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Supernatural 8×03 – HeartacheTEMPO DI LETTURA 3 min

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Un antico Dio maya, cuori strappati e mangiati, un motel squallido e frecciatine tra fratelli. Siamo alle solite. E per fortuna! Questo episodio un po’ a sé stante ha proprio il gusto delle prime stagioni anche se i nostri Winchester da allora ne hanno passate veramente tante. Stavolta si trovano alle prese con un grande campione di baseball Brick Holmes che muore in un misterioso incidente e i suoi organi vengono trapiantati in varie persone essendo un donatore. Fin qui tutto normale, finché non si scopre che in realtà Holmes altri non era che un antico guerriero maya, Inyo, che aveva stipulato un patto con il Dio Cacao: l’eterna giovinezza in cambio di due sacrifici umani all’anno, solo.
Purtroppo gli organi donati inducono i riceventi a fare lo stesso, finché i nostri fratelli meraviglia non intervengono riportando la pace per le strade del Minnesota. Per ora.
Ma i momenti più significativi sono nell’Impala, in cui sembra essere tornata l’antica tensione tra i due. Non discutono per il sangue di demone che Sam ingeriva come fosse una bevanda energetica, non discutono perché Dean non vuole essere salvato dai Cerberi, non discutono su quale angelo uccidere e quale salvare. No. Qua siamo tornati agli inizi, agli albori, ai problemi più semplici ma che a mio avviso erano i più belli. Sam vuole lasciare la caccia, rivuole la sua vita normale, la sua donna, il suo cane e, perché no, anche l’università (come si evince dall’email sul suo portatile scoperta per caso da Dean).Veramente toccante, ma se devo dirla tutta per certi versi poco convincente. Sam per sua dichiarata ammissione dice di non aver mai avuto nulla del genere ma Jessica e Stanford dove li abbiamo lasciati? Forse la sua frase era un po’ troppo azzardata o forse è perchè a Stanford ci era appena andato.
Altro punto su cui vorrei discutere: i flashback. Quelli di Sam sono così sdolcinati da cariare i denti, e quest’ultimo della torta di compleanno era decisamente più terrificante del purgatorio di Dean. Solo a me non convincono? Inoltre, solo io trovo che la situazione con Amelia sia troppo bella per essere vera? La mia è solo paranoia, o gli sceneggiatori ci stanno depistando? Staremo a vedere, fatto sta che la situazione ed il “change of mind” di Sam non convincono come dovrebbero nonostante le dimostrazioni da perfect life che ci propinano.
Comunque, i migliori complimenti vanno a Jensen Ackles (Dean Winchester) che per la terza volta torna alla regia di una puntata di Supernatural; possiamo vedere quanto sia cresciuto professionalmente  il nostro J. dato che questa volta Dean era ben presente nel corso dell’episodio.

PRO:

  • La presenza (seppur breve) di Alan Ackles sul set, il padre di Jensen.
  • K’uhulajw, Cacao, shi-jiiy
  • Dean Winchester dopo un anno in purgatorio ancora riesce a fare battute perverse e questo ci piace.
  • La regia di Jensen non è affatto male

CONTRO:

  • I capelli di Sam. Per favore, tagliali!

In conclusione, episodio accettabile, non al livello dei due precedenti, ma certamente non si può pretendere un’intera stagione con quel tenore. Comunque sicuramente meglio di tutta la settima stagione messa insieme, per cui mi ritengo abbastanza soddisfatta, il caro vecchio Supernatural è tornato e con esso anche le tipiche ed immancabili puntate filler che ogni tanto non fanno mai male.

Ultima cosa, cari sceneggiatori, ma bisogna fare un patto con qualche demone dell’incrocio per avere più Castiel?

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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