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Twin Peaks 2×11 – Masked Ball – Pallottola MascherataTEMPO DI LETTURA 5 min

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17 Aprile 1991
 
Hai una meta? Hai un luogo preciso da raggiungere o da cui fuggire?

Qualcosa sta cambiando in Twin Peaks e del resto era inevitabile. Le precedenti dieci puntate hanno lavorato intorno alla scoperta dell’assassinio di Laura Palmer – e ai relativi misteri – ed ora la serie è orfana di qualcosa, di un centro nevralgico. Che percorso imboccherà? Certo Twin Peaks non è solo questo ma è anche molto altro, si pensi a tutto ciò che ha ruotato intorno alla morte della bella e bionda ragazza: le simbologie, il sovrannaturale, le altre storyline. Potranno bastare questi elementi a sorreggere un’opera pensata come un film lunghissimo che ha catalizzato l’attenzione di tutto il mondo?  E’ ancora presto per dirlo.
Fin dalla prima stagione, la serie firmata da David Lynch e da Mark Frost è diventata un caso, dimostrandosi non una meteora nel panorama seriale ma una certezza, una sorta di spartiacque, un faro per tutto ciò che ci sarà dopo. In queste prime dieci puntate bene o male lo show si riconferma un grande prodotto, grazie alla bravura di Lynch che costruisce mondi su mondi, concentrandosi ancor di più sul soprannaturale.
E’ sensato risolvere il caso così presto, tenendo presente che gli episodi sono ben ventidue? La risposta dovrebbe essere no, ma la domanda è complessa perché nulla è semplice e lineare quando si tratta di Twin Peaks e di Lynch. La serie è stata costruita come un vulcano in eruzione, come una torta a più piani e l’ingordo assaggiatore deve essere disponibile ad affondare le mani fino in fondo, mangiandola mescolando i gusti. Twin Peaks è un crime ma è anche una storia d’amore, è una storia nera ma è anche intriso di mistery; è una dicotomia al quadrato, al cubo e proprio quando ti sembra di aver capito ogni cosa gli ideatori sparigliano le carte e capisci di non aver compreso nulla.

 
Un percorso viene tracciato ponendo una pietra dietro l’altra.

Così ha detto il Gigante a Cooper, anche per Twin Peaks vale la stessa cosa e lo spettatore deve abituarsi al fatto che non c’è una risposta giusta, anzi, forse quelle che ci vengono presentate sono proprio le più assurde.
“Masked Ball – Pallottola Mascherata” ha l’arduo compito di dover riprendere le fila e ricominciare tutto da capo. A ciascun personaggio è riservato un percorso speciale: James ha abbandonato Twin Peaks e trova ospitalità a casa di una donna a cui sta riparando la macchina; Nadine, tornata a scuola, si innamora di Mike Nelson; Josie ritornata a casa con un mistero da rivelare, inizia a lavorare come cameriera per la sua acerrima nemica Catherine; Hank Jennings, per conto di Jean Renault, strappa di mano il locale a Benjamin Horne.
Li conosciamo questi personaggi eppure la sensazione è quella di spaesamento, di trovarsi in una terra sconosciuta. Dove è finito il caso di Laura? Dove è finito il folle padre? Troppe storie e tutte troppo lontane le une dalle altre nonostante abbiano la stessa origine. Sembra di essere all’inizio di un’altra serie ma con gli stessi personaggi, sembra di essere in bilico tra due mondi, quello di ieri (raccontato fino alla puntata numero dieci) e quello di oggi(dalla undici in poi).
C’è però una certezza e il suo nome è Dale Cooper. “Ti sto dicendo di guardare al di là della paura e di affrontare la vita di ogni giorno con amore”, con queste parole il detective tenta di rasserenarci, ci guarda dritto negli occhi e diventa una sorta di traghettatore al limite tra l’umano e il sovrannaturale (non da ultimo la scomparsa del Maggiore Garland Briggs). Dopo lo scorso episodio Cooper pensava di essere libero, invece no. Stavolta al centro delle indagini c’è proprio lui, è lui ad essere sospettato. Viene messo in dubbio il suo ruolo di agente e a fare ciò è Denise Bryson (una volta Dennis).

Cooper: “Non ho niente da dire. Sono assolutamente convinto di aver agito nel migliore dei modi. In alcuni casi ho oltrepassato i limiti e sono pronto a pagare per questo, ma le altre accuse sono prive di fondamento. Se dovesse rendersi necessario mi difenderò di fronte al giudice.
Roger: Esiste un modo giusto e un modo sbagliato di agire. La prima cosa che ci aspettiamo da uno dei nostri agenti è che sappia combattere. Un uomo che non lo fa, che non ci prova neanche probabilmente ha soltanto gelatina al posto della spina dorsale.
Cooper: So bene quali mosse devo fare, conosco bene la scacchiera. Ultimamente ho riflettuto molto e ho rivolto la mia attenzione a quello che succede al di là della scacchiera, in un gioco più grande.

Il dialogo tra Cooper e gli ispettori mette in luce un agente ligio al dovere (Conosco la tua fastidiosa predilezione per l’ordine e per la pulizia“), sicuro di sé, convinto di aver operato nel migliore dei modi, anche se in alcuni casi ha superato i limiti. La statura morale di Cooper è evidente ma è ancor più chiaro che l’uomo da quando vive a Twin Peaks ha scoperto ciò che trascende il reale. Quel gioco, metaforizzato dalla scacchiera (ne ha una in camera), non ha più segreti per l’eroe che non teme nulla perché ha dei sodali che gli appaiono in sogno indirizzandolo e guidandolo e quando non conosce non è attonito di fronte allo sconosciuto ma vi si immerge con forza. Non si cruccia domandandosi cosa gli succederà, si interroga invece su cosa sia la Loggia Bianca. E’ pieno di dubbi (tu sei “vulnerabile agli attacchi, tu con le tue ferite“), di incertezze, viene turbato dal messaggio registrato, inviatogli da Windom Earle che gli annuncia che la guerra è aperta.
Siamo di nuovo in bilico tra la meraviglia e lo spaesamento, tra il “cosa succederà adesso?” e il “ormai è successo”, e da qui tutto appare più spaventoso e più incomprensibile. È vero che l’identità è la “devianza” più terribile – ed è proprio per questo che Twin Peaks vince su tutta la linea -, ma è vero anche che in “Masked Ball – Pallottola Mascherata” sembra mancare proprio ciò che rendeva speciale la serie.

 

LATI POSITIVI:
  • Cooper
  • L’epicità della serie
LATI NEGATIVI:
  • Manca la ricerca dell’assassinio di Laura

 

“Masked Ball – Pallottola Mascherata” è un buon episodio che però mostra maggiori fragilità rispetto ai precedenti. Dobbiamo aspettare i prossimi episodi per comprendere il percorso intrapreso.

 

VOTO 3,5/5 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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