Cahill, l’unica cosa a cui serviva era salvare l’ospedale e non è riuscita a farlo, indipendentemente dalle dimissioni di massa, la scelta della Pegasus era pessima.
  • Jo che esce con mister pettorali, lasciando Alex a pensare come la sua vita sentimentale sembra non procedere mai verso un lieto fine.
  • La delusione della povera Miranda che la spinge addirittura a voler andare via dal Seattle Grace.

 

Questa storia dell’ospedale ormai si sta prolungando più di quanto avremmo potuto immaginare. Sento una forte nostalgia di Grey’s Anatomy come medical drama.
Nostalgia dei medici in sala operatoria mentre svolgono il loro mestiere, mentre si rapportano con i propri pazienti e ci fanno emozionare attraverso l’intreccio di casi medici e storie personali. È questo che ci ha sempre attratto di  Grey’s Anatomy, perché sinceramente cara Shonda, se avessi voluto vedere complotti e affari amministrativi avrei iniziato a seguire Scandal.

 

VOTO EMMY

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

3 Comments

  1. Concordo…diciamo che non mi è dispiaciuta come puntata perché apprezzo un po' di pepe nelle serie tv (vedasi scontro derek-arizona e sfogo di Miranda)…però non so, questa storia della crisi non mi convince e sono ancora più convinta che Shonda abbia deciso di chiudere la serie con questa nona stagione.

  2. Si, anche a me alla fine la puntata non è dispiaciuta, solo che è proprio questa storyline principale dell'ospedale che non sopporto e il darle tutto questo spazio a sfavore di tutto il resto me la fa sopportare ancor meno. Comunque dovrebbe finire presto, quindi speriamo che ci regalino un'ultima parte di stagione più interessante 🙂

  3. Io so che ci sarà anche una decima stagione, o almeno che la volontà di Shonda è quella di fare anche una decima stagione. Immagino che la decisione spetta alla rete televisiva in base agli ascolti. (Su wikipedia ho letto che GA è in calo, ma che comunque ci sono 11 milioni di spettatori per episodio, io non me ne intendo, però mi sembrano abbastanza).
    Questa storia della crisi, dovuta al risarcimento, mi sembra troppo forzata e tira TROPPO per le lunghe questa storia dell'incidente aereo, che per me si doveva chiudere con la sentenza. Poi basta!!! Non ne posso più!!!!!

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