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Castle 5×02 – Cloudy With A Chance Of MurderTEMPO DI LETTURA 7 min

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Lasciatemi fare una premessa generale, anche perchè è la prima uscita per RecenSerie di Castle, arrivato oramai alla quinta stagione. Questo telefilm a differenza di tanti altri basa la sua esistenza quasi interamente sul duo protagonista, l’affascinante e carismatico scrittore di bestseller (ed investigatore a tempo perso) Richard Castle, e la bellissima nonchè migliore detective della sezione omicidi della NYPD Kate Beckett. Di conseguenza, da una parte abbiamo una minore “versatilità” della serie, in quanto se la coppia protagonista non recita al meglio o non viene messa in condizione di risaltare come deve la puntata rischia; dall’altra, se la coppia funziona e la sceneggiatura fa il suo sporco lavoro, la puntata non può non piacere.
Questa impostazione molto rigida, in cui pochissime volte i comprimari (i colleghi della omicidi Ryan ed Esposito, il medico legale Lanie amica intima di Kate, la figlia e la madre di Castle, Alexis e Martha) hanno le luci della ribalta su di loro, fa si che si crei un legame stretto tra il pubblico e il duo Castle/Beckett, rinominati Caskett dai fan più innamorati. Ed i sostenitori di questa serie hanno atteso quattro anni, quattro stagioni, per poter finalmente vedere i protagonisti impegnati in una relazione. Si, perchè fin dalla 1×03 la domanda che albergava
nelle menti dei fan era “ma tra quanto tempo tr.. si metteranno insieme sti due?”, e solo nei minuti conclusivi del finale della
quarta stagione abbiamo visto finalmente Kate baciare con passione Richard (chiamandolo Castle anche in quel frangente, neanche Ridge Forrester in Beautiful). Poi, nella premiere di quest’anno, una Beckett raggiante vestita di una sola camicia bianca porta il caffè
a Castle ancora beatamente avvolto nelle lenzuola. Ed il cuore degli appassionati, mio compreso, ha fatto un tuffo direttamente alle parti basse (sia maschili che femminili) per poi tornare al suo posto ad irradiare gioia e tanta tenerezza alla vista di questa
coppia. Ma torniamo seri. Tutto questo ambaradan era per spiegarvi che una recensione oggettiva di questo telefilm è molto difficile. Se recensisci in quanto fan, l’attrazione tra i due personaggi scalfisce anche i cuori più perfidi e le menti più
razionali. Se recensisci da neutro, ti inizierà a piacere e diventerai un fan, è un cane che si morde la coda! Le attenzioni principali nell’80% dei casi vanno sul Caskett, sui movimenti di uno, gli sguardi dell’altra, i “detto non detto”, le frasi più incredibili. Ed il bello è che il
tutto non risulta mai smielato ed eccessivamente vezzoso, ma diventa comico ed in alcuni casi estremamente tenero. Quindi, perdonatemi quando ad un certo punto mi soffermerò su un riflesso oro dei capelli fantastici di Stana Katic, o su uno sguardo talmente potente da poter magnetizzare l’attenzione per una stagione intera. That’s Ammmore!
Veniamo alla puntata e fatemi subito dire che se questo è l’inizio, quest’anno ci si divertirà assai. Nelle ultime due stagioni il lavoro degli sceneggiatori (guidati da un diabolico Andrew W. Murlowe) si è sviluppato soprattutto sul lato drammatico/giallistico. Il caso della madre di Beckett, colonna portante della trama orizzontale della serie, aveva impostato un clima più serio rispetto agli esordi, in cui i crimini erano più importanti, le relazioni più tese ed i due protagonisti (soprattutto Beckett) avevano motivi per essere completamente bloccati l’uno con l’altro. Addirittura, nella quarta stagione abbiamo vissuto un bel po’ di puntate al limite del paradossale, in cui i due facevano pesanti allusioni l’uno con l’altro, ma non succedeva niente… E quando sembrava si fosse arrivati ad un punto BAM! Si faceva un passo indietro. Sembrava che la fine (del caso principe, e dell’attesa) non dovesse arrivare mai. I fan si stavano stancando ma Murlowe ha accontentato tutti. Caskett non è più solo un sogno, è una realtà. E la serie è finalmente tornata ad essere una comedy drama. Erano molto bravi anche nella parte solo drammatica, per carità ma non vedevamo il bambinone Castle fare cose tipo farsi riprendere dalle telecamere di una stazione TV locale su uno sfondo dello skyline di NY facendo finta di volare come Superman da tempo. E ok la maturazione del personaggio, ma Castle idiota è una goduria da vedere. Come è fantastico vedere una Beckett talmente innamorata che guardandolo fare il bamboccione davanti le telecamere non può far altro che mostrare uno sguardo talmente dolce che sembrerebbe volerlo baciare di fronte a tutti. E la puntata scorre proprio su questi binari, una serie di siparietti tra i due in un mix perfetto di tenerezza e comicità, complicità ed ironia.
Esempi principali, il già citato Castle/Superman; lo scambio di battute su chi tra i due volesse portarsi a letto l’altro nei precedenti quattro anni, con un Esposito che sbuca giusto in tempo per bloccare il discorso in maniera imbarazzante;  quando Lanie informa la sua migliore amica che ha capito a cosa è dovuto il cambiamento notato in Kate, la sua nuova vita sessuale, e cerca di estorcerle il nome del fortunato, con Castle presente che cerca di dissimulare chiedendo anche lui chi è il ragazzo e Beckett che gli risponde ridendo che probabilmente non lo conosce. Il caso, l’omicidio della “meteorina” di una stazione TV locale, scorre agile per i 40 minuti di telefilm facendo da sottofondo alle vicende dei nostri eroi, servendo giusto per dare degli spunti di riflessione o degli input da cui far scaturire situazioni imbarazzanti, senza mai andare in primo piano. E per andare alle situazioni imbarazzanti, il finto appuntamento per Castle con la reporter della TV che è solita fare servizi in bikini e che vorrebbe davvero stuprare il povero scrittore è lampante di come la serie scorrerà in queste prime settimane. Tanto che, nel finale di puntata, Kate prima si apre completamente al suo uomo confidandogli le sue paure, per poi negargli maliziosamente uno strameritato bacio appassionato, ricordando con divertito dispiacere gli airbag della reporter sul suo viso poco prima.
E’ difficile far trasparire veramente in una recensione (anche prolissa come questa) di una puntata di Castle tutte le sensazioni che può dare. I vari sketch e situazioni presenti sembrano banali, scontati e già visti da molte altre parti. Ma a questo punto, quello che sovviene è la capacità recitativa di Nathan Fillion e Stana Katic. Lui, corporatura e viso tagliati sul personaggio, di naturale carisma ma capace con voce e sguardo di rendere al meglio nel ruolo del bambinone che ogni tanto si ricorda di essere adulto; lei, bellissima (e migliora di stagione in stagione, fantastico) a dir poco, capace di cambiare espressione in un attimo da arrabbiata a così seducente che ti sciogli lì per lì, passando per divertimento, pentimento, dolore. Tutte espressioni che entrano naturalmente nella gamma di opzioni di quest’attrice i cui genitori sono emigrati croati in USA, e di cui la figlia ha preso tutto il possibile del fascino delle donne balcaniche. E quando poi i due lavorano di coppia, anche il lavoro puramente di corpo trova una sua dimensione di grande qualità ed intesa, a rendere quei momenti banali come un battibecco sul chi vuole portarsi l’altro secondi preziosi da gustarsi tra una risata e l’altra.
Cercando di voler trovare il pelo nell’uovo alla puntata, si può solo obiettare che l’inizio del riavvicinamento (a quanto abbiamo visto finora) tra Ryan ed Esposito, divisi dalla fine della quarta stagione, è avvenuto con un pretesto un po’ deboluccio, in quanto un pugno preso difficilmente può valere mesi di sospensione dal proprio lavoro. Infine, da buona puntata di transizione e sostanziale presentazione di questa stagione, la trama orizzontale della serie non viene toccata quasi per nulla. Ma questo può essere anche una buon aspetto a seconda dei punti di vista, in quanto la puntata ci ha mostrato una gestione del rapporto Caskett perfetto da parte degli sceneggiatori ed un ritorno alla comedy più incisivo degli ultimi anni. Che si faccia attenzione però: Murlowe negli anni scorsi ha mostrato propensione ad allungare il brodo un po’ più del dovuto, anche se ci ha sempre ripagato con grandi puntate finali. Se riesce a non farlo in questa stagione, potremmo raggiungere vette di assoluta eccellenza.

 

PRO:

  • Puntata di transizione ma estremamente godibile
  • Sostanziale presentazione della stagione ottima le cui premesse sono grandiose
  • Gestione del rapporto Castle/Beckett perfetta
  • Stana
  • Nathan Fillion in gran spolvero
  • Momenti Caskett eccezionali

CONTRO:

  • Avvicinamento tra Ryan ed Esposito un po’ affrettato, si poteva sfruttare di più
  • Paura per un “allungamento del brodo” già sperimentato in passato
  • Trama orizzontale ferma. Per ora va bene, ma in futuro..

 

Riassumendo questa recensione che è voluta essere anche una mini-presentazione della serie ai profani che non la seguono. Questa puntata di Castle fa da preludio a ciò che la stagione ci riserverà: molti più momenti divertenti e interazione tra Beckett e Castle che sale ad un livello successivo. Sostanzialmente una puntata di passaggio, significativa per dare un affresco sulla situazione dei vari personaggi, inutile nello sviluppo della trama orizzontale della serie, ma per ora va benissimo così. Un voto alto dovuto soprattutto ai due protagonisti, sia nella loro interazione nella finzione, sia nella loro interpretazione reale.

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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