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Last Resort 1×05 – Skeleton Crew – L’AccordoTEMPO DI LETTURA 3 min

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Un thriller che non mantiene alta la tensione è un thriller da cestinare, Last Resort abbraccia il filone del thriller azionistico sempre per almeno metà episodio, quindi aspettarsi un episodio di bassa caratura equivale ad una puntata senza adrenalina e qui la si deve avere.
Potenzialmente la serie poteva finire con questa puntata, fosse stata una (terribile) miniserie questo sarebbe stato il suo capolinea narrativo, uno
schifo insomma perchè è palese chi sono i buoni, chi i cattivi e che ci sia una verità da svelare dietro l’ordine di bombardare il Pakistan. La fortuna vuole che questa non sia una dannatissima miniserie pronta ad essere dimaenticata subito dopo la visione, quando vedo una puntata di Last Resort non riesco a vedere mai bene lo schermo perchè è addobbata da due cose tonde chiamate: controcoglioni. Si ok sono un filino volgare ma a parità di significato il termine “coraggio” non rendeva bene la mia impressione. Ci vogliono i controcoglioni per permettere al Retroammiraglio Shepard di sparare contro il Segretario della Difesa Curry e la sua aiutante, ci vogliono i controcoglioni per tenere alta la tensione su due fronti in contemporanea senza mai perdere di vista la trama (ad eccezione delle scene con la moglie di XO), ci vogliono i controcoglioni per permettersi di parlare così apertamente di politici corrotti e di poteri occulti durante la campagna elettorale di Obama e Romney, davvero ce ne vogliono tanti perchè non è da tutti osare così tanto e non peccare.
Il doppio gioco di Curry funziona fino ad un certo punto visto che in realtà Chaplin ed XO fanno finta di non sapere. L’obiettivo del Segretario è ovviamente quello di eliminare il problema alla radice a qualsiasi costo, compresa la distruzione del sottomarino, segno evidente che, e Shakespeare mi perdonerà la licenza poetica, “C’è del marcio a Washington”, ma proprio tanto. Le parole che la delegata pronuncia a Sam non sono tutte menzogne, è vero che Chaplin non ha più nulla per cui tornare a casa, quello che gli resta è solo l’onore e la verità su come stanno effettivamente le cose. La pulce nell’orecchio ha fatto il suo sporco dovere visto che XO accetta l’accordo di amnistia, segno evidente che la fiducia nel suo Capitano si è affievolita e la cosa pesa e peserà sicuramente molto. Tutto si risolverebbe qui se fossimo appunto in una miniserie, ma ecco arrivare l’intoppo che peggiora la situazione: viene lanciato l’ordine di abbattere il Colorado, il  Retroammiraglio Shepard, per salvare la figlia, spara al Segretario e alla delegatrice e Chaplin ed XO si ritrovano a mani vuote e punto a capo.
In tutto questo pesano come macigni le presunte informazioni che Chaplin dice di sapere sui Navy Seal che hanno salvato, informazioni che sono la causa scatenante di tutto questo putiferio pakistano. Partendo da questo presupposto è “impossibile” che King muoia in questo episodio ma è da applaudire il modo rocambolesco in cui lo si è salvato, puro Last Resort style.
In tutto questo, non mi stancherò mai di dirlo, le reminescenze di Prison Break sono più vive che mai ed è chiarissimo che Shawn Ryan ha capito cosa funzionava nello show e ne ha estrapolato l’essenza vincente. La tensione palpitante delle lotte sottomarine come quella della contrattazione è la motivazione principale che mi fa amare Last Resort, senza quella lo show, nonostante le buone idee, non varrebbe la metà di quello che vale. Ora poi che anche Grace ha smesso di consumare ossigeno e ha dato un senso alla sua esistenza siamo tutti più sollevati, aspettiamo un segno di vita anche dal fronte USA dove Kylie Sinclair e XO’s wife ora sono diventate alleate. Chiacchiere e pettegolezzi o scenate televisive e dichiarazioni al vetriolo?

PRO:

  • Regia e sceneggiatura davvero ottime
  • Chaplin è troppo un duro
  • King e il suo alfabeto morse da censura
  • Finalmente Grace è utile a qualcosa oltre che a far infuriare il COB
CONTRO:

  • Ribellione di XO a Chaplin
  • C’è una piaga da debellare ed il suo nome è moglie di XO

God bless Last Resort e i suoi sceneggiatori. Ci farei la firma se mi promettessero una serie di questo livello…

VOTO EMMY

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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