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Private Practice 6×12 – Full ReleaseTEMPO DI LETTURA 4 min

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Ancora non ci credo che questa è stata la penultima puntata di Private Practice e che il 22 gennaio daremo addio per sempre ad Addison e company. Sebbene io abbia da poco cominciato a scrivere recensioni per serie tv e abbia recensito solo la sesta stagione di questo telefilm, seguo PP dal primo episodio della prima stagione. Mi ero follemente innamorata dello stile di Shonda Rhimes in Grey’s Anatomy quindi decisi, seppur attorniata da alcune remore, di seguire anche il suo spin-off.
Pensavo che mi sarei annoiata dopo poche puntate, che la maledizione dello spin-off avrebbe colpito anche il genio creativo della Rhimes. Mi sbagliavo di grosso. Nonostante si percepisca chiaramente come questi due telefilm siano stati partoriti dalla stessa mente, le differenze sono molteplici. Se Grey’s Anatomy è considerato un medical drama in senso lato, Private Practice tratta meno di casi clinici ed entra meno in sala operatoria, ma si focalizza sulla vita a 360 gradi di un gruppo di medici, sulle loro difficoltà sia professionali, che umane. Inoltre, sono presenti branche della medicina completamente assenti in Grey’s Anatomy, come la psicologia e la psichiatria. Non nego che ci siano stati momenti bassi per quanto riguarda la narrazione, la coerenza e gli intrecci di storylines, ma credo che resistere sei stagioni, considerato appunto lo status di spin-off, sia sintomo di bravura nella scelta della trama, così pure del cast.
Il mio desiderio che ci fosse una puntata dedicata a Violet è stato in parte realizzato da questo dodicesimo episodio intitolato “Full Release”, dove la nostra psicologa sembra finalmente mettere da parte (in senso buono) la morte di Pete ed il fatto di essere vedova. Potremmo stare qui ore ed ore a discutere su quanto tempo ci si debba mettere per dimenticare una persona, soprattutto una persona così importante da averti dato un figlio, ma non è questo il punto. Credo sia doveroso e legittimo cercare di riprendersi, risollevarsi e sopravvivere e mi sarebbe dispiaciuto concludere la serie con una Violet ancora depressa. Il fatto di essersi ritrovata a filtrare con il commesso di una libreria, dimenticandosi di Pete e della tristezza accumulata in questi mesi non vuol dire necessariamente che sia pronta ad amare di nuovo, ma è sicuramente un passo avanti per riprendere in mano la sua vita. Perché, purtroppo, di vita ne abbiamo una sola. Lo sa bene Sheldon che continua la sua relazione con Miranda, nonostante le più buie previsioni. Quasi sicuramente lo Sheldon di qualche anno fa sarebbe subito scappato da una responsabilità così grossa, ma non
ora. Complice anche la sua malattia, Sheldon ha deciso di dare all’amore un’altra chance, qualsiasi essa sia.
E parlando di seconde opportunità, anche Amelia fa un ulteriore passo avanti nel processo di guarigione, per riacquistare una vita normale. James le chiede se avesse ancora intenzione di avere figli. L’incubo di dare alla luce un figlio malato e di dovergli dire subito addio sembra ritornare, ma dopo aver assistito alla nascita delle bambine di Charlotte e aver visto quanta luce e serenità possano donare ai genitori, sorride a James e gli dice che la risposta alla sua domanda era un sì.
L’evento clou della puntata è ovviamente il parto di Charlotte, che tra battute sarcastiche, frecciatine nei confronti di Cooper e di Stephanie, urla e lacrime, riesce a dare alla luce anche Rachel (nome scelto da Cooper) e Caroline (nome scelto da Mason). Shonda per fortuna non ha voluto rovinare una così bella storia d’amore e anzi, “dona” al neoquadretto familiare una nuova casa.
L’unica, forse, a dover subire in maniera più rilevante la componente drammatica di questo episodio è Addison. L’adozione ufficiale di Henry sembra ormai cosa fatta, ma all’ultimo momento l’assistenza sociale dubita di Jake e non pensa sia sano far crescere il piccolo accanto a lui. Il mondo trema ed oscilla sotto i piedi della rossa dottoressa, costretta a scegliere tra l’uomo dei suoi sogni (e noi sappiamo quanto abbia lottato e sofferto per trovare stabilità in amore) e l’amore più vero e sincero che abbia mai provato: quello per suo figlio Henry. Sarà lo stesso Jake a risolvere la situazione, dimostrandosi davvero innamorato di Addison e l’uomo giusto per lei, in tutti i sensi. Ed ammetto di aver avuto gli occhi lucidi nel sentire Jake chiedere ad Addison di fissare la data del matrimonio ed abbracciare il bambino, segno che, finalmente, tutto quello che la donna aveva così fortemente desiderato era là, davanti ai suoi occhi.

 

PRO:

  • Ogni personaggio ha avuto il suo spazio
  • I “cambi di capitolo” intervallati dai nostri medici che raccontavano i loro dubbi alla piccola Georgia
  • La nascita delle altre due gemelline
  • Un po’ di positività per Violet
  • L’affido ufficiale di Henry e la creazione di una nuova famiglia
CONTRO:
  • Non mi è piaciuto particolarmente il fatto che Sam abbia preso il posto di Cooper come valvola di sfogo di Violet. L’ho trovato impacciato e finto.

Martedì prossimo sarà l’ultimo episodio. Tutti noi abbiamo una nostra “wishlist”, ovvero quello che ci piacerebbe potesse accadere. C’è chi vorrebbe cose più plausibili, chi invece vorrebbe far risorgere Pete per metterlo con Addison. Non importa cosa accadrà o non accadrà, sono sicura che Shonda farà del suo meglio per dare un degno finale a Private Practice. E comunque sognare è gratis.

VOTO EMMY

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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.

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