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Once Upon A Time 2×12 – In The Name Of The BrotherTEMPO DI LETTURA 6 min

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Devo ammettere che i voti dati a molti episodi di questa seconda stagione non sono stati del tutto sinceri. Mi spiego meglio. Dopo una prima stagione eccellente, in cui ho letteralmente divorato le puntate una dietro l’altra, addirittura finendola in poco meno di un mese, la seconda stagione non era iniziata sotto il più limpido dei cieli. Certo ci sono stati degli exploit come “The Crocodile”, l’episodio che ha sancito l’ingresso di Hook nell’universo onceniano ed

altri momenti incentrati su Rumplestilskin e Regina, ma dopo il terribile mid-season finale ho ricominciato a seguire la serie con un nuovo spirito, cercando di essere meno esigente, provando ad essere meno bitchy e un po’ più di manica larga. Quindi i 3 e mezzo si son trasformati in 4 e così via. Sì, ok lo ammetto, vi ho un po’ imbrogliati, ma sappiate che l’ho fatto principalmente per amore di questo telefilm e perché ho sempre avuto fiducia nel suo potenziale. Ma per questa puntata potete scordarvi che io vi addolcisca la pillola. E sapete perché? Beh, “In the name of the brother” si merita tutti e 4 gli emmy e mezzo che gli ho assegnato. E questa volta lo dico col cuore.
Dopo il cliff-hanger della 2×11 che mi aveva lasciata con l’acquolina in bocca, sapevo che il nuovo episodio sarebbe stato ricco e succulento. O meglio, più che saperlo ci speravo. Ed Edward ed Adam non mi hanno deluso questa volta. Hanno presentato una portata principale degna di tre stelle Michelin e di un inchino di Gordon Ramsay. E dopo tanto tempo ho percepito di nuovo l’atmosfera lostiana che tanto mi era mancata.
Belle, colpita al cuore dalla pallottola di Hook oltrepassa il confine della città, dimentica tutto e non crede ai suoi occhi quando Rumplestilskin la guarisce con le sue arti magiche. Hook è riverso sul ciglio della strada dopo essere stato travolto da una macchina in corsa. Purtroppo tutte le mie previsioni erano errate, non si tratta né di Neal, né di Pinocchio, né tantomeno di Baelfire. Lo sconosciuto è essenzialmente solo…uno sconosciuto. Nessuno sa chi sia, nemmeno noi. Questo vuol dire che dopo 28 anni di costante riserbo, la gente normale è finalmente in grado di recarsi a Storybrooke? E se così fosse, come potrebbero reagire alla vista di questo Grande Fratello edizione Fairytales’ Celebrity?
Protagonista di questa puntata è il dottor Whale/Victor Frankenstein, che viene convinto ad operare il malcapitato per salvarlo, anche se il dottore avrebbe optato per lasciarlo morire, così da salvaguardare la cittadina. Soprassiedo sull’incoerenza del comportamento degli “idioti”, usando le stesse parole di Regina, ovvero Snow e Charming che si sono fermamente opposti all’uccisione dello sconosciuto perché “non è giusto uccidere qualcuno”. Ah sì, e dov’era finita questa bontà d’animo quando volevate trucidare Regina?    
Anche Ruby sembra vivere il suo momento d’oro, prendendo in mano le redini della situazione: sarà proprio la nostra avvenente werewolf a convincere Whale ad operare. Ci immergiamo, quindi, in un flashback in bianco e nero per parlare ancora una volta del passato di Frankenstein, che avevamo sbirciato in “The doctor”. Vessato dal padre che gli preferisce il fratello, Victor vuole a tutti costi riuscire nel suo intento: riportare qualcuno in vita dal regno dei morti. Dove c’è puzza di rancore e rabbia Rumplestilskin è di casa: il Dark One arriva infatti nel mondo di Victor e stringe un patto con lui, affidandogli il cuore di Daniel. Per un tragico incidente il fratello del dottore muore e darà la possibilità a Frankenstein di portare a termine il suo sogno malato. Ma, come ben sappiamo, ciò che viene risvegliato non è nient’altro che un mostro. Lo zombie-fratello (un appunto, ma come mai è cosparso di cicatrici se gli è stato sostituito solo il cuore? Mah, misteri) in un impeto di rabbia uccide il padre e capisce di non appartenere più al mondo dei vivi e dei buoni. Victor, sopraffatto dal dolore non riesce ad uccidere la sua creatura.
A Storybrooke il dottor Whale, dopo essersi confidato con Ruby, monster-to-monster, capisce che ha ancora una possibilità di redenzione e salva la vita allo sconosciuto. Emma lo interroga subito per capire cosa e quanto abbia visto la sera precedente. Perfortuna lo sconosciuto stava scrivendo un messaggio la notte dell’incidente.
Rumple dopo aver tentato di far tornare la memoria a Belle, senza però nessun risultato, abbandona ogni progetto di catarsi e sprofonda nuovamente nell’abisso del male. Si allea, quindi, con Cora e decide di andare a cercare suo figlio, chiedendo “l’accompagnamento” di Emma, che gli doveva un favore.
Regina, dal canto suo, affronta finalmente la madre, ma ne esce sconfitta. Le parole di Cora sono scelte nella giusta dose, con il giusto calibro. Sono pungenti come spilli, ma vere come la luce del sole. E Regina, ormai sola e agonizzante nella morsa di dolore per aver perso Henry, si lascia andare ad un abbraccio materno. Cora è un personaggio che amo ed odio allo stesso tempo, e la cosa più piace sempre di più.
Dopo una notte lunga e piena di eventi Emma, Snow e Charming fanno ritorno a casa dove mettono al corrente Henry che Whale è in realtà il dottor Frankenstein. Il bambino è turbato perché il suo libro della fiabe, sul quale si basa tutta la realtà di Storybrooke, non contiene tale storia. Si comincia, quindi, ad intuire che più mondi paralleli sono stati soggiogati dalla maledizione di Regina e che, forse, lo sconosciuto potrebbe appartenere a chissà quali universi.

Nella scena finale lo sconosciuto telefona a qualcuno e capiamo che aveva mentito fin dall’inizio. Ha davvero assistito alla magia di Rumplestilskin. Chi è dunque lo sconosciuto? Solo un essere umano qualunque o qualche personaggio di un’altra storia? E quale sarebbe, delle due, l’opzione peggiore?

PRO:

  • L’intreccio che si fa sempre più intricato, ma senza scadere nel banale e senza annoiare
  • Regina e Rumple abbandonano la strada della redenzione
  • Un momento da protagonista per Ruby e anche per Whale
  • La suoneria del cellulare dello sconosciuto. Che la forza sia con te!
  • Il mio nome è Stilskin, Rumple Von Stilskin. Vi prego, voglio sposare Robert Carlyle!
  • Un nuovo mistero da risolvere: chi è lo sconosciuto?
CONTRO:
  • Il troppo buonismo di Snow e Charming
  • Ambulanze e macchine della polizia che appaiono dal nulla, senza che nessuno li abbia chiamati.

Regina e Rumple, legati a doppio filo dal loro passato e dal loro presente fatto di redenzione, sono ancora una volta compagni di sventura: gli unici loro appigli e punti di forza (Henry e Belle) sono venuti a mancare e i due personaggi potrebbero recuperare il loro status di villain. Sono davvero ansiosa di scoprire qualcosa in più sullo sconosciuto e soprattutto…chi si cela dietro il suo interlocutore? Chi è l’inquietante “Lei/Her”?

VOTO EMMY

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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.

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